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giovedì 7 gennaio 2021

Nona salvaguardia: domanda entro il 02/03/2021

Pensione per esodati in nona salvaguardia, la domanda entro il 2 marzo 2021

La Legge di Bilancio 2021 prevede la nona salvaguardia pensionistica che permette l’accesso alla pensione ad una platea potenziale di 2.400 esodati. I requisiti da rispettare sono quelli inseriti nel Decreto Legge 201/2011 e i beneficiari sono suddivisi in sette categorie. Ma chi sono gli esodati? Questa definizione di lavoratori, che sono rimasti senza lavoro e senza pensione, è nata dopo la riforma Fornero. Analizziamo come accedere alla pensione per esodati in nona salvaguardia, la domanda entro il 2 marzo 2021.

Nona salvaguardia e domanda di pensione

Uno dei problemi principali del sistema previdenziale. Ad oggi, sono nove le salvaguardie per restituire il diritto al pensionamento ai cosiddetti esodati.

La Legge di Bilancio 2021 prevede che gli esodati, con i requisiti previsti nel Decreto Legge 201/2011, possono inoltrare domanda di pensione non oltre il 2 marzo 2021. Inoltre, i requisiti previsti, comprensivi di finestra mobile, dovranno essere perfezionati entro il 6 gennaio 2022.

Pensione per esodati in nona salvaguardia, la domanda entro il 2 marzo 2021

I requisiti vigenti, prima del Decreto Salva Italia, che gli esodati devono possedere per poter fare domanda, si possono così riassumere:

a) pensione di vecchiaia, sono necessari 66 anni di età per il periodo dal 2019 al 2022;

b) per la quota bisogna operare una somma tra età anagrafica e anni di contributi, il risultato non deve essere inferiore a 98, con almeno 62 anni di età e 35 anni di contributi.

Bisogna precisare che è prevista una finestra mobile di 12 mesi per i lavoratori dipendenti e 18 mesi per i lavoratori autonomi. La finestra mobile si applica ad entrambe le forme pensionistiche (di vecchiaia o di quota).

Per coloro che accedono alla pensione di anzianità con 40 anni di contributi la finestra mobile è di 15 mesi per dipendenti e 18 mesi per lavoratori autonomi.

La decorrenza della pensione non potrà essere precedente al 1° gennaio 2021.

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mercoledì 6 gennaio 2021

 Pensioni, Nona salvaguardia per altri 2.400 esodati

  • Scritto da  Eleonora Accorsi

Tra i beneficiari anche gli autorizzati ai volontari prima del 2007 e i lavoratori destinatari delle cd. deroghe amato che avrebbero maturato la decorrenza della pensione entro il 6 gennaio 2022.

L'anno nuovo riserva un ulteriore scivolo per andare in pensione. Come già anticipato sulle pagine di questa rivista la legge di bilancio per il 2021 (art. 1, co. 346-348 della legge n. 178/2020) ha, infatti, previsto una nona salvaguardia pensionistica in favore di ulteriori 2.400 lavoratori che si trovano in determinati profili di tutela (si veda tabella).

Si tratta di soggetti che al 2011 risultavano sostanzialmente privi di occupazione e che, pertanto, contavano di andare in pensione entro pochi anni con le regole previgenti alla Legge Fornero. Oltre a ritrovarsi in uno dei profili di tutela indicati in tabella occorre però anche maturare la decorrenza della pensione secondo le vecchie regole (cioè comprensiva delle finestre mobili di 12/15/18/21 mesi a seconda dei casi) entro il 6 gennaio 2022 (cioè entro il 120° mese successivo all'entrata in vigore del dl n. 201/2011).

Vale la pena ricordare alcune caratteristiche di questi provvedimenti. In linea generale l'eventuale rioccupazione dopo il 2011 non vale ad escludere l'accesso alla salvaguardia salvo il caso in cui essa avvenga tramite contratto subordinato a tempo indeterminato (anche se di natura domestica). E' il caso, ad esempio, di coloro che si sono rioccupati con un contratto a termine, con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa o che hanno aperto una partita iva e si è prodotto reddito da lavoro autonomo. In sostanza la precarietà di tali redditi non determina l'esclusione dalla salvaguardia pensionistica. Sono inclusi nella salvaguardia anche i soggetti che nel 2011 hanno fruito del congedo straordinario biennale (fruibile in modo frazionato anche non continuativo) ma solo se esso è stato finalizzato per l'assistenza di un figlio disabile (non sono validi, invece, ai fini della salvaguardia i permessi mensili di cui alla legge 104/1992).

Vecchie deroghe

Tra i beneficiari della salvaguardia ci sono anche i lavoratori e le lavoratrici beneficiarie delle cd. deroghe amato in, cioè coloro che, in virtu' dell'articolo 2 del Dlgs 503/1992, possono mantenere il requisito contributivo minimo di 15 anni per l'accesso alla pensione di vecchiaia. Questi soggetti, in sostanza, se si ritrovano nei profili di tutela indicati in tabella e se maturano la decorrenza della pensione (di vecchiaia) entro il 6 gennaio 2022 (sempre secondo le regole ante fornero) possono continuare a ritirarsi con il requisito contributivo ridotto a 15 anni anziché 20 anni.

Si ricorda che con la nona salvaguardia possono uscire anche i lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria dell'assicurazione IVS entro il 20 luglio 2007 che abbiano raggiunto i 57 anni di età (58 gli autonomi) unitamente a 35 anni di versamenti più gli adeguamenti alla speranza di vita istat (che dal 2019 hanno fatto aumentare i predetti requisiti di un anno, quindi a 58 o a 59 anni a seconda dei casi). Nei loro confronti continua, infatti, ad operare la deroga Maroni prevista dall'articolo 1, co. 8 della legge 243/04 come successivamente modificata dalla legge 247/07 e confermata nell'allegato al messaggio inps 13382/2012. Come per gli altri, anche in tal caso al beneficio sono ammessi coloro che si riconoscono in uno dei profili di tutela sopra menzionati e sempre che rispettino il vincolo di decorrenza della pensione entro il 6 gennaio 2022.

La cristallizzazione delle vecchie regole consente, peraltro, anche di rimettere in carreggiata l'opzione al contributivo (art. 1, co. 23 della legge 335/1995) secondo le disposizioni vigenti sino al 2011, cioè profittando dei canali di uscita previsti per i contributivi puri (possibilità preclusa dal 2012 dalla Riforma Fornero) che, talvolta, possono risultare più favorevoli rispetto al sistema misto/retributivo.

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venerdì 25 dicembre 2020

Salvaguardia esodati - Nove meno meno

(...)

LA MODIFICA ALL’EMENDAMENTO PRO ESODATI

In un post sulla pagina Facebook del Comitato 6.000 esodati esclusi, Gabriella Stojan mostra il testo dell’emendamento, dopo le modifiche imposte dalla Ragioneria generale dello Stato, alla Legge di bilancio in materia di riforma pensioni per quel che riguarda la nona salvaguardia degli esodati, evidenziando come sia stato cassato uno specifico paragrafo della formulazione iniziale dell’emendamento stesso: “Qualora dal monitoraggio non risulti il raggiungimento dei limiti di spesa, anche in via prospettica, determinati ai sensi dei commi 346 e 348 del presente articolo, le eventuali economie sono finalizzate al finanziamento di eventuali ulteriori misure di salvaguardia che si rivelassero ancora necessarie”. Di fatto, quindi, gli eventuali risparmi non spesa non potranno essere utilizzati per finanziare un’eventuale decima salvaguardia degli esodati, che potrebbe essere nell’ordine delle cose considerando che con la manovra vengono salvaguardati 2.400 esodati contro i 6.000 esclusi cui lo stesso Comitato di cui Stojan è amministratrice fa riferimento.

BOERI E PEROTTI CONTRO NONA SALVAGUARDIA ESODATI

In un articolo pubblicato su Repubblica, Tito Boeri e Roberto Perotti criticano alcune misure contenute nella Legge di bilancio su cui il 27 dicembre la Camera voterà la fiducia, compresa una che ha a che fare con la riforma pensioni. Gli autori scrivono infatti che la manovra “contiene emendamenti che erano stati presentati senza fortuna nei cinque anni precedenti e che non hanno nulla a che vedere con l’emergenza Covid. L’esempio più eloquente è quello della nona salvaguardia dalla riforma Fornero del 2011(!). Sulla carta costa poco (35 milioni il primo anno), ma allarga ulteriormente le platee esonerate da una riforma che ha avuto luogo 10 anni fa (includendo chi aveva versato contributi aggiuntivi volontariamente in vista di un possibile pensionamento anticipato). Ancora più grave il fatto che si prefigurano espressamente ‘eventuali ulteriori misure di salvaguardia che si rendessero ancora necessarie’. Un pessimo segnale: se in 10 anni non siamo riusciti a chiudere la riforma Fornero, quanto ci vorrà per uscire da quota 100?”.

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RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI CAZZOLA

Si sta discutendo non poco in queste ore della nona salvaguardia degli esodati, prevista tra le misure di riforma pensioni della Legge di bilancio grazie a un emendamento della commissione Bilancio della Camera, che è stato però bocciato dalla Ragioneria generale dello Stato. Giuliano Cazzola, sulle pagine del Foglio, scrive che “la questione degli ‘esodati’, se e quando in Italia si potrà ricostruire un percorso di verità, verrà ricordata come una delle più grandi montature del XXI secolo, in cui i mezzi di comunicazione sono stati in grado, per molti mesi, di emulare la beffa radiofonica notturna di Orson Welles sull’atterraggio dei marziani”. Secondo l’ex deputato, dopo la prima salvaguardia “le successive estesero via via la platea dei beneficiari ampliando i requisiti di eligibilità e/o introducendo nuove categorie di destinatari”. E si è arrivati a erodere, secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, il 13% dei quasi 88 miliardi di risparmi di spesa ottenuti con la Legge Fornero.

SERVIRÀ UNA DECIMA SALVAGUARDIA PER GLI ESODATI?

Per Cazzola, “tanti ‘esodati’ che non erano riusciti a entrare nelle salvaguardie avrebbero potuto avvalersi prima dell’Ape sociale, poi anche di Quota 100. Ma sono rimasti appesi al ramo dell’esodo perché le regole pre-riforma erano certamente più vantaggiose, sia per quanto riguarda l’età pensionabile di vecchiaia, sia per i requisiti per il trattamento di anzianità, nei cui flussi annui sono confluiti, a ranghi compatti, i soggetti salvaguardati”. Se ci sarà la nona salvaguardia per 2.400 esodati, secondo Cazzola bisognerà prepararsi a vederne in futuro una decima.

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lunedì 21 dicembre 2020

Una bella notizia!

 Manovra: Fassina, 'su esodati corretta ingiustizia'


Roma, 20 dic. (Adnkronos) – ‘Finalmente, un altro passo decisivo per saldare il nostro debito morale e politico con gli esodati, in attesa da 9 anni di poter andare in pensione. Il risultato conseguito è frutto di una lunghissima e qualificata mobilitazione delle donne e degli uomini colpiti dalla Legge di Bilancio del 2011 e, da allora dell’impegno, in particolare, di LeU e del Pd per correggere un’ingiustizia insostenibile e alleviare le difficoltà economiche e sociale di migliaia di famiglie’. Lo afferma il deputato di LeU Stefano Fassina, relatore alla legge di Bilancio.

‘L’emendamento approvato allenta i requisiti al pensionamento per chi aveva visto ingiustamente e brutalmente stravolte le proprie prospettive di vita. Il vincolo al numero di beneficiari incluso nell’emendamento potrà essere ampliato qualora precludesse l’accesso al pensionamento. Una bella giornata per migliaia di persone e per le loro famiglie’.


domenica 20 dicembre 2020

Si approvi l'emendamento per la definitiva salvaguardia

Pensioni, ultimissime oggi 19 dicembre: legge di bilancio ridia giustizia

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni e sulla legge di bilancio giungono da Roberto Ghiselli, segretario nazionale della Cgil e dai comitati esodati che chiedono vengano approvati gli emendamenti per una soluzione definitiva degli esodati. Eccovi le loro parole che evidenziano speranza sul buon esito della vicenda.

Riforma pensioni e legge di bilancio, Ghiselli: approvare emendamenti esodati

Come riporta l’Ansa il Comitati Esodati riporta in una nota che: “La legge di Bilancio è nella fase conclusiva dell’iter parlamentare e ci auguriamo una soluzione definitiva per gli ultimi esodati che, ormai da molti anni, si trovano senza lavoro e senza pensione. Diversi emendamenti presentati in Parlamento vanno in quella direzione e ci auguriamo che le proposte emendative, che con più coerenza interpretano questo bisogno, possano essere approvate. Lo aspettano con fiducia gli Esodati e le loro famiglie ormai rimaste a poche migliaia di persone che, nella difficile situazione del momento che riguarda tutti, vivono la loro particolare situazione di disagio”.

A tal riguardo abbiamo contattato Roberto Ghiselli che con la disponibilità che lo contraddistingue ha ribadito con forza come il sindacato confederale da tempo abbia posto questo tema tra le priorità in materia previdenziale e come ora sia giunto il momento di dare una svolta positiva su tale annosa questione, di seguito la sua dichiarazione.

Riforma pensioni, Ghiselli in esclusiva: La vicenda esodati va chiusa definitivamente e il parlamento può farlo

La vicenda esodati va chiusa definitivamente e il parlamento può farlo in questi giorni con la legge di bilancio. Il sindacato e i comitati degli esodati da tempo insistono in tal senso e abbiamo registrato anche in queste giornate un interesse da parte del Parlamento. Vi sono alcuni emendamenti presentati che vanno in questa direzione.

Poi conclude Roberto Ghiselli: “Un intervento risolutivo comporterebbe un impegno di spesa di poche decine di milioni di euro, intervento del tutto sostenibile nel contesto di questa manovra di bilancio. Quindi auspichiamo possa maturare una soluzione per riportare un po’ di equità nei confronti di queste persone”.

Non resta che sperare che il Parlamento decida di prendere in considerazione gli emendamenti presentati al fine di poter sanare un’ingiustizia che dura da troppi anni ormai ed ha ridotto sul lastrico oltre che sull’orlo di una crisi di nervi tutti coloro che stanno attendendo una risoluzione da troppo tempo. Alla fine si tratta davvero di poche migliaia di persone, si confida dunque, che finalmente la legge di bilancio possa ridare equità a quanti in tutti questi anni sono rimasti per varie ragioni fuori dalle precedenti salvaguardie, e che oggi più che mai, dato il contesto pandemico in atto e le difficoltà economiche di chi si ritrova senza stipendio e senza pensione, avendo dato già fondo ai risparmi di una vita, chiede solo di poter continuare a vivere dignitosamente vedendo ripristinato un diritto troppo a lungo negato.

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L'aiuto solidale degli esodati di Reggio Emilia

Il "Comitato esodati" aiuta la casa di carità di Fontanaluccia

Consegnati alle suore beni di prima necessità, mascherine e gel igienizzante

20/12/2020

Trasferta benefica con successo per il ‘Comitato Esodati Reggio Emilia’ che ha coordinato una donazione a favore della casa di carità di Fontanaluccia. Sono stati consegnati beni di prima necessità, mascherine e gel igienizzante, fondamentali in questo periodo di pandemia. L’iniziativa solidale è stata subito apprezzata dalle suore e dagli ospiti che hanno espresso gratitudine al gruppo reggiano, impegnato assiduamente ad organizzare donazioni simili. "L’ennesima donazione – dice la volontaria Assunta Spadoni – del comitato è stata possibile grazie alla farmacia Fiorentini di Scandiano, al dottor Stefano Landi, al Conad Le Querce e di Arceto, Conad Boiardo di Scandiano, Credem e ortofrutta Ganassi che hanno sostenuto la consegna del materiale in supporto della casa di carità di Fontanaluccia nell’Appennino modenese". A breve ci sarà inoltre una consegna di mobili per arredi alla casa della carità di San Giovanni di Querciola di Viano. "Ringraziamo – conclude Spadoni – il presidente Pietro Braglia per il grande impegno che dimostra nei confronti delle persone più bisognose". mat. b.

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lunedì 7 dicembre 2020

Emendamenti ed indignazione per la definitiva salvaguardia

Riforma pensioni 2021, ultime sugli esclusi: Rizzetto indignato ‘solo balle’

La riforma pensioni 2021 continua a far discutere, mentre si pensa quali misure dovrebbero vedere la luce post quota 100, vi é anche chi ‘punta i piedi’ su provvedimenti che si attendono da troppi anni, e che andrebbero approvati subito, senza più temporeggiare. Vi é in gioco la dignità e la vita delle persone e non é possibile, dice l’onorevole Walter Rizzetto, Fratelli d’Italia, affrontando nel corso dell’ultimo Question Time il 2/12 il nodo esodaticontinuare a raccontare ‘balle’ a queste persone. Si tratta all’incirca di 6.000 individui che sono rimasti senza stipendio e pensione e che null’altro chiedono di vedere sanata la loro paradossale situazione previdenziale. L’unico modo per ricomprenderli tutti, ricorda Gabriella Stojan, amministratrice del Comitato 6.000 esodati esclusi é proprio quello di approvare “la stesura dell’emendamento come presentato attualmente sia da On. Walter Rizzetto – FdI (59.11.) che da On. Deborah Bergamini – FI (61.024)”. Il punto dell’amministratrice Stojan, e le parole dell’onorevole Rizzetto che ha sempre sostenuto la vicenda esodati, e che nell’ultimo question time, deluso dalla risposta ottenuta, risponde picche al Governo, facendo presente che sarebbe ora di dire il vero a queste persone, ossia che non si intende provvedere alle loro richieste, almeno si smetterebbe di illuderle. I dettagli:

Riforma pensioni 2021, Il punto sulla situazione esodati: vi é un’unica soluzione equa

Così Stojan: “Considerazioni sugli emendamenti pro Esodati presentati da 60.012. (Pastorino) – LEU 61.04. (Mura, Serracchiani, Viscomi, Cantone Carla, Lepri, Lacarra) – PD Entrambi gli emendamenti hanno in comune:

  • una pesante riduzione della platea dei beneficiari (4.500 persone per LEU, 3.500 persone per il PD)
  • il riconoscimento del diritto a pensione al raggiungimento della DECORRENZA entro il 2021 invece che la maturazione del REQUISITO PREVIDENZIALE, come da noi sempre sostenuto.
    Ai firmatari di questi emendamenti è stata inviata una dettagliata spiegazione sul dissenso del nostro Comitato rispetto a questi punti, motivandolo con il non rispetto dell’EQUITA’ da noi sempre chiesta per questa SANATORIA, che come concepita in questi due emendamenti lascerebbe ancora gran parte della platea esclusa. Abbiamo ribadito che l’unica stesura EQUA che rispecchia esattamente quanto da noi richiesto è quella attualmente presentata con l’emendamento 59.11 (Rizzetto, Zucconi, Trancassini, Lucaselli, Rampelli – FdI) e 61.024 (Bergamini – FI) sui quali abbiamo chiesto di convergere in quanto in grado di sanare finalmente l’ingiustizia subita dagli ultimi Esodati esclusi. Stesura della quale erano già stati destinatari in fase di richiesta emendamenti anche in quanto era stata presentata in passato dagli stessi partiti (Sen. Nannicini e On. Gribaudo – PD e On. Fassina – LEU) e ora inspiegabilmente modificata”

Poi La Stojan ringrazia per gli intenti Walter Rizzetto che nell’interrogazione posta in data 2/12 chiede al Governo quali siano le reali intenzioni del medesimo nei confronti degli ultimi 6.000 esodati: Ringraziamo l’On. Walter Rizzetto che al Question Time di oggi 2/12 pomeriggio ha chiesto notizie su quanto il Governo abbia in programma per gli ultimi Esodati esclusi dall’Ottava Salvaguardia.
Il Ministro del Lavoro ha affermato che la nostra questione è in valutazione e che gli emendamenti presentati a nostro favore verranno vagliati dal Parlamento”
Dalla sua anche Rizzetto riporta, potete vedere sulla sua pagina ufficiale facebook anche il video della sua interrogazione e la risposta ricevuta, le sue percezioni derivanti dalle parole ascoltate che lo hanno deluso, e dunque non usa mezzi termini per definire ‘ennesime balle’ quelle che sta udendo.

Riforma pensioni, Rizzetto al Governo su esodati: ‘Balle! Quelle di luglio erano balle!’

Rizzetto scrive: “Ancora un Natale senza risposta per gli ultimi esodati. Ho presentato oggi una interrogazione sulle decisioni del Governo su questo tema, dopo che lo stesso a luglio scorso mi aveva risposto: “sono allo studio alcuni provvedimenti che possano offrire una tutela a coloro che sono rimasti in questo limbo” quindi oggi ho chiesto quale è la decisione presa dal Governo, sono passati mesi. Balle! Quelle di luglio erano balle!”

Eccovi cosa risponde il deputato di Fratelli d’Italia al Governo a seguito della risposta ricevuta dal Sottosegretario al Ministero del Lavoro Francesca Puglisi, fornita nel corso di un question time. Con oggi, è ulteriormente chiaro che è una scelta politica del governo quella di non salvaguardare gli ultimi esodati rimasti senza stipendio e senza pensione dopo la Legge Fornero. Forse tutelare poche migliaia di esodati rimasti, per i partiti della maggioranza non è interessante in termini di voti. Ed è assurdo che proprio il governo che ha esautorato il Parlamento da qualsiasi decisione, oggi scarichi su questo la decisione della salvaguardia”. “L’emergenza sanitaria ha reso ancora più urgente una misura di tutela per gli esodati esclusi. C’è solo da prendere atto che il governo Conte non vuole chiudere questa vicenda indegna e lascia consapevolmente queste persone nella disperazione. Il Ministro Catalfo almeno ci risparmi le sue continue promesse di impegno che si susseguono da anni, non si prendono in giro le persone rimaste senza alcun reddito”. (...)

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giovedì 3 dicembre 2020

Salvaguardia definitiva. La chiedono sindacati ed emendamenti di opposizione e maggioranza

 'Esodati, salvaguardare chi è rimasto escluso'

Serracchiani (Pd): "L'emendamento alla Legge di Bilancio che abbiamo presentato va esattamente in questa direzione"

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“Il Partito democratico vuole salvaguardare gli esodati rimasti esclusi da tutele e l'emendamento alla Legge di Bilancio che abbiamo presentato va esattamente in questa direzione. Il Governo ha assunto un atteggiamento di ascolto e attenzione che per noi è un segnale di apertura. Sono assolutamente inutili per la causa degli esodati le polemiche dell'opposizione, che potrebbe al contrario unirsi allo sforzo di raggiungere un risultato concreto. Noi comunque facciamo la nostra parte”. Lo afferma la presidente della commissione Lavoro della Camera Debora Serracchiani, che ha sottoscritto l'emendamento di Romina Mura (Pd) alla Legge di Bilancio inteso a sanare la posizione degli ex lavoratori esclusi dalle precedenti salvaguardie.

“E’ un atto che consideriamo doveroso – aggiunge Serracchiani - a maggior ragione in questo periodo in cui la durezza delle condizioni generali si somma alle difficoltà di persone senza reddito che non hanno ancora avuto accesso a tutele di base. Le loro istanze, i loro oggettivi bisogni rappresentati anche al tavolo con il Governo dai sindacati non possono rimanere senza risposta”.
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La posizione dell'On. Rizzetto FdI (Leggi qui)