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mercoledì 28 dicembre 2011

Deroghe: anche i tetti di spesa discriminano

(...) «Verrà determinato il limite massimo numerico dei soggetti interessati ai fini della concessione del beneficio di cui al comma 14 nel limite delle risorse predeterminate in 240 milioni di euro per l'anno 2013, 630 milioni di euro per l'anno 2014, 1.040 milioni di euro per l'anno 2015, 1.220 milioni di euro per l'anno 2016, 1.030 milioni di euro per l'anno 2017, 610 milioni di euro per l'anno 2018 e 300 milioni di euro per l'anno 2019.
Gli Enti gestori di forme di previdenza obbligatoria provvedono al monitoraggio, sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro o dell'inizio del periodo di esonero di cui alla lettera e) del comma 14, delle domande di pensionamento presentate dai lavoratori di cui al comma 14 che intendono avvalersi dei requisiti di accesso e del regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del presente decreto. Qualora dal predetto monitoraggio risulti il raggiungimento del limite numerico delle domande di pensione determinato ai sensi del primo periodo del presente comma, i predetti Enti non prenderanno in esame ulteriori domande di pensionamento finalizzate ad usufruire dei benefìci previsti dalla disposizione di cui al comma 14.»

8 commenti:

  1. io ho fatto una riflessione sul rebus tetti di spesa e sulle dichiarazioni dei vari onorevoli e mastrapasqua che non menzionano questi tetti di spesa e danno per scontato che chi versa contributi rientra nell'esenzione. espongo la mia considerazione. il tetto potrebbe servire chi, in mobilità, necessita di sostegno fino alla pensione e quindi il conteggio è riferito a loro. Chi invece paga contributi volontari non riceve alcun sostentamento e pertanto, di conseguenza, è esente dalla nuova riforma e non viene toccato dai tetti di spesa. In definitiva mi chiedo: che tetto di spesa puo intaccare un lavoratore che nel periodo d'attesa prepensione non deve ricever nulla dallo stato? Attendo vostre considerazioni.

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  2. E al danno si aggiungerà la beffa del furto dello Stato ai nostri danni. AVREMMO PAGATO PER NIENTE! E dovremo attendere MOLTI ANNI per andare in pensione, oppure riceverà una pensione decurtata della penalizzata applicata nel calcolo.

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  3. PER GLI ESODATI POSTE, PER ORA NON C'E' ALCUN TETTO.L'AZIENDA POSTE NON HA DICHIARATO LA CRISI E GLI ESUBERI,NON C'E' STATO L'ACCORDO SINDACALE.PER I DISOCCUPATI POSTE SESSANTENNI, DEVONO PROVVEDERE IN QUALCHE MODO,TROVINO I SODI DOVE CI SONO. ESODATA 52

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  4. Anch'io meschino esodato 1952,non riesco più a dormire, e se mi appisolo, ho gli incubi.
    Mi chiedo: possibile che dopo 38 anni di lavoro presso Poste Italiane, ora mi ritrovo senza lavoro e senza pensione, solo per aver aderito all'esodo che, in virtù della normativa previdenziale mi si prometteva di prendere la pensione dal 2013.
    Invece, un fulmine a ciel sereno (Fornero) ha cancellato dei diritti per la quale ho aderito all'esodo.
    Non può essere... non possono abbandonarci...
    Si corre in mare aperto per soccorrere i migranti, "credo" soccorreranno anche noi?

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  5. sono uscito da poste il 31/12/2010,con 39 anni 5 mesi e un giorno, ho fatto domanda versamenti volontari, presentata il 21/01/2011 all' ex ipost adesso inps, che per i loro passaggi non mi hanno ancora mandato i versamenti. mi mancano 7 mesi di versamenti chi li maturo il 31/07/2011. e' giusto finestra di 12 mesi quindi la pensione il primo agosto 2012.

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  6. SALIAMO SUI TETTI DI QUALCHE UFFICIO POSTALE

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  7. Anche mio papà è del '52 e anche lui è un esodato...per ricevere la agognata e meritata pensione dovrà attendere quattro anni in più!che farà nel frattempo?? senza lavoro e senza pensione!! La riforma doveva essere graduale! Dobbiamo farci sentire, scrivere a deputati e senatori, ai giornali, anche andare tutti a Roma se serve, non è possibile dimenticare e peggio far finire in miseria così tante famiglie!

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  8. Bene... ragazzi! basta piangersi addosso..."fase 1".
    Fase 2: qualcuno deve organizzarci per manifestare a Roma lo sciempio che la Fornero, nei nostri confronti (esodati classe 1952 e d'intorni) ha perpetrato.
    Occorre anche, farsi sentire (tramite i ns sindacati)da Risorse Umane di Poste. Anche Loro devono porre, in qualche modo, rimedio.

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