Sig. Presidente del Consiglio, non credo Lei si
abbasserà a rispondermi e quindi affido alla benevolenza del direttore di
Bresciaoggi la possibilità di farLe arrivare (se mai lei potrà/vorrà leggere)
queste righe.
Sono un cittadino residente in una zona
periferica della provincia di Brescia e quindi lontano dai centri decisionali
che a cascata arrivano prima del livello amministrativo territorialmente più
vicino a me (comune) e vorrei esprimere la mia contentezza per i toni sobri che
hanno contraddistinto questi suoi primi giorni. Le voglio dire anche che mi hanno
fatto pensare le sue parole/programma "rigore, equità e crescita", ma
di essere stato scettico sin dall´inizio sulla loro effettiva declinazione
operativa. Da come la vedo io queste parole hanno un significato e provo a
riassumere
Rigore. In materia economica la mia famiglia è
composta da 4 persone: io e mia moglie abbiamo un introito annuo sui 30.000
euro lordi, meno della metà dei Suoi introiti mensili (se è vero quel che
scrivono i giornali). Con un figlio che frequenta le superiori - immagino sappia
quanto costa questo "investimento alla sperandio" (scegliere una
scuola pensando ad un lavoro dopo 5 anni o più è puro esercizio teorico) per un
iniziale titolo di studio "passepartout" - credo sia sufficientemente
comprensibile che il rigore sul resto dei consumi sia un obbligo e non una
scelta.
Per un anno ho provato a tenere il conto della
spesa alimentare. Frequento discount e seguo le loro offerte al ribasso, bevo
acqua del rubinetto, ecc. Sono sui 720-730 euro mensili di sola spesa
alimentare per 4 persone che, su un netto di euro 1.800 circa incidono sono il
40%.
Equità. Dando credito a quanto si dice del suo
reddito mensile penso che il suo reddito netto spendibile sia non meno di euro
30.000 ed ipotizzando che anche alla Sua famiglia servano gli stessi 730 euro
(credo siate in 2, ma facciamo 4) la stessa spesa alimentare di incide per il
2,4%. Le pare equo? Non credo che servano torte o grafici per visualizzare la
differenza tra le due entità. Stiamo parlando dell´essenziale per
(soprav)vivere nella stessa Italia. E, pensi, io vedo persone in condizioni
molto peggiori della mia. Lei no? Come può pensare di spillare altri soldi?
Vedo anche persone che hanno ben altri e superiori tenori di vita che
rivendicano il diritto a non pagare le tasse e beffeggiano coloro che, volenti
o nolenti, le pagano. Equità vorrebbe che si smettesse di torchiare la stessa
uva quando ce n´è dell´altra che può dare del buon mosto.
Crescita. Credo voglia dire "capacità di
investire" e/o di "far girare l´economia" e quindi si parla del
residuo utilizzabile al termine delle spese obbligate. Quale pensa possa essere
nel mio caso questa cifra? L´unico valore che posso mettere a disposizione è
quello del mio tempo libero che dedico al volontariato. Da economista, quanto
valuterebbe questa presenza degli italiani che tamponano l´assenza dello Stato?
Inoltre la Sua decisione di intervenire sulle
pensioni di anzianità (40 anni di lavoro) senza sentire altre ragioni mi ha
messo nella condizione di essere senza lavoro e senza pensione. Sono dipendente
di poste SpA, il cui maggior azionista è il Suo ministero. A luglio ho
sottoscritto le mie dimissioni (stanno incentivando l´uscita di chi è vicino
alla pensione per età o per anzianità lavorativa) quando la condizione era 40
anni più uno di attesa per l´effettiva erogazione della pensione (pochi giorni
dopo, questo anno è stato allungato di un altro mese). Al momento delle mie
dimissioni, operative dal 01-11-11, avevo 39 anni e 6 mesi: avrei dovuto
versando volontariamente altri 6 mesi di contributi per raggiungere i 40 anni
richiesti. Oggi Lei decide che ne serviranno 42. Le sembra equo? Lei è un
tecnico ed il Suo ruolo è quello di dare risposte ai problemi, a maggior
ragione se sono intervenuti per effetto di una Sua decisione. Siccome Poste SpA
non riassumerà le altre migliaia di persone nella mia stessa situazione, come
pensa si possa risolvere questa questione? Non siamo esattamente dei
giovincelli appetibili per aziende che vogliano assumere personale.
Già che ci sono vorrei parlare anche di
Buonuscita. Non quella milionaria percepita dai "manager" pronto
cassa (come alcuni dei Suoi ministri), ma quella indisponibile dei postali.
Bloccata ai valori mai rivalutati del 1998 ora sarà pure disponibile per il
lavoratore solo dopo 27 mesi dalle sue dimissioni e con gli importi del 1998.
Nel mio caso euro 8.000 maturati fino al 1998 (10 anni di lavoro) non hanno lo
stesso peso di 8.000 oggi (veda l´atto 7/00635 in commissione lavoro della
Camera). Cosa c´è di equo?
Come ha visto le parole hanno un senso, non sono
un "bibidibodibibu" e nella realtà hanno una certa declinazione della
quale si dovrebbe rispondere.
Giuseppe Zani - Corte Franca -BS
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