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lunedì 19 dicembre 2011

Se le parole hanno ancora un senso...

Brescia Oggi - venerdì 09 dicembre 2011 LETTERE, pagina 61

Sig. Presidente del Consiglio, non credo Lei si abbasserà a rispondermi e quindi affido alla benevolenza del direttore di Bresciaoggi la possibilità di farLe arrivare (se mai lei potrà/vorrà leggere) queste righe.

Sono un cittadino residente in una zona periferica della provincia di Brescia e quindi lontano dai centri decisionali che a cascata arrivano prima del livello amministrativo territorialmente più vicino a me (comune) e vorrei esprimere la mia contentezza per i toni sobri che hanno contraddistinto questi suoi primi giorni. Le voglio dire anche che mi hanno fatto pensare le sue parole/programma "rigore, equità e crescita", ma di essere stato scettico sin dall´inizio sulla loro effettiva declinazione operativa. Da come la vedo io queste parole hanno un significato e provo a riassumere

Rigore. In materia economica la mia famiglia è composta da 4 persone: io e mia moglie abbiamo un introito annuo sui 30.000 euro lordi, meno della metà dei Suoi introiti mensili (se è vero quel che scrivono i giornali). Con un figlio che frequenta le superiori - immagino sappia quanto costa questo "investimento alla sperandio" (scegliere una scuola pensando ad un lavoro dopo 5 anni o più è puro esercizio teorico) per un iniziale titolo di studio "passepartout" - credo sia sufficientemente comprensibile che il rigore sul resto dei consumi sia un obbligo e non una scelta.

Per un anno ho provato a tenere il conto della spesa alimentare. Frequento discount e seguo le loro offerte al ribasso, bevo acqua del rubinetto, ecc. Sono sui 720-730 euro mensili di sola spesa alimentare per 4 persone che, su un netto di euro 1.800 circa incidono sono il 40%.

Equità. Dando credito a quanto si dice del suo reddito mensile penso che il suo reddito netto spendibile sia non meno di euro 30.000 ed ipotizzando che anche alla Sua famiglia servano gli stessi 730 euro (credo siate in 2, ma facciamo 4) la stessa spesa alimentare di incide per il 2,4%. Le pare equo? Non credo che servano torte o grafici per visualizzare la differenza tra le due entità. Stiamo parlando dell´essenziale per (soprav)vivere nella stessa Italia. E, pensi, io vedo persone in condizioni molto peggiori della mia. Lei no? Come può pensare di spillare altri soldi? Vedo anche persone che hanno ben altri e superiori tenori di vita che rivendicano il diritto a non pagare le tasse e beffeggiano coloro che, volenti o nolenti, le pagano. Equità vorrebbe che si smettesse di torchiare la stessa uva quando ce n´è dell´altra che può dare del buon mosto.

Crescita. Credo voglia dire "capacità di investire" e/o di "far girare l´economia" e quindi si parla del residuo utilizzabile al termine delle spese obbligate. Quale pensa possa essere nel mio caso questa cifra? L´unico valore che posso mettere a disposizione è quello del mio tempo libero che dedico al volontariato. Da economista, quanto valuterebbe questa presenza degli italiani che tamponano l´assenza dello Stato?

Inoltre la Sua decisione di intervenire sulle pensioni di anzianità (40 anni di lavoro) senza sentire altre ragioni mi ha messo nella condizione di essere senza lavoro e senza pensione. Sono dipendente di poste SpA, il cui maggior azionista è il Suo ministero. A luglio ho sottoscritto le mie dimissioni (stanno incentivando l´uscita di chi è vicino alla pensione per età o per anzianità lavorativa) quando la condizione era 40 anni più uno di attesa per l´effettiva erogazione della pensione (pochi giorni dopo, questo anno è stato allungato di un altro mese). Al momento delle mie dimissioni, operative dal 01-11-11, avevo 39 anni e 6 mesi: avrei dovuto versando volontariamente altri 6 mesi di contributi per raggiungere i 40 anni richiesti. Oggi Lei decide che ne serviranno 42. Le sembra equo? Lei è un tecnico ed il Suo ruolo è quello di dare risposte ai problemi, a maggior ragione se sono intervenuti per effetto di una Sua decisione. Siccome Poste SpA non riassumerà le altre migliaia di persone nella mia stessa situazione, come pensa si possa risolvere questa questione? Non siamo esattamente dei giovincelli appetibili per aziende che vogliano assumere personale.

Già che ci sono vorrei parlare anche di Buonuscita. Non quella milionaria percepita dai "manager" pronto cassa (come alcuni dei Suoi ministri), ma quella indisponibile dei postali. Bloccata ai valori mai rivalutati del 1998 ora sarà pure disponibile per il lavoratore solo dopo 27 mesi dalle sue dimissioni e con gli importi del 1998. Nel mio caso euro 8.000 maturati fino al 1998 (10 anni di lavoro) non hanno lo stesso peso di 8.000 oggi (veda l´atto 7/00635 in commissione lavoro della Camera). Cosa c´è di equo?

Come ha visto le parole hanno un senso, non sono un "bibidibodibibu" e nella realtà hanno una certa declinazione della quale si dovrebbe rispondere.

Giuseppe Zani - Corte Franca -BS

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