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martedì 31 gennaio 2012

CISL Veneto

Venerdì, 27 Gennaio 2012

Il fumo salva i precoci
ma non gli esodati:
approvato il Milleproroghe

La Camera dei deputati ha approvato oggi pomeriggio, con la fiducia al Governo, il decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216,“recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative”, il cosiddetto Milleproroghe.
L’attesa era forte anche in casa sindacale perché il decreto comprende le nuove norme per esonerare dalle nuovi requisiti per la maturazione del diritto alla pensione dei lavoratori precoci e quelli “esodati” da aziende in crisi.
La soluzione adottata per non allontanare la sponda della pensione da questi lavoratori non è tra le più salutistiche. Per dare copertura ai costi di questa operazione (5,1 miliardi di euro in sette anni, 2013-2019), dopo aver scartato la soluzione dell’aumento dei contributi previdenziali per i lavoratori autonomi, si è optato infatti nell’aumento dei costi delle accise sulle sigarette. Fumatori e Monopoli di Stato saranno quindi i finanziatori del mantenimento delle vecchie regole per questi lavoratori.
La soluzione però non accontenta completamente le richieste sindacali. I precoci, purché maturino il diritto al pensionamento entro il 2017, non subiranno infatti le penalizzazioni sull’importo della pensione previste per chi ha un’età anagrafica inferiore ai 62 anni.
I problemi, seppure in forma ridotta, rimangono però per quei lavoratori che avevano accettato di lasciare l'azienda in crisi pensando di poter andare in pensione entro pochi mesi, ipotesi sparita nel nulla dopo l’approvazione della riforma del sistema previdenziale contenuta nel “Salva Italia”.
Non tutti infatti vengono salvati dalle norme contenute nell’articolo 6 del decreto.
Ora la parola passa al Senato e già si ipotizza una ulteriore modifica del testo e quindi un ritorno alla Camera dei Deputati per una terza, e definitiva, lettura ed approvazione.
In Salva Italia, Documenti Governo e Parlamento, il testo del Decreto "Milleproroghe 2012" approvato dalla Camera dei Deputati.

3 commenti:

  1. Forse tecnici, professori,politici, non hanno capito che se non sistemeranno le cose per gli esodati, migliaia di famiglie resteranno senza stipendio e senza pensione anche per 6 anni e sette mesi.io sono sicura che non hanno capito altrimenti avrebbero approvato l'emendamento per tutti gli esodati che hanno firmato non sapendo la fine che avrebbero fatto. parlate dei precoci, ma almeno loro una pensione con la penalizzazione l'avrebbero presa, gli esodati niente.Siamo o no in uno stato di diritto, o siamo nel terzo mondo

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  2. Io mi chiedo e vi chiedo..! Fino ad oggi cosa avete fatto..? Dove siete stati per circa due mesi..? Quali le vostre rivendicazioni e quali iniziative avete messo in essere..? Vergognatevi..! Siete un'altra casta.

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  3. Per essere credibili dovreste chiedere con forza il ripristino del'emendamento cosi come era stato presentato e votato da tutti i partiti in Commissione Lavoro, che prevedeva la deroga per tutti gli esodati che avevano sottosritto accordi prima del 4/12/2011 e che maturano il requisito pensionistico nei 24 mesi (io dico anche 36-48)succssivi alla stesa data.
    Personalmente ho 59 anni ho firmato l'esodo il 29/07/2011 e termino il mio rapporto di lavoro il prossimo 31/03/2012 e quest'anno raggiugo i 40 anni di contribuzione.
    Vi sembra giusto ed equo che aver scelto l'uscita dall'azienda tre mesi dopo la fatidica data del 31/12/2011 debba condannarmi a restare senza reddito/pensione fino all'Agosto del 2015.
    Mi auguro che anche voi possiate determinare i necessari cambiaenti in Senato.
    Carlo-esodato Poste

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