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mercoledì 11 gennaio 2012

Si appella al giudice del lavoro

Una collega ricorre al giudice
Ha prestato servizio fino allo scorso 31 dicembre alle dipendenze di Poste Italiane. Dal primo gennaio è stata licenziata dall’azienda a seguito dell’avvenuta sottoscrizione di un “Verbale di accordo”. Modica vive la vicenda di migliaia di lavoratori postali che si sono ritrovati senza lavoro e che ora chiedono di essere riassunti. La lavoratrice modicana si è rivolta al giudice del lavoro del Tribunale, attraverso l’avvocato Enzo Rizza. Assunta nel 1990, fu raggiunta da una proposta di esodo volontario formulata dall’azienda, come molti altri dipendenti, teso alla riduzione del personale. In sostanza un funzionario le prospettò la possibilità di uscire dai ranghi aziendali mediante un accompagnamento economico fino al raggiungimento dei requisiti minimi per il trattamento pensionistico. Nello stesso contesto l’azienda pretese che l’accordo definisse una volta per tutte anche molti altri aspetti del rapporto lavorativo, di modo che ogni possibile causa di contenzioso futuro fosse impedita dalla sottoscrizione della transazione e dalla sua ratifica nelle sedi sindacali nelle forme. Si trattava, in definitiva, di un accordo complesso che prevedeva una serie di rinunce da parte del lavoratore e la cessazione del rapporto, a fronte di benefici di natura economica. L’accordo impegnava e obbligava Poste Italiane SpA a liquidare alla parte. a titolo di incentivo per l’esodo volontario anticipato, una certa somma da erogare contestualmente alle competenze di fine rapporto e, comunque, non oltre 60 giorni dalla risoluzione del rapporto di lavoro a mezzo prospetto paga. I “pensionato baby” per due anni non avrebbe ricevuto alcun’altra remunerazione oltre alla somma stabilita alla fine del rapporto. “Nelle more della cessazione del rapporto di lavoro – spiega l’avvocato Rizza – è sopraggiunta una nuova regolamentazione legislativa dei requisiti pensionistici che rende assolutamente onerosa la cessazione anticipata del rapporto di lavoro e, dunque, abbiamo chiesto la risoluzione dell’accordo”. In buona sostanza non più due anni ma cinque senza percepire alcuna pensione. La donna modicana chiede adesso al giudice del lavoro di dichiarare la nullità del “Verbale di accordo” sottoscritto con Poste Italiane il 26 maggio scorso per l’insussistenza delle condizioni all’epoca sottoscritte.

11 commenti:

  1. Anch'io pensavo di prendere questa strada...farete sapere come va a finire?

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  2. Anch'io ho sentito il parere di più di un legale che tratta causa da lavoro.
    I pareri sono stati concordanti nel dire che ciò che abbiamo sottoscritto è un accordo "blindato". Secondo loro no c'è via d'uscita dal punto di vista giudiziario.
    Seguirò questa vicenda e spero che ne vengano resi noti gli esiti.

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  3. sicuramente quello che si e' sottoscritto e' un accordo blindato, poste si e' ben tutelata contro eventuali modifiche pensionistiche che si sono puntualmente verificate, quindi non e' tanto l'azienda che ci dovra' risolvere il problema, noi dobbiamo contestare e combattere contro un governo che in modo illegittimo e irresponsabile ha cancellato degli accordi e quindi dei diritti che avevamo già' acquisito. Ma io mi chiedo sempre, una nuova normativa o un decreto legge, non dovrebbe produrre effetti da quando diventa efficace ( se io ho firmato con le vecchie regole rispetterò' le vecchie regole). Legali che trattano il mondo del lavoro che dicono?
    esodato poste

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  4. ...contro un governo che in modo illegittimo e irresponsabile ha cancellato..."
    Condivido.
    Aspettiamo stè mille proroghe.

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  5. Ragazzi, io personalmente non voglio tornare al lavoro. Io voglio che vengano rispettati gli accordi che io ho firmato! Ossia voglio la mia pensione a giugno 2014.
    Ho 59 anni e 35 di servizio! Voglio il mio meritato riposo!

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  6. Ti lascio questa notizia...se vuoi pubblicarla.
    "il 20 gennaio organizzeremo un presidio a Montecitorio. Siete pregati di dare le vostre adesioni."
    Per informazioni:
    pensionandi@gmail.com

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  7. Ho saputo in questo momento che il collega Giuseppe, ha vinto la causa contro Poste Italiane innanzi al tribunale(ho copia della sentenza ) iniziata nel mese di Febbraio del 2011 e giusto l'altro ieri ha ripreso servizio.
    Mi sono rivolto allo stesso Avvocato,ho inviato formale disdetta a quell'accordo subito dopo il 4/12. L'Avvocato mi ha detto molto chiaramente che le condizioni variano da persona a persona e anche dal pensiero del Giudice che avrà il relativo carteggio. Egli ritiene che la nostra condizione,(siamo in tre esodati) a non aver firmato a Confindustria ,a suo giudizio è più semplice rispetto a quella del collega Giuseppe. In ogni caso ci ha consigliato di attendere eventuali ripensamenti Aziendali o eventuali rettifiche del Governo, prima avviare la causa; c'è tempo 60 giorni. Quindi ritengo che ci sia tutto il tempo per decidere e considerato i costi (contenuti,rispetto alla prospettiva di restare altri cinque anni senza stipendio , pensione e contributi versati ) sono sempre di più convinto se non ci sarà una soluzione Politico-Aziendale che Mi soddisfa ad avviare un procedimento legale contro quest'Azienda che furbescamente ci ha scaricati come sacchi di spazzatura. Ho anche saputo, di altre Aziende che hanno richiamato il personale in servizio già prima delle feste.
    Sono fiducioso, aspetto oggi pomeriggio cosa ha da dire a discolpa l'On.Fornero a RAI 3 alle 15,00.
    Invitato a lasciare il posto di lavoro il 2/1/2012.

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  8. Vergognosamente, si è negato ciò, che è stato garantito con normative consolidate e garantite da recenti ritocchi in materia pensionistica. I precedenti governi(Prodi, ed anche Berlusconi) avevano acclamato la perfetta copertura dei fondi fino al 2014 ed oltre. Non vedo le ragioni per cui la Manovra Monti abbia colpito anche gli aspetti acquisiti per coloro i quali, per vari motivi, avevano chiuso la partita lavorativa. Occorre far inserire, a "furor di popolo" gli emandamenti che ci tutelano.

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  9. se io ho firmato con le vecchie regole, e poi le regole cambiano, sono stata indotta in errore di valutazione, e l'accordo può essere blindato quanto gli pare, ma il consenso è viziato (a mio parere, bisogna sicuramente sentire un legale)

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  10. Se io ho firmato a luglio e la legge e' andata in vigore a dicembre in qualsiasi altro paese vanno le regole di luglio non di dicembre,qui da noi non si capisce come mai invece valgono retroattivamente,come giustamente ha detto la collega Anna Maria a me personalmente non mi interessa rientrare quindi ho fanno valere le vecchie regole ho ci danno la rimanenza per arrivare alle nuove.Francesco

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  11. ciao Marcello9,anch'io esodato.C'e' qualcuno di voi in toscana che ha maturato i requisiti per la pensione a marzo 2011 quindi + finestra mobile pensione aprile 2012. Ma grazie all' inps o ex ipost non sono arrivati i versamenti volontari per pagare i 3 mesi che mancano. sapete qualcosa?

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