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giovedì 12 gennaio 2012

Tanto per rinfrescare la memoria

In questo periodo si discutono gli emendamenti al “mille proroghe”

Pubblichiamo (senza allegati) la lettera che Maria ha inutilmente scritto a Monti e alla Fornero e a tanti altri parlamentari (alcuni le hanno risposto).

Sono nata il 01.01.1952 e sono disoccupata dal 31.12.2010.
L’unica mia entrata economica sarà la tanto sospirata pensione nella quale avevo riposto una fiducia totale.
Le mie possibilità di acquisire il diritto in data 01.01.2012 erano DUE:
1)   pensione di vecchiaia per compimento del 60° anno di età
2)   pensione di anzianità visto che ho versato oltre 37 anni di contributi raggiungendo quota 97 al compimento del 60° anno di età.
Le nuove norme prevedono che vengano entrambe annullate proprio nel medesimo istante in cui avrei acquisito il tanto atteso diritto.
Lavoravo alle Poste Italiane e, quando l’azienda che era in difficoltà per l’obbligo di dover assumere i trimestrali, ho accettato l’invito di lasciare il lavoro con un incentivo all’esodo.
Non era ancora stato approvato l’allungamento della finestra a 12mesi… quanto poteva ancora cambiare nell’arco di un anno?
Nel  frattempo, nel 2009, per aiutare i figli a costruirsi una famiglia con una decente abitazione ( che mai avrebbero potuto permettersi senza la possibilità di un mutuo) ho acceso un prestito con il quale ho ristrutturato e riqualificato energeticamente l’abitazione facendo affidamento sullo stipendio, sulle previste detrazioni fiscali (allegato A) e sulla futura pensione. Con la scelta effettuata, ho perso la possibilità, per il periodo senza reddito, di detrarre fiscalmente oltre 10.000euro corrispondenti alla terza e quarta  annualità (su cinque/dieci previste) per le spese sostenute nell’abitazione visto che la legge non  prevede l’interruzione di continuità (allegato B che l’Agenzia delle Entrate ha girato al Ministero dell’Economia e delle Finanze con prot. 2011/11519).
Quando si è obbligati a decidere, in quanto doveroso, di apportare variazioni ad una legge esistente è chiaro che una data va comunque scelta
Mi rendo pienamente conto che qualsiasi data venga adottata, questa causerà comunque un disagio per molti.
Se è vero che in passato il sistema pensionistico è stato troppo generoso e dobbiamo pensare sin d’ora a preparare un sistema sostenibile per le nuove generazioni, ritengo NON EQUO sovraccaricare il peso della manovra su coloro che hanno la sola colpa di essere nati negli anni che fanno maturare il diritto alla pensione dal prossimo anno.
ANCH’IO VOGLIO PARTECIPARE A “SALVARE L’ITALIA” pagando l’Imu, l’aumento dell’IVA ed altro… ma la manovra mi chiede un enorme sacrificio suppletivo rimandandomi per anni il tanto sospirato pensionamento.
Niente lavoro, niente stipendio, ancora (per quattro anni) niente detrazioni fiscali e con debiti da coprire… Non si tratta della perdita di decine di migliaia di euro ma eventualmente, per me sarà il collasso.
Se le dovute modifiche apportate alle leggi in materia di pensione fossero state fatte  entrare in vigore intervallate  di un solo giorno ciò avrebbe mantenuto inalterato il valore delle stesse ma nello stesso tempo avrebbe salvaguardato UN diritto di coloro che ne maturano DUE contemporaneamente, nel medesimo istante in cui le nuove regole entrano in vigore.
È necessario valorizzare il merito di chi ha più diritti .
Una cosa è UN diritto; un’altra, totalmente diversa, sono DUE diritti.
Confidavo che mi si salvaguardasse almeno una possibilità ed i due diritti non fossero cancellati contemporaneamente, magari facendo  tappe intermedie per chi ha PAGATO CONTRIBUTI PER PIU’ ANNI ed ha MATURATO IL PROPRIO BENEFICIONEL MEDESIMO ISTANTE in cui avviene il passaggio di consegne tra la vecchia e la nuova normativa.
Non vedo controindicazioni, i casi dovrebbero essere pochi ed i saldi della manovra resterebbero pressoché invariati.
Se fossi nata 8 ore prima non sarei stata ingabbiata nella nuova normativa, anzi avrei già percepito la prima rata nel mese di luglio scorso.
E poi, a parte la consuetudine di festeggiare il compleanno nello stesso giorno della nascita (01.01.2012), non è forse vero che il sessantesimo anno è già completamente vissuto alla fine dl giorno precedente (31.12.2011)? Con questa considerazione non potremmo rientrare tra coloro che hanno maturato i requisiti entro il 2011? Grazie.

6 commenti:

  1. e' macelleria sociale... infamia su infamia e fingere di non sapere... dobbiamo fare come tassisti, ferrovieri. Andare tutti a Roma 5-7.000, nessuno deve tirarsi indietro i sindacati organizzino se entro gli appuntamenti non risulterò nulla per noi disgraziati raffaele c.

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  2. Per Maria, ...anche condividendo in pieno la tua situazione, mi sembra, un'esposizione troppo personalizzata, a mio parere, dobbiamo portare avanti, con forza, un discorso comune, e, far valere i nostri diritti che ci hanno cancellato. Franco.

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  3. Anche mia moglie si trova nella tua stessa situazione. Solo che lei è nata il 4 febbraio 1952 e dal 1 gennaio 2011 è rimasta a casa dal lavoro avendo accettato l'esodo incentivato dalle poste. Anche lei dovrà rimanere 4 anni senza né pensione né stipendio con una figlia a carico di 26 anni e 6 mesi (quindi non posso detrarre le 50 € dall'IMU!) Laureata a pieni voti in Psicologia, erasmus in Spagna e Tirocinio negli USA tutti a nostro carico ed in cerca di lavoro. Occorre mobilitarci tutti insieme se vogliamo ottenere qualcosa. Spero che i sindacati ci possano guidare nella lotta.

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  4. Anch'io sono nella tua situazione essendo nato nel febbraio del 1952 ed esodato ad agosto del 2010. La colpa della nostra situazione è del Capo del Governo e Ministro dell'Economia, che possiede il 100% di Poste; quando Monti ha scelto la Fornero conosceva già la sua proposta di riforma delle pensioni.Se Poste non può fare nulla per noi deve intervenire il Governo ed in particolare proporio Monti.

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    1. Sto rispondendo all'anonimo nato nel febbraio del 1952: chi ti ha detto che Poste non può far nulla? non ti sembra che la S.P.A. Poste Italiane e Ministero dell'economia siano la stessa cosa? (cambia solo l'aspetto giuridico ma la sostanza è unica)Chi dà le direttive politiche al Poste? - Quindi se vogliono si può far tutto con diverse soluzioni risolutive. Chi vuol intendere intenda. Nino NA.

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  5. Io, sono nata il 28 gennaio 52, ho 38 anni 2 mesi e 6 giorni di servizio,in esodo ottobre 2010. avevo già fatto la domanda per avere la pensione di anzianità( a mia scelta, anzianità o vecchiaia)ma la Fornero ci ha accerchiati, non ha dato nessuna via di scampo.BRAVA MINISTRA! HA PARTORITO UN BEL MOSTRO.

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