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venerdì 17 febbraio 2012

Il "peccato originale"

PENSIONI/ Milleproroghe alla Camera.
Cazzola: esodati e precoci, c'è un "peccato originale"

di Giuliano Cazzola - giovedì 16 febbraio 2012

IL MILLEPROROGHE TORNA ALLA CAMERA: LE PENSIONI DI LAVORATORI ESODATI E PRECOCI Il ministro inamovibile non si è lasciato commuovere - questa volta. E, a chi perorava le cause più tristi e disparate sulle pensioni, ha risposto “picche”. Salvo, in realtà, talune concessioni. Che, benché appaiano come sottili sfumature, rallegreranno la vita di chi se ne avvantaggia. Al di là di questo, ieri, in gran parte del Senato regnava lo sconforto. Gli inquilini di Palazzo Madama si erano lasciati convincere a ritirare quasi tutti gli emendamenti e a votare una versione del decreto Milleproroghe pressoché identica a quella uscita dalla Camera. Gli è stato promesso che le proprie invocazioni saranno prese in considerazione una volta che il provvedimento sarà stato approvato definitivamente a Montecitorio, in terza lettura. Dove lo attende, tra gli altri, il vicepresidente della commissione Lavoro, Giuliano Cazzola. Che, interpellato da ilSussidiairio.net, fa intendere di non figurare tra gli sconfortati. «Alcune modifiche, che io ritengo significative, ci sono state. Per quanto riguarda gli esodati, ad esempio, si è deciso di consentire ai lavoratori che hanno sottoscritto un accordo con la propria azienda entro il 31 dicembre 2011 di andare in pensione anticipatamente».
In effetti, come aveva spiegato su queste pagine il senatore Roilo, estensore dell’emendamento, la norma precedente prevedeva la possibilità di uscita per chi avesse siglato un’intesa in data antecedente al 31 dicembre. Gran parte dei lavoratori interessati, quindi, sarebbero rimasti fuori dalla copertura. Praticamente nessuno, infatti, si licenzia il 30 dicembre. «Sono state, inoltre, fornite alcune concessioni a chi ha ottenuto un congedo di maternità biennale retribuito per accudire un figlio disabile o per chi ha usufruito della paternità obbligatoria». Anche in tal caso, chi aveva promosso la modifica, la senatrice Mariangela Bastico, ci spiegava che «nel computo dei requisiti per potere andare in pensione con il regime precedente alla riforma, potranno essere presi in considerazione anche tali contributi».
On. Giuliano Cazzola - PDL
Detto questo, secondo Cazzola, in svariati casi, si è fatto fin troppo. «Personalmente, sul fronte dei precoci, mi soddisfa il fatto che il governo abbia tenuto duro e non abbia concesso ulteriori modifiche; tanto più che ritenevo sbagliate anche quelle operate alla Camera». Ovvero: «Credo, in sostanza, che per quelli che intendano andare in pensione anticipatamente andassero mantenute le penalizzazioni». Diverso è il caso dei lavoratori esodati. «Sono decisamente più sensibile alla situazione di chi è senza pensione e senza lavoro». Eppure, gran parte di essi sono stati “salvati”. «Sì - replica l’onorevole -; ma è anche vero che tra la maturazione del diritto e l’erogazione del trattamento, ci sono in mezzo delle finestre tali per cui in molti restano fuori. Senza contare tutti quelli che hanno sottoscritto degli accordi che non sono stati sanciti con i crismi dell’ufficialità, ai sensi del Codice di procedura civile». Per tutti costoro, la soluzione è stata rimandata. «Una volta ri-approdato alla Camera, il decreto Milleproroghe sarà approvato; non ci sono margini di manovra per ulteriori modifiche. Una quarta lettura sarebbe irragionevole». Quindi?
«Il ministro Fornero si è impegnato a varare un provvedimento ad hoc, in seconda battuta. Vedremo». In ogni caso, anche per Cazzola vi è un rammarico di fondo: «Con tutte le deroghe che si sono individuate, sarebbe stato saggio fare una riforma più soft, con una transizione un po’ più lunga. Non ha senso fare norme severissime e tenere fuori la metà delle persone a cui si applicano. A questo punto, sarebbe stato sufficiente tenerci le quote. Magari, introducendo requisiti più severi e sopprimendo le pensioni di anzianità con 40 anni di contributi».
 (Leggi - Paolo Nessi)

9 commenti:

  1. Forte questo ex sindacalista, ex socialista, ex craxiano......

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  2. La smetta di continuare a pontificare sulla pelle dei lavoratori Onorevole Cazzola..! Si goda la sua casa al Colosse e anche la sua meritata pensione. I sacrifici quotidiani c'è li lasci a Noi che siamo abituati a farli da una vita..!

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  3. C'è qualcuno che può far arrivare a questo Signor Cazzola che gode dei privilegi e dei benefits di un parlamentare eletto dal popolo, tutto il mio disappunto sul suo schifoso modo di fare politica ignorando i bisogni della gente e dei lavoratori? Vorrei auspicare per questo tizio una condizione civile peggiore di quella alla quale lui complice del governo ci sta condannando.
    Soprattutto mi auguro che nessuno lo voti più perchè non merita. Vergogna

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    1. Hai ragione,
      si devono Vergognare questi chiacchieroni, domandategli chi faceva la trattativa con il governo.
      Fornero
      VERGOGNATI.

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  4. sicuramente on .Cazzola dal 06 12 2011 ad oggi non avrà fatto più sogni tranquilli,a Natale si sarà limitato a fare regali a suoi figl,ai suoi nipoti,sarà umanamente disperato perchè dopo 38 anni e11 mesi di lavoro al 31 12 2011 non raggiungendo al 06 12 2013 il diritto per pochissimi giorni la sua meritata pensione di EURO 1100 al mese. e non avendo più la possibilità di trovarsi un lavoro. li puole essersi d'aiuto visto che è un palamentare e visto che l'azienda poste e una partecipata dello stato faccia in modo di obbligare la sua riassunzione .perchè sicuramente oltre a lei che è il diretto interessato molti come lei sono ben lieti di contribuire per salvare l'italia.grazie. spero che la possa leggere,perchè li sarà di grande aiuto.maurizio

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  5. Riconsegnamo tutti le schede per votare, non siamo considerati cittadini Italiani, tantomeno questi personaggi meritano la pur minima attenzione..
    Vergogantevi..vi dovete Vergognare...
    non c'eravamo noi a trattare con il governo..Chiacchieroni siete solo Chiacchieroni.

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  6. "Abbiamo questo strumento. Cerchiamo di usarlo con intelligenza".
    Questa frase appare sulla home page del blog "postali esodati".
    Siamo preoccupati, arrabbiati e amareggiati.
    Ma non possiamo scaricare le nostre tensioni su qualcuno con espressioni che rasentano l'ingiuria e con riferimenti che non hanno nulla a che vedere con il dramma che ci ha colpito.
    L'on.le Cazzola ha il diritto di esprimere le proprie idee e noi il diritto di non condividerle.
    Vi segnalo che nel recente passato l'on.le Cazzola ha presentato progetti di legge per riformare la previdenza che prevedevano il rispetto dei diritti acquisiti, la gradualità nell'innalzamento dell'età pensionabile ed altre innovazioni da attuare in modo equo.
    Si tratta di progetti di legge i cui contenuti, in confronto al piano Fornero, da noi sarebbero oggi visti come un miraggio nel deserto.
    Oltretutto l'on.le Cazzola ha mostrato sensibilità verso la questione esodati, nell'articolo del giornale riportato nel sito.
    Sarebbe meglio dialogare che insultare
    Un'esodata di sinistra nata nel 1953 che dovrebbe andare in pensione nel 2020 anzichè nel 2014.

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    1. Sottoscrivo parola per parola.
      Dobbiamo cercare, anche nelle posizioni distanti, di valorizzare la parte che sentiamo più vicina, anziché evidenziare le distanze.
      Le simpatie o antipatie giocano brutti scherzi perchè agiscono a livello di pancia.

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    2. Io sono un'esodata postale nata nel 53 che non si sente nè di destra nè di sinistra, quindi spero abbastanza obiettiva. Ho sentito dire da questo signor Cazzola frasi molto offensive verso i dipendenti postali, riportate poi anche dai blog. Io ho lavorato allo sportello tanti anni e ho sempre rispettato il pubblico ,quello educato, perchè mi vedevo anch'io dall'altra parte.
      Ora di fronte a questa situazione assurda in cui ci troviamo, di fronte a questi politici che hanno accettato che in una sola sera, si potesse stravolgere la vita di tante persone, se permetti gentile esodata di sinistra del 53, mi sento in diritto di criticare. Il dialogo secondo me non c'è. C'è solo l'opportunismo dei politici per farsi vedere e sentire, ma di concreto c'è poco.
      La mia angoscia, le mie notti insonni, i miei incubi, la paura di non poter pagare le tasse sulla casa, di non poter aiutare i miei figli, precario uno, part-time al 50% l'altro, di non potergli più garantire un futuro se dovremo dar fondo ai nostri risparmi di una vita per arrivare a fine mese mi danno diritto di urlare contro chi sta distruggendo la mia vita e quella della mia famiglia. Con lo stipendio di un anno della Fornero si potrebbero pagare le pensioni di 30 anni di un postale esodato.E partendo dal 2014, come era l'accordo, 30 anni di vita sarebbero anche tanti. Ma di che cosa stiamo parlando? Io voglio urlare la mia rabbia, io voglio che la forza della mia rabbia possa generare dolore fisico anche a queste persone che ci considerano solo numeri su una lavagna che la presuntuosa e arrogante prof. fornero con un gesto cancellerà passando alla lezione successiva. E noi diventeremo invisibili. Non ho perso la voglia di lottare però. Se c'è da scendere in piazza sono pronta. La mia mail è marilub@katamail.com.

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