Indirizzo mail

Puoi contattarci scrivendo a: cumpustela@gmail.com

mercoledì 22 febbraio 2012

Le "pensioni negate"

CAOS PREVIDENZA
Esodati, allarme rosso
Cgil: in piazza per chi è a rischio «né salario né pensione».
Esodati senza pace. Maltrattati dal Milleproroghe, snobbati dal ministro del Lavoro Fornero («affrontiamo il problema in un altro provvedimento», ha detto), sono rimasti al centro di un'emergenza previdenziale che non è ancora rientrata, nonostante l'appoggio delle forze politiche, dall'Italia dei valori a Pd e Pdl.
SINDACATI PRONTI A MOBILITARSI. La Cgil non molla il dossier pensioni, che sarebbero «negate» per centinaia di migliaia di persone. Non solo esodati, ma anche la «ricongiunzione onerosa» per il sindacato è un problema, tanto da poter scatenare «un'emergenza sociale» che porterebbe anche a mobilitazioni, magari con Cisl e Uil.
La questione che riguarda, come ha sintetizzato il segretario confederale Vera Lamonica, «esodati e dintorni» è complessa. Si tratta di tutelare, per la Cgil, tutti i lavoratori che durante il periodo di crisi hanno concordato, entro il 2011, di uscire dall'azienda tramite accordi individuali e collettivi (che possono passare per mobilità o per esodi incentivati e altre diverse forme di accompagnamento alla pensione).
MODIFICHE CONSIDERATE PEGGIORATIVE. Con la riforma del sistema pensionistico è arrivata però la fregatura...

Pensioni, “esodati”.
Cgil: “Rischiano centinaia di migliaia, non 65 mila”
21 febbraio 2012 | 16:31
ROMA – Vanno ben oltre la cifra dei 65 mila i lavoratori che rischiano ''di rimanere senza stipendio e senza pensione'' come risultato del cambiamento dei requisiti pensionistici dovuto ''al pesante intervento del governo Monti''; si tratta di persone che in base alle recenti normative si vedono negati diritti che avevano gia' maturato. E' quanto sostenuto dalla Cgil, nel corso di una conferenza stampa sulle ''pensioni negate'' a cui hanno partecipato il segretario confederale Vera Lamonica e il presidente dell'Inca Morena Piccinini.
Il numero riferito ai 65 mila e' il risultato, spiega la Cgil ''di un primo monitoraggio dell'Inps sulle mobilita' avviate prima del 4 dicembre'', data della riforma, a queste si aggiungono tutte quelle attivate dopo il 4 dicembre, anche se l'accordo sulla mobilita' risulta precedente, e 'la platea degli esodati, che hanno fatto accordi individuali e collettivi per cui hanno lasciato il loro posto di lavoro'' e altri tipologie di uscite causate dalla crisi. Ecco che, sottolinea Piccinini, non si capisce chi puo' godere del congelamento dei requisiti pensionistici: ''E' una lotteria, tra accordi collettivi, accordi individuali e versamenti individuali si tratta di ''centinaia di migliaia di persone che sono appese a un filo e non c'e' niente di peggio. Inoltre, con il cambio della normativa – precisa – la differenza non e' di pochi mesi ma di anni''.
A riguardo Lamonica sottolinea che, se non si trova una soluzione, ''su esodati e dintorni dovremmo arrivare e arriveremo nelle prossime settimane a verificare momenti di mobilitazione, che vogliamo costruire insieme alle altre organizzazioni sindacali Cisl e Uil''.
(Leggi)
Welfare: Inca-Cgil lancia allarme per i senza lavoro né reddito, governo intervenga
ultimo aggiornamento: 21 febbraio, ore 20:24
Si tratta, hanno ribadito il sindacato e il patronato, di lavoratori in mobilita', di 'esodati', di lavoratori interessati da accordi collettivi e individuali.
Roma, 21 feb. (Adnkronos/Labitalia) - E' allarme per "decine di migliaia di lavoratori, anche se non c'e' un numero preciso" che in questo momento, per via delle "nuove norme della riforma delle pensioni" varata dal governo, rischiano di trovarsi senza reddito e anche senza pensione. A lanciarlo oggi Cgil e Inca Cgil, nel corso di una conferenza stampa a Roma, che hanno lanciato un appello a Parlamento e governo "per affrontare la situazione". Si tratta, hanno ribadito il sindacato e il patronato, di lavoratori in mobilita', di 'esodati', di lavoratori interessati da accordi collettivi e individuali.
Maria e gli altri, in migliaia nella trappola nuove pensioni
Di Massimo Franchi 22 febbraio 2012
«Un furto legalizzato», una sorta di «diritto ipotetico», «di lotteria», in cui «le persone versano contributi senza sapere cosa succederà dei loro soldi e quando andranno in pensione». «Un furto» a cui la Cgil risponde preparandosi a sostenere chiunque voglia fare causa (class action non sono possibili) e mobilitandosi unitariamente con Cisl e Uil in una battaglia comune (partita con la lettera a Fornero dei tre segretari confederali il 19 gennaio in cui si parla di «situazioni drammatiche che la ministra sembra non aver compreso del tutto») per «ridare certezze ed equità al sistema pensionistico italiano».
Dossier Cgil LE STORIE: il dramma di Maria | Giacomo | Grazia
Dentro al «tritacarne», al «frullatore» della riforma delle pensioni sono rimasti intrappolati centinaia di migliaia di persone. «Si parlava di 65mila ma sono molti di più, un numero preciso non esiste e non può esserci perché l’Inps non può avere dati su persone che non hanno ancora fatto domanda di pensione», spiega Vera Lamonica, segretario confederale Cgil, cercando di evitare «l’uso di quella parola bruttissima che è esodati e che non rende l’idea della tragedia di chi vive senza lavoro, senza ammortizzatori e senza pensione». «L’unica certezza - le fa da contraltare Morena Piccinini, presidente Inca Cgil - è che i nostri patronati in queste settimane sono presi d’assalto da persone in carne e ossa che non possono pianificare la loro vita. Sicuramente parliamo di centinaia di migliaia di persone, ma contarli non spetta a noi». È l’indeterminatezza della quota la “scusa” che il governo e la ministra Fornero sta utilizzando per non dare risposte alle innumerevoli richieste di intervento che arrivano da sindacati e Pd. Nel frattempo i passi avanti fatti nel decreto Milleproroghe non bastano perché «si basano sulla data di fine del rapporto di lavoro e non sul giorno in cui sono stati firmati gli accordi per gli esodi incentivati, rischiando di escludere perfino vertenze come Irisbus, Fiat Termini Imerese, Alenia».
SCANDALO RICONGIUNZIONE
Ma c’è un secondo fronte aperto dal governo Berlusconi nella manovra dell’agosto 2010 che ha effetti «folli» sui pensionati. È quello della ricongiunzione onerosa dei contributi, «voluta per evitare che le donne.....  (Leggi)

1 commento:

  1. E' assurdo tutto quello che è successo: ma non bastava scrivere nel decreto che dovevano essere rispettati gli accordi stipulati al momento della sottoscrizione? Se si è arrivato a tanto la colpa è sicuramente di tutti i politici ai quali non interesse niente della popolazione. Però ricordiamoci che loro ogni volta che si è parlato di risparmio e di tagli nel momento di fare i sacrifici anch'essi si sono sempre tirati indietro, tranne che qualche forza politica che veramente contrasta sia questo governo che il precedente.La verità è una sola: degli esodati e del destino di migliaia di famiglie, dato che ad essere colpiti non sono i politici, non interessa a nessuno. Qualcuno ne parla solo a scopo pubblicitario per salvaguardarsi nelle prossime elezioni, altrimenti l' emendamento non l' avrebbero fatto passare. Ora si parla di ulteriori aggiustamenti? Ma a chi vogliono prendere ancora in giro?

    RispondiElimina