Tour de force finale per il milleproroghe
di Roberto
Turno con un video di Nicoletta
Cottone
Countdown decisivo forse con la fiducia per il decreto milleproroghe e
maratona in commissione sui 2.400 emendamenti alle liberalizzazioni al Senato.
Ma anche debutto alla Camera per il decreto legge sulle semplificazioni,
approdato alla Gazzetta Ufficiale solo una settimana dopo il (secondo) esame del
consiglio dei ministri.
E ancora: voto finale alla Camera delle misure svuota-carceri e approdo in
aula delle norme sul processo civile, dal quale sono state cancellate le norme
sul sovraindebitamento dei consumatori, costringendo il provvedimento a un
ritorno lampo del testo a Palazzo Madama per evitarne la decadenza che
altrimenti scatterebbe da lunedì prossimo.
In un Parlamento a che a metà inverno è ancora alla prese con i decreti legge
(sono 7 quelli in vigore), la normale attività stenta a decollare, anche in
attesa che prendano forma eventuali intese sui temi politici più scottanti. Due
in particolare: la riforma elettorale e la riduzione dei parlamentari, entrambi
formalmente intestati in prima battuta al Senato. Col risultato che le agende
delle commissioni legislative devono in qualche modo adeguarsi a questa fase di
stallo della legislazione ordinaria quando restano ormai non più di nove mesi di
attività piena di qui alla fine della legislatura.
Anche se non mancano appuntamenti segnati in rosso in calendario. Al
Montecitorio è atteso per fine mese in aula il Ddl anticorruzione, al quale
lavorano in questi giorni le commissioni Affari costituzionali e Giustizia.
Mentre al Senato prende informalmente il via la Comunitaria 2011, già approvata
dalla Camera, con un primo giro d'orizzonte del comitato di presidenza della
commissione per le politiche comunitarie. Sul tavolo, tra tutti, il nodo della
responsablità civile dei magistrati dopo il blitz Lega-Pdl a Montecitorio. Altro
argomento caldo è lo schema di Dlgs su Roma capitale, all'ordine del giorno
della bicameralina sul federalismo fiscale.
Ma a tenere banco saranno i decreti. Il Dl 216 milleproroghe (scade il 27
febbraio) arriva domani in aula al Senato col rebus dell'allargamento della
platea degli "esodati" beffati dalla manovra salva-Italia, tanto che si ipotizza
un possibile voto di fiducia e un ritorno di gran carriera del testo alla
Camera. Ancora al Senato la commissione Industria avvia l'esame e il voto degli
emendamenti al decreto liberalizzazioni. Mentre alla Camera, dove esordisce il
decreto semplificazioni, l'assemblea si occuperà dei decreti sulla giustizia,
ormai a un passo dalla scadenza.
forza senatori di qualsiasi colore politico
RispondiEliminatenete presente il popolo degli esodati e' gente che come ben sapete si e' trovata in una situazione non voluta in special modo noi delle poste , non pensavamo mai che l'azienda alla quale abbiamo dato la nostra gioventu' ci facesse lo sgambetto,la maggior parte di noi e' monoreddito e pertanto ci verremmo a trovare a sessantanni in una situazione di estrema poverta', non voglio essere critico con nessuno ormai quello che e' fatto e' fatto importante che si ponga rimedio e date la possibilita' di proseguire la nostra vita con dignita'e onesta' come abbiamo sempre fatto fino a questo momento.vi ringrazio per il vostro fattivo interessamento .. esodato poste