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martedì 20 marzo 2012

A giugno saremo promossi o bocciati?

Pensione e Stipendio: Esodati, Decreto a Giugno
Il Ministro del Lavoro Elisa Fornero, sottolineando come la riforma previdenziale di dicmbre abbia avuto successo, ha ribadito che il nodo Esodati sarà affrontato a giugno.

20/03/2012 Carlo Vallotto
IL RISCHIO di un mancato intervento in questo settore potrebbe costare caro a 70 mila persone, i cosiddetti esodati, rischiano davvero di restare senza stipendio e senza pensione.
RIMANE quindi irrisolto, il nodo dell'ampliamento dei lavoratori che possono usufruire delle vecchie norme pensionistiche. Il ministro ha solo detto che il tema sarà trattato con altro provvedimento e altri strumenti. Le commissioni hanno dato il via libera soltanto all'emendamento che prevede l'estensione del beneficio ai lavoratori esodati che hanno interrotto il loro rapporto di lavoro a dicembre.
IL GOVERNO ha riferito che il nodo del lavoratori esodati, verrà affrontato con un decreto entro fine giugno, anche se persiste il problema del reperimento delle risorse e tutelare in primis le categorie più deboli. Questo è Quanto riferito dallo stesso Ministro del Lavoro Elisa Fornero, affermando che dopo la riforma del sistema pensionistico, varata a dicembre, l'esecutivo si ripromette di ritornare sull'argomento ed in particolare di previdenza integrativa e di quella dei liberi professionisti.
GLI ESODATI in pratica sono coloro che avevano accettato di lasciare le aziende in crisi pensando di poter andare in pensione entro pochi mesi, mentre la riforma previdenziale che aumenta i requisiti anagrafici li lascia senza pensione e senza lavoro.
SECONDO LA Cgil “si deve intervenire su esodi passati e futuri: crisi aziendali non sono finite” e l’intervento del governo sulle pensioni “produce molti guasti: tra questi la scure che si abbatte su persone che hanno perso e perderanno lavoro per crisi”.
PER CESARE DAMIANO, ex ministro del Lavoro, e capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera “è importante il chiarimento che fissa senza equivoci la data del 31 dicembre 2011 per coloro che si sono licenziati individualmente o che sono esodati, al fine di utilizzare le vecchie regole pensionistiche.
COSÌ COM'È importante l'accoglimento dell'emendamento del Pd che consente di conteggiare nella prestazione effettiva anche i contributi figurativi delle madri che hanno assistito i figli disabili, nonchè quelli per la paternità obbligatoria, consentendo, in questo modo, di migliorare la possibilità di togliere le penalizzazioni a chi va in pensione di anzianità prima dei 62 anni”.
 DAMIANO ha anche sottolineato che non convince “che l'allargamento della platea degli esodati venga rimandata ad un successivo provvedimento. Andranno contestualmente risolti anche i problemi dei lavoratori che si sono licenziati individualmente e dei lavoratori in mobilità che hanno stipulato accordi in data successiva al 4 dicembre 2011.
SONO TUTTI casi socialmente rilevanti che vanno risolti per impedire che questi lavoratori rimangano per lunghi anni senza lavoro e senza pensione”.
 

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