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giovedì 29 marzo 2012

Il nostro limbo non è rock

Quei cinquantenni scivolati nel limbo senza la pensione
Sandra Riccio
Torino 29/03/2012 
Un lavoro ce l’avevano, ma l’hanno lasciato, invogliati dagli incentivi per andarsene e dalla prospettiva di una pensione a portata di mano, nel 2012 o magari un po’ più tardi, nel 2013. E invece dopo la riforma MontiFornero si ritrovano senza reddito e con tempi di attesa per la pensione che, di colpo, si sono allargati ai cinque o sei anni con picchi che arrivano ai nove.

Sono i così detti lavoratori esodati su cui è intervenuto ieri il Presidente della Repubblica. «C’è una questione aperta che i sindacati rivendicano e di cui credo il governo stia studiando la soluzione» ha detto Giorgio Napolitano.

Il problema è che non si tratta di pochi casi ma di diverse centinaia di migliaia di persone. Le cifre esatte sui cosiddetti esodati sono ancora indefinite. «Non c’è ancora il dato definitivo» ha detto ieri il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua. Le stime iniziali del governo parlavano di 50 mila casi, ma la quota è stata rivista al rialzo dalla Cgil che ne ha contati 200 mila. Secondo stime circolate in questi giorni arriverebbero addirittura a quota 350 mila, sette volte tanto le valutazioni iniziali fatte dai tecnici.

Un vero e proprio popolo che sta affiorando con forza dalle pieghe della riforma. Tutti quanti prima di fare il grande passo avevano valutato bene ogni aspetto della nuova strada che stavano per prendere. Hanno fatto bene i conti con i risparmi che avevano in banca e con le spese in arrivo. Si credevano tranquilli e tutelati, anche perché avevano firmato accordi - magari collettivi - ben precisi, che li ponevano al riparo da sorprese.

Certo è che il governo ora dovrà individuare la strada migliore da percorrere per tutelare questi lavoratori. Ma allo stesso tempo dovrà riuscire anche a salvaguardare le risorse dell’Inps e quindi il bilancio pubblico. L’esecutivo sta cercando una soluzione e ha assicurato che entro il 30 giugno del 2012 verrà varato un decreto ad hoc. Sul tema nei giorni scorsi è intervenuta la stessa Elsa Fornero che il 19 marzo ha detto che «sono molti più del previsto», per cui «occorre trovare criteri equi per tutelare prima di tutto i più deboli».

Intanto cresce il numero di segnalazioni alle redazioni dei giornali. Come quella di Maurizio 57enne di Gessate, in mobilità dal dicembre 2008. «Dal mese di luglio sono senza un reddito. Ho maturato il diritto alla pensione, i 40 anni li ho fatti nel marzo 2011, la mia data di pensione (indicata come certa sugli accordi presi all’atto del mio licenziamento) era 1/7/2011. La legge 122 ha spostato le finestre di uscita di un anno. Ed io sono entrato in un limbo in un vuoto incredibile, non ero più mobilitato e neppure pensionato. Fatto sta che hanno smesso di pagarmi le indennità di mobilità, ma non mi pagano la pensione».

Ma quello degli esodati non è il solo problema sul tavolo del governo. Tra i nodi che stanno venendo al pettine c’è anche la questione delle ricongiunzioni onerose, previste dalla legge 122 del luglio scorso. Tanti i casi, come quello di Claudio: «Ho 55 anni e tra cinque o sei anni sarei andato in pensione per anzianità con più di 40 anni di contributi versati, più o meno per periodi uguali, all’Inps e all’Inpdap. Ora ho saputo che la mia ricongiunzione di tutto all’Inps avrà un costo di 135.000 euro». Cifre stellari come quella chiesta a Bruno: «per ricongiungere 32 anni di contributi versati nelle casse Inpdap agli otto dell’Inps mi sono stati chiesti dall’Inps 299.605 euro. Da pagare in «comode» 190 rate mensili da 1.576,87 euro l’una, per 15 anni. Vicenda analoga anche quella di «nicsummo», un ex dipendente della società Postel SpA del gruppo Poste Italiane che dopo aver versato per 30 anni i contributi all’Inps e per altri 12 a Ipost, ora si ritrova con un conto ulteriore di 70 mila euro da pagare per avere il diritto alla pensione.



5 commenti:

  1. strano però che il sig. Mastropasqua, presidente dell'inps, non sappia ancora quanti siano gli esodati che sono rientrati dalla legge e quelli che sono rimasti fuori, pensare che si dice che l'inps sia una delle migliori agenzie....sarà vero? se un cittadino si reca in un agenzia inps del territorio nazionale per chiedere informazioni su gli esodati e quando e quanti contributi deve versare non gli viene data alcuna risposta...questa non è una vergogna? è efficinza, professionalità di questo signore che dirige una , la più grande agenzia Italiana che è l'inps? In altre realtà già l'avrebbero cacciato....non è forse così?
    basta ascoltarlo alla commissione Lavoro della Camera per rendersi conto che personaggio è!
    un esodato

    ps spero che anche il sig. Mastropasqua, che oltre all'inps ha anche altre responsabilità possa vivere questa angoscia che da mesi viviamo noi....con lo stesso stipendio nostro naturalmente.

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  2. E' COME SE NOI ESODATI AVESSIMO VERSATO I NOSTRI SOLDI PRESSO UNA BANCA PER TUTTI QUESTI ANNI DI LAVORO E LA BANCA PERCHE' C'E' LA CRISI SI RIFIUTASSE DI RESTITUIRCELI. QUESTO SAREBBE APPROPRIAZIONE INDEBITA O NO??? QUINDI POSSIAMO DIRE CHE IL GOVERNO CI STA RUBANDO I NOSTRI SOLDI. NOI NON VOGLIAMO ELEMOSINE NE' SUSSIDI DI POVERTA' O DI DISOCCUPAZIONE. NOI VOGLIAMO LA NOSTRA PENSIONE ALLE CONDIZIONI DI QUANDO ABBIAMO FIRMATO GLI ACCORDI E QUESTO DEVE VALERE PER TUTTI NON SOLO PER CHI RIENTRA NEI 24 O NEI 36 MESI. QUESTA E' DISCRIMINAZIONE.
    SE AVESSERO FEGATO I POLITICI AVREBBERO DOVUTO CHIEDERE LE DIMISSIONI DEL GOVERNO PER ALTO TRADIMENTO DI UNA PARTE DEL POPOLO ITALIANO

    ESODATA POSTALE DEL 53 CON LE IDEE MOLTO MOLTO CHIARE

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  3. Piu' di un mese fa ho scritto,sul sito dell'Inps se potevano sapere essendo io esodata postale, ma che andava in pensione per vecchiaia quando secondo loro avrei potuto avere l'assegno di pensione.Ieri ha piu' di un mese dalla richiesta mi e' stato risposto che avrei dovuto rivolgermi all'Ipost, perche' loro non hanno modo di farmi sapere come e' la mia posizione. Sara' per questo che Mastropasqua non sa dire nulla, non avra' ancora analizzato cio' che ha preso in carico?..Speriamo che prima di giugno si sia informato .Paola

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  4. A proposito di INPS,io che provengo dall'Ipost non riesco ad avere informazioni che mi riguardano perchè tutto giace nella sede Inps di Viale Beethoven di Roma,ho fatto la domanda di prosecuzione volontaria e non mi hanno neanche risposto,a tutt'oggi risultano solo per noi ex Ipost un arretrato di circa 1800 pratiche,siamo al paradosso,il decreto stabiliva che entro Ottobre 2011 le informazioni riguardanti gli ex Ipost dovevano essere a disposizione delle sedi di zona,invece c'è che qualcuno che dovrà partire dai confini italiani per andare a Roma ed avere informazioni,neanche i patronati riescono a risolvere questo problema delle informazioni.Allora invito il Dott. Mastrapasqua presidente dell'Inps a partecipare meno a dibattivi e apparizioni in TV e dedicarsi di più al funzionamento dell'ente che presiede.Grazie.
    Esodato poste

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  5. GLI ESODATI DEL 53 GIA' HANNO SALVATO L'ITALIA PER UNA VITA DI LAVORO PAGANDO LE TASSE ORA CHIEDONO EQUITA' SOCIALE PERCIO' SALVAGUARDATI DALLA RIFORMA FORNERO ANCHE LORO.VOLERE E' POTERE NOI CI CREDIAMO! PACO 53

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