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mercoledì 21 marzo 2012

Quale pensione?

Fornero: “Precoci in pensione a 57 anni, ma con il contributivo”
MILANO – 19 marzo 2012 | 13:09
I lavoratori precoci potranno andare in pensione con 57 anni di eta’ ”senza sanzioni, purche’ accettino il calcolo della pensione con il sistema contributivo”. E’ quanto ha affermato il ministro del Welfare Elsa Fornero, chiarendo nel corso di un convegno a Milano uno degli aspetti della riforma delle pensioni approvata in Parlamento.
”La possibilita’ di andare in pensione a 57 anni – ha spiegato – e’ concessa ma con i contributi che uno ha maturato, perche’ queste pensioni hanno dentro ancora una parte di eccesso di generosita’ rispetto ai contributi versati che impone il provvedimento”. ”L’ora della verita’ e’ arrivata – ha concluso il ministro – e questo governo deve adottare la trasparenza”.
Ancora aperti, secondo il ministro, sono i temi delle pensioni pubbliche e di quelle dei liberi professionisti. ”Non ce l’ho con loro – ha detto il ministro riferendosi ai professionisti – bisogna pero’ guardare ai problemi e risolverli nell’interesse del Paese”.
Il ministro del Welfare Elsa Fornero si e’ impegnata a predisporre ”un decreto entro il 30 giugno” che affronti il tema degli esodati, ossia di quei lavoratori in mobilita’, che a fine de trattamento non avranno ancora maturato il diritto alla pensione a seguito della riforma del governo. Lo ha detto nel corso del convegno ‘Tutto pensioni’ organizzato dal Sole 24 Ore e dall’Inps, a cui ha partecipato il presidente dell’istituto Antonio Mastrapasqua. ”C’e’ molta ansia – ha spiegato – da parte di molte persone che hanno accettato di uscire dal lavoro sulla base di una presunzione di un pensionamento non molto distante”.
Dopo aver affermato di ”comprendere l’ansia di queste persone” il ministro ha spiegato che ”la soluzione adottata per loro era troppo facile e metteva a carico del bilancio pubblico e quindi della collettivita’ una forma di pensionamento anticipato sulla base di regole la cui sostenibilita’ era stata messa in discussione da molti”.
Fornero ha poi ricordato come ”abbiamo cercato di individuare le categorie di persone che dovevano essere esonerate dalle nuove regole, ma il loro numero e’ stato molto superiore al previsto”.
Da qui l’intenzione di provvedere al problema con un decreto ”entro il prossimo 30 giugno” che si basera’ su ”principi di equita’ per non penalizzare i piu’ deboli”. Dopo aver precisato che ”quest’anno nessuno vedra’ cambiata la propria posizione rispetto alla riforma approvata” il ministro ha concluso indicando che ”per chi e’ esodato e’ indubbio che il percorso si allunga, se non possiamo dare l’esonero a tutti, dobbiamo stabilire chi e’ piu’ debole e va tutelato e chi invece dovra’ aspettare un anno in piu”’.
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1 commento:

  1. Non c'è la volonta' politica di trovare i soldi per gli esodati. I diritti delle varie caste tra politici e pensioni d'oro e baby, non si debbono toccare mentre per gli esodati si possono invece calpestare, quando gia' avevano programmato di andare in pensione alla data stabilita. Ma dov'e' l'equita' decandata se tutti non possono essere accontentati? I piu' deboli devono essere salvaguardati, ma i piu' forti devono contribuire per attenuare le disparita' sociali. Non si puo' affermare che non ci sono i soldi, la verita' e' che non si vogliono colpire le varie caste e privilegi varie.

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