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lunedì 16 aprile 2012

Aritmetica o matematica?

Esodati banche e poste: i numeri che non tornano
Nel governo dei professori manca un docente di matematica elementare
16 aprile 2012 , ore 10:20 - 0 Commenti
Chi sono gli esodati? Fino a qualche giorno fa in molti ne ignoravano la definizione. Si tratta dei lavoratori (soprattutto di banche e poste) che hanno concluso un accordo con il prepensionamento ma sono rimasti bloccati in un limbo perché la riforma previdenziale non dà loro la possibilità di andare in pensione. Non sono lavoratori e non sono pensionati. Come sostenerli economicamente? La questione riguarda sia il pubblico che il privato.
Esodati poste:
numeri da capogiro
Circa la metà dei 5500 ex dipendenti pubblici delle Poste Italiane oggi esodati sono peraltro stati incentivati ad accettare il prepensionamento con la possibilità di far assumere figli laureati o con l’attribuzione di un buono uscita: ciò significa che non sarebbe possibile neppure reintegrarli come extrema ratio.
Il Governo ha annunciato che entro il 30 giugno 2012 sarà emanato un decreto ad hoc per stabilire i criteri di attribuzione delle risorse e nel frattempo è emersa anche l’eventualità che questa categoria rientri nell’Aspi (Assicurazione sociale per l’impiego), la nuova indennità di disoccupazione introdotta dalla riforma del lavoro con erogazione massima fissata a 1.119 euro al mese per tre anni.
Ma il problema è in primo luogo numerico: quanti sono attualmente gli esodati in Italia? Il ministro Elsa Fornero ne ha contati 65 mila che, guarda caso, sono proprio il numero che il Governo riuscirebbe a coprire con i fondi disponibili. E’ come dire ad una mamma con sei figli e in difficoltà economiche di comprare solo tre pezzi di pane e fingere che gli altri tre figli non esistano (Esodati: senza pensione, senza lavoro, senza futuro)
I sindacati fanno conteggi molto diversi: la quota di 65 mila, come ha fatto notare il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso si raggiunge già limitandosi a sommare gli accordi sulla mobilità fatti nel 2011 con quelli che si riferiscono al fondo speciale per i lavoratori bancari. Restano dunque fuori tutti gli esodati di grandi e piccole imprese che non fanno capo ad accordi sindacali di mobilità (decine di migliaia di persone). Sono dunque questi i “figli destinati a restare senza pane”?
Secondo i dati dell’Inps gli esodati sono più del doppio di quelli stimati dal ministro Fornero (circa 130.000). I sindacati ne contano addirittura 350.000.
La tendenza a gonfiare e sminuire numeri a seconda dell’occorrenza non è certo cosa nuova in Italia: succede con i sondaggi così come con l’affluenza ad eventi o manifestazioni. Ma in questo caso non si tratta di una diatriba meramente teorica: calcolare il numero preciso è indispensabile per distribuire le risorse. E se le cifre indicate da governo e da sindacati, essendo stime, possono essere anche sensibilmente diverse, stupisce la forbice tra i dati dell’Inps e quelli del governo. Vediamo allora come si arriva ai 130 mila dichiarati dall’Inps seguendo l’iter indicato dal direttore generale Inps Mauro Nori: circa 45.000 sono i lavoratori che nei prossimi quattro anni entreranno in mobilità secondo gli accordi stipulati entro dicembre 2011, altri 13-15.000 lavoratori sono nel fondo di solidarietà del credito mentre circa 70.000 sono usciti dal lavoro sulla base di accordi volontari. La matematica non è un’opinione.
(Leggi)

5 commenti:

  1. MA COME E' POSSIBILE CHE ANCORA NON SI CONOSCANO GLI ESODATI DELLE POSTE!FINITELA DI PRENDERCI IN GIRO DATECI QUELLO CHE E' NOSTRO:LA PENSIONE!NON E' UN REGALO;MA IL FRUTTO DI UNA VITA DI LAVORO SOTTO ALLE INTEMPERIE PERCIO' NOI ESODATI POSTINI SIAMO PIENI DI ACCIACCHI E LE POSTE HANNO PENSATO DI DISFARSi DI NOI PERCHE' VECCHI E MALANDATI.RIDATECI COME DA ACCORDI LA PENSIONE

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  2. Sono convinta che i numeri, li conoscano fin troppo bene, stanno facendo orecchio da mercante, per non prendere in mano la situazione e risolverla una volta per sempre e per tutti. Paola

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  3. Poste italiane deve interagire con il Governo per la risoluzione della questione di tutti gli esodati di Poste.COME? ISTITUENDO UN FONDO PRO ESODATI DI POSTE ITALIANE.BASTA CON I NUMERI E' ORA DI FARE I FATTI.STIAMO ASPETTANDO CHE LE PAROLE DIVENTINO DISCORSI COSTRUTTIVI PER LA RISOLUZIONE TOTALE E DEFINITIVA DELLA QUESTIONE.

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  4. Ogni lavoratore dimesso è registrato in azienda, basta che ognuno mandi un e-mail all'inps e si sa' il numero degli esodati.
    Adesso avete proprio rotto i c......., e' ora di finire di prenderci in giro.

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  5. HO FIRMATO 7 FOGLI DAVANTI AI FUNZIONARI DI POSTE, CONFINDUSTRIA E SINDACATI: possibile che non si conoscono i dati precisi sul numero di noi esodati postali????

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