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giovedì 19 aprile 2012

Da "La Prealpina" di Varese 18-04-12

IL CASO
Sandro Sardella (Blitz)
Sandro Sardella (Blitz)
"Io, postino esodato"
"Troppo vecchio per lavorare, troppo giovane per la pensione": il limbo di Sandro Sardella, 59 anni
Varese - Per 25 anni ha smistato la corrispondenza di tutta la città, alle Poste centrali di Varese, dividendo diligentemente lettere, cartoline e riviste. Sveglia alle 4 del mattino, colazione, e poi via in motorino («non ho mai avuto l’auto», rimarca con un sorriso) al posto di lavoro. Ma alla fine del 2010, dopo 35 anni di lavoro (con il riscatto del militare), Sandro Sardella, classe 1952, ha ricevuto da Poste Italiane l’incentivo all’uscita, quando mancano due anni e mezzo allo “scalino”. Sardella accetta: 17 mesi di contributi e 29 di stipendio, perché c’è di mezzo pure un anno “regalato” dalla Finanziaria targata Tremonti. "In azienda – prosegue – era in corso il cosiddetto processo di svecchiamento e decisi di chiudere la trattativa, per arrivare all’obiettivo che ogni lavoratore sogna: la pensione". All’inizio le garanzie coprivano fino al primo giugno 2013, quando sarebbe scattata la vera e propria pensione, poi la precedente Finanziaria e gli adeguamenti Istat avevano già fatto slittare la copertura di tre mesi. Ma Sandro Sardella non immaginava che sarebbe arrivato alla situazione attuale: "Quella del ministro Fornero - commenta, senza troppi giri di parole – è una vera e propria mannaia. Dopo sei mesi non si capisce ancora nulla. E son dolori per i cosiddetti esodati". Un termine che suona a metà tra il biblico e l’esotico, ma che non porta con sé nulla di buono: "Con questa parola – spiega – si dice in pratica che siamo troppo vecchi per il lavoro ma troppo giovani per la pensione. Sembra quasi uno slogan. Ma finché non viene approvato il decreto restiamo tutti in sospeso".
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