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sabato 21 aprile 2012

Fornero vuole dare lavoro ... agli esodati

«Gli esodati? Possono anche tornare al lavoro»Il ministro chiama i sindacati. Camusso: l'articolo 18 è una partita aperta
Antonella Baccaro21 aprile 2012 | 14:11
ROMA - Potrebbero tornare al lavoro alcuni degli «esodati», quei lavoratori che oggi, in base a accordi stipulati entro il 4 dicembre 2011, stanno godendo di trattamenti d'integrazione al reddito in vista di una pensione che la riforma previdenziale ha spostato però più in là rispetto al previsto.
Lo ipotizza il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, nella lettera in cui ieri ha invitato i sindacati a fissare la data di un incontro sul tema, come essi stessi avevano chiesto qualche giorno fa. Obiettivo: fugare «ogni dubbio» e «trovare soluzioni condivise», si legge nella missiva recapitata ieri sera a Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
«Sono dell'avviso - scrive il ministro - che le incertezze e i dubbi (sulla platea degli esodati, ndr ) siano stati determinati, in buona misura, dalla confusione tra platee ben distinte». Fornero spiega che esistono due platee che non vanno confuse: la prima è composta da 65 mila lavoratori e riguarda «i salvaguardati per i quali è prevista l'adozione del decreto ministeriale entro il 30 giugno 2012» e che dunque hanno la loro copertura. Poi c'è la platea «del tutto diversa, dei lavoratori per i quali, in base ad accordi collettivi stipulati entro il 4 dicembre 2011, fosse previsto, al termine di un percorso di fruizione di strumenti di integrazione reddituale (Cig, mobilità), l'accesso al trattamento pensionistico». Relativamente all'ultima platea, tiene a precisare il ministro, «ho già avuto occasione di affermare che il governo sta valutando l'adozione di specifici interventi». Tra questi anche «la prospettiva di offrire nuove opportunità occupazionali». Insomma un nuovo impiego. L'incontro potrebbe servire, conclude Fornero, anche a risolvere la problematica delle «ricongiunzioni previdenziali onerose».
«Siamo pronti a dialogare per trovare soluzioni» commenta il segretario dell'Ugl, Giovanni Centrella. Nel frattempo continua la mobilitazione della Cgil che ieri ha scioperato nel Lazio: «La situazione sociale nel Paese è ormai insopportabile» dice il segretario Susanna Camusso, affermando che sull'articolo 18 «la partita è tuttora aperta» e l'intera riforma va difesa dall'«offensiva» delle imprese. In realtà, sul punto ieri i due relatori della riforma Maurizio Castro (Pdl) e Tiziano Treu (Pd) hanno convenuto che il passaggio parlamentare avverrà in tempi brevi. Ma la Cgil non demorde: duro il documento del direttivo sull'operato del governo. Camusso sta cercando un'interlocuzione con Cisl e Uil per un'azione comune ma il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, sostiene la possibilità di una mobilitazione unitaria negandosi all'ipotesi di uno sciopero. Ieri sono emersi alcuni dati delle consultazioni delle Rsu, tra cui quelli della Sevel di Val di Sangro e di Melfi, dove la Fim Cisl per la prima volta doppia tutti gli altri sindacati raggiungendo di fatto la maggioranza assoluta dei votanti.
Antonella Baccaro
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(Leggi La RepubblicaRaiNes24, L'Unità, ilSole24ORE, La Stampa, L'Unione Sarda)

2 commenti:

  1. Quello che non ci vuole ora e' si ricominci a non parlarsi tra sindacati, ricordatevi che state rappresentando molti lavoratori ingiustamnte colpiti da provvedimenti che negano i nostri diritti prima di tutto e POI vogliono farci sentire in colpa perche' ci piacerebbe goderci magari con i nipotini questo ultimo tratto di vita.PaOLA

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  2. HAI DETTO BENE CARA PAOLA ...QUESTO ULTIMO TRATTO DI VITA E SE ANDIAMO AVANTI COSI,' NOI ESODATI LA PENSIONE LA VEDREMO COL RIPOSO ETERNO...MENTRE I LOR SIGNORI CONTINUERANNO A CONTARE: CHI,COME E QUANDO DOVRA' ESSERE SALVATO.SEMBRA L'APOCALISSE! SI SENTE PARLARE DI COLPE,DI ESSERE SALVATI E PURTROPPO DOPO UNA VITA DI DURO LAVORO

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