15 Maggio 2012 - 16:04
(ASCA) - Roma, 15 mag - ''La soluzione al problema degli
esodati , partorita dalla mente del ministro del Lavoro, e' un duro colpo al
piano di riorganizzazione e di rilancio che Fim Fiom e Uilm hanno firmato nello
scorso novembre con il management di Alenia Aermacchi''. Lo afferma in una nota
Giuseppe Terracciano, segretario nazionale della FIm-Cisl.
''La limitazione dei due anni per il raggiungimento dei requisiti pensionistici - spiega il sindacalista - taglia fuori tutti i lavoratori attualmente in Cigs o gia' usciti o che dovevano uscire in mobilita per andare in pensione per un totale di almeno 1000 addetti''.
''Questo particolare - aggiunge Terracciano - mette in discussione l'intero accordo, perche' l'uscita dal lavoro di queste centinaia di lavoratori, era la condizione necessaria per le successive assunzioni con lo scopo di rimodulare il mix di professionalita' indispensabili per traguardare il futuro''.
''Chiediamo pertanto al ministro - conclude il sindacalista - di ritornare sulle sue decisioni e favorire l'esodo previsto in funzione dello sviluppo e delle assunzioni programmate in un'area gia' di perse dove e' a forte rischio la coesione sociale. Se si vuole lo sviluppo, bisogna partire dall'industria e da un settore come quello aeronautico strategico per il paese ed il Governo non puo' continuare ad ignorarlo''.
(Leggi)''La limitazione dei due anni per il raggiungimento dei requisiti pensionistici - spiega il sindacalista - taglia fuori tutti i lavoratori attualmente in Cigs o gia' usciti o che dovevano uscire in mobilita per andare in pensione per un totale di almeno 1000 addetti''.
''Questo particolare - aggiunge Terracciano - mette in discussione l'intero accordo, perche' l'uscita dal lavoro di queste centinaia di lavoratori, era la condizione necessaria per le successive assunzioni con lo scopo di rimodulare il mix di professionalita' indispensabili per traguardare il futuro''.
''Chiediamo pertanto al ministro - conclude il sindacalista - di ritornare sulle sue decisioni e favorire l'esodo previsto in funzione dello sviluppo e delle assunzioni programmate in un'area gia' di perse dove e' a forte rischio la coesione sociale. Se si vuole lo sviluppo, bisogna partire dall'industria e da un settore come quello aeronautico strategico per il paese ed il Governo non puo' continuare ad ignorarlo''.
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