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lunedì 21 maggio 2012

Dal comitato esodati di Lodi

Evasio Muraro: una canzone (La fabbrica in silenzio) per gli “esodati”.
Il dramma tutto nostrano dei cosiddetti “esodati”, lavoratrici e lavoratori che, in ragione della riforma delle pensioni di fine 2011, si trovano o si troveranno senza lavoro e senza pensione ha colpito in profondità la sensibilità di chi è attento a ciò che succede nella vita quotidiana e del mondo del lavoro. Una dedizione Evasio Muraro ha sempre coltivato prima con l’appassionata ricerca dei Canti di lavoro della Lombardia, poi con le incisioni del Coro delle mondine di Melegnano e in maniera puntuale anche nei suoi dischi. Non a caso O tutto o l’amore (Fragile Dischi, 2010) si concludeva proprio con una delle più esplicite ballate di Ivan Della Mea, O cara moglie, mentre in Canzoni per uomini di latta (Fragile Dischi, 2009) era La fabbrica in silenzio a ricordare le lotte, le fatiche e i dolori di intere vite di lavoro.
E’ proprio La fabbrica in silenzio a essere stata scelta dal Comitato “Esodati” di Lodi che, cercando anche forme di comunicazione più immediate e consone ai tempi, si presenta con un breve videoclip, realizzato in forma artigianale e senza alcuna spesa grazie alla disponibilità e alla generosità di alcuni professionisti e artisti del Lodigiano. Le fotografie di Paolo Ribolini, scattate durante una recente manifestazione sindacale, con gli “esodati” in testa, e assemblate con la tecnica del fermo immagine (stop motion) non indugiano nel mostrare la tensione, la fatica e l’ansia ma anche la fierezza e un sorriso di uomini e donne la cui unica responsabilità è aver lavorato e versato contributi per quarant'anni. E’ a corredo di queste immagini, già molto espressive, che è stata scelta La fabbrica in silenzio, colonna sonora quanto mai suggestiva e pertinente. “La fabbrica in silenzio toglie il respiro col suo fumo denso parole non dette, speranze cancellate e nomi di uomini sparsi tra le pagine di un giornale” dice uno dei versi della canzone e interpellato per l'occasione, Evasio Muraro oltre a esprimere tutta la sua personale solidarietà agli “esodati” non nasconde lo stupore e l'allarme per una situazione del tutto anormale: “Posso solo immaginare, ma quando sei in quelle condizioni lì, non sai nemmeno chi sei, se ci sei ancora oppure no. Non discuto nemmeno l'aspetto economico, che mi sembra palese e inevitabile, ma è proprio l'essere stati abbandonati senza identità, ridotti a numeri, più o meno, che mi ha colpito, come se una vita davvero non vale molto di più”. Il videoclip si può vedere sul blog del Comitato “Esodati” di Lodi (www.comitatoesodatilodi.blogspot.it), nel sito di Evasio Muraro (www.evasiomuraro.com) e su YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=9BFB_sOFM_c).

2 commenti:

  1. Sono solidale con gli esodati Unilever di Lodi, hanno fatto un buon lavoro e la canzone scelta e' molto appropriata. Bravi, avete un futuro anche se non in fabbrica. Ce la faremo Paola

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    1. grazie Paola il tuo sostegno ci incorggia ad andare avanti
      luigi

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