Indirizzo mail

Puoi contattarci scrivendo a: cumpustela@gmail.com

giovedì 24 maggio 2012

Per Fornero resta fuori chi a dicembre era ancora in azienda

PensioniEsodati: numeri confermati, spazio per 65mila
Il ministro Fornero ha inviato il decreto al presidente del consiglio Monti. Previsto un fabbisogno di 5 miliardi di euro. Resta fuori chi a dicembre era ancora in azienda, pur avendo fatto un accordo per l'uscita. Cgil: probabili contenziosi legali
Eosadati: numeri confermati, spazio per 65mila (foto da internet) (immagini di Fabrizio Ricci) Il decreto sui lavoratori cosiddetti “esodati” è stato inviato ieri dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, al presidente del Consiglio, Mario Monti, poiché il provvedimento dovrà essere varato di concerto con il ministro dell'Economia. Nel testo, ora all'attenzione del premier, i numeri già annunciati sono confermati: le persone che manterranno il diritto ad andare in pensione con le vecchie regole saranno 65.000 mentre il fabbisogno finanziario complessivamente previsto sarà di 5 miliardi e 70 milioni.
Diverse le modalità di intervento per i 65mila "salvaguardati". La maggior parte, 25.590 persone, potranno andare in pensione con le vecchie regole. Si tratta delle persone che erano già in mobilità ordinaria il 4 dicembre e che raggiungano i requisiti entro i 3 anni dall'inizio del beneficio (4 nel Sud), mentre per la mobilità lunga si prevede che i beneficiari siano 3.460.
Saranno 17.710 invece i beneficiari dei fondi di solidarietà (a partire da quello del credito), mentre i prosecutori volontari previsti sono 10.250. I lavoratori esonerati dal servizio che potranno andare in pensione con le vecchie regole sono 950 mentre i genitori in congedo per assistere figli disabili che saranno salvaguardati sono 150. Per accordi di incentivo all'esodo (senza mobilità) saranno salvaguardate 6.890 persone.
Il costo dell'operazione è di 5.070 milioni di euro. Di questi, 240 milioni per l'anno 2013; 630 milioni per il 2014; 1.040 milioni per il 2015; 1.220 milioni per il 2016; 1.030 milioni per il 2017; 610 milioni per il 2018 e 300 milioni per il 2019.
Con queste regole però resta fuori dal gruppo dei “salvaguardati” chi a dicembre era ancora in azienda, pur avendo fatto un accordo per l'uscita verso la pensione. Potranno andare in pensione con le vecchie regole solo i lavoratori che entro il 4 dicembre 2011 erano già in mobilità e che raggiungono i requisiti entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità (36 mesi per i lavoratori ultracinquantenni, ma 48 per gli over 50 del Mezzogiorno). Potranno andare coloro che hanno prestazioni a carico dei fondi di solidarietà. Per coloro che hanno avuto l'autorizzazione alla prosecuzione volontaria e almeno un contributo versato al 4 dicembre i requisiti per la pensione con le vecchie regole dovranno essere ottenuti entro il 2013.
Dovranno anche raggiungere i requisiti entro i prossimi 24 mesi i lavoratori che entro il 31 dicembre abbiano fatto accordi individuali o collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative (e comunque senza la mobilità) che abbiano lasciato il lavoro entro la fine del 2011.
“Auspichiamo che in Parlamento si trovi un'intesa adeguata alla necessaria correzione delle norme ed alla relativa copertura finanziaria per dare la risposta che il paese attende a tutta la platea di lavoratrici e lavoratori interessati – è il commento di Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil – ma il ministro non può far finta di ignorare che, come si è ampiamente dimostrato ieri nell'incontro tecnico, il suo decreto, così come illustrato e mai consegnato in lettura al sindacato, per adeguarsi al numero dei 65.000, che è una traduzione delle risorse disponibili e non dei reali aventi diritto anche in base alle norme così come sono, opera delle forzature evidenti nella interpretazione e applicazione della sua stessa legge. Non è da escludersi che le disparità di trattamento che così si verranno a determinare possa dare vita anche ad una ampia e diffusa stagione di contenzioso legale”.
Molto critico anche Stefano Fassina, responsabile economico del Pd: “Nel decreto in arrivo sui lavoratori e lavoratrici senza lavoro e senza pensione, i cosiddetti esodati, quelli in mobilità, in contribuzione straordinaria, è inadeguato. L'errore compiuto dal governo nel decreto Salva-Italia va corretto interamente. Nessuno va escluso. L'iniquità profonda e le condizioni drammatiche di centinai di migliaia di uomini e donne vanno affrontate subite. Non possono rimanere nell'incertezza. Le risorse per coprire la spesa vanno trovate attraverso l'innalzamento dell'imposta sui capitali evasi e scudati. Perché si può cancellare il patto con chi ha 40 anni di lavoro alle spalle o 1200 euro al mese, e non si può rivedere il vergognoso accordo fatto da Berlusconi, Tremonti e Bossi con i grandi evasori per 105 miliardi di euro?”.
(Leggi)

7 commenti:

  1. Che significa restano fuori coloro che a dicembre lavoravano ,anche avendo fatto accordi per l'uscita
    verso la pensione.Accordo a settembre 2011,firmato alla camera del lavoro novembre 2011 uscito dal lavoro il 31.12.2011.Rientro nel milleproroghe o no?Qualcuno sa dirmi.Grazie

    RispondiElimina
  2. Siamo in piena DITTATURA.E'una grande VERGOGNA dall'alto dei loro introiti,tasche che spuppano banconote da 500 euro per rendere l'idea. Non si accorgono di quanto male CI stanno facendo. ORA BASTA siamo esseri umani come lo eravamo anche prima che arrivassero a DISTRUGGERE le nostre esistenze. No voto no niente non c'e' una briciola di comprensione e voglia di trovare una soluzione EQUA per tutti noi. raffaele c e la sua piangenta famiglia

    RispondiElimina
  3. Non mi sembra giusto in questo momento di Grave Ingiustizia chiedermi, rientrero' o no. Abbiamo cominciato tutti insieme e cosi' dovra' finire. PENSIONE PER TUTTI GLI ESODATI. Paola

    RispondiElimina
  4. "Dovranno anche raggiungere i requisiti entro i prossimi 24 mesi i lavoratori che entro il 31 dicembre abbiano fatto accordi individuali o collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative (e comunque senza la mobilità) che abbiano lasciato il lavoro entro la fine del 2011."
    E' un casino!!!!! Questo paragrafo dovrebbe salvare chi ha lasciato il 31/12/2012.

    RispondiElimina
  5. Ma il Milleproroghe non conta NULLA?????

    RispondiElimina
  6. IL tutto è stato architettato per l'nnesima volta in modo da lasciare più persone fuori loro hanno fatto lo schifo e noi naturalmente paghiamo.Bisogna che subito dopo il decreto o da questo momento stesso ricominciamo a risentirci compatti e uniti e non lasciare che la cosa si smorzi continuando a scrivere anche recandoci personalmente da politici sindacalisti giornali ecc.non deve finire qui e spero vivamente che non finirà.

    RispondiElimina
  7. Questa è una vera Lotteria...
    Cioè puoi avere tutti i requisiti ma essere escluso perchè non ci sono i soldi.
    Ma a prescindere da questo DOBBIAMO ESSERE TUTTI SALVATI !!!!

    egoser52

    RispondiElimina