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martedì 19 giugno 2012

Deciderà Monti

Politica
19/06/2012 - RETROSCENA
Ma solo Monti può decidere sul destino degli esodati

Estendere a tutti le garanzie verrebbe a costare circa 15 miliardi

PAOLO BARONI
roma

È il momento delle trattative e dei veti. Da un lato i partiti hanno scovato un buco nei provvedimenti del governo, il pasticcio degli esodati, e ci si buttano a capofitto, come fanno il Pd, l’Idv.

Dall’altro Monti preme per incassare entro il 28 la riforma del lavoro, e di nuovo Pd e Pdl colgono la palla al balzo per alzare il prezzo. Mettono nuovi paletti e chiedono compensazioni di ogni sorta.

Primo nodo, la riforma lavoro. E’ un pressing a tutto campo. Il primo a chiederci di accelerare è il commissario europeo Oli Rehn. Anche il Quirinale spinge per fare in fretta. Monti ne fa una questione vitale, a prescindere dal calendario della Camera. E del resto è lo stesso presidente Fini a dire, e ripetere, che volendo si può fare, si può accelerare.

Secondo l’ex ministro del Lavoro Sacconi basterebbe rimuovere i nuovi ostacoli all’ingresso del mercato del lavoro e in parlamento per loro non ci sarebbero altri problemi. Il Pd, in cambio alla corsia accelerata, chiede invece che prima venga risolto il problema degli esodati e poi di rinviare l’introduzione dell’Aspi, l’assicurazione sociale per l’impiego destinata a soppiantare gli attuali ammortizzatori sociali.

Peccato che mettere mano ora, di nuovo, alla riforma del lavoro, significherebbe dover tornare col testo al Senato. Ovviamente «non si può», spiegano al ministero del Lavoro. «Tengo duro», ha dichiarato ieri il ministro Elsa Fornero che già oggi incontrerà i capigruppo di maggioranza della Camera allo scopo di sbrogliare la matassa. «Spero che la riforma venga approvata al più presto e che quella che si realizzerà sara una buona riforma».

Ritocchi in vista? Più avanti, semmai dovessero emergere cose che non funzionano. Possibilità di modificare oggi, invece, zero. Non è detto che il governo riesca nel suo intento di affrettare i tempi, ma è difficile immaginare che la maggioranza messa alle strette, alla fine, decida di puntare i piedi anche di fronte ad un nuovo voto di fiducia.

Un’idea per ovviare all’impasse l’ha lanciata ieri il vicepresidente della Commissione lavoro della Camera, Giuliano Cazzola (Pdl): se il governo si impegna a accogliere le richieste di modifica nel decreto sviluppo si può procedere.

Diverso il discorso sugli esodati. Oggi pomeriggio il ministro del Lavoro interverrà in Senato (e poi domani alla Camera) per fare chiarezza sul pasticcio dei numeri. Quella che si annuncia sarà una vera e propria operazione verità dopo l’ennesima bagarre scoppiata sugli ultimi dati di fonte Inps che parlavano di 390 mila lavoratori interessati.

Il ministro darà la sua lettura dei dati, sia in termini di soggetti interessati, che di date. E, sempre tra oggi e domani, dovrebbe fornire altri numeri sempre elaborati dall’Inps in grado di fare piazza pulita una volta per tutte o quasi - perchè le forchette dei numeri sembra siano sempre molto ampie - di sospetti, accuse e proteste e mistificazioni di ogni sorta.

Una volta fatto punto rispetto alla girandola di numeri ci sarebbero le condizioni per ragionare sul problema di chi rischia davvero di restare senza stipendio e senza pensione e provvedere di conseguenza. Con un nuovo decreto come chiedeva domenica Franceschini del Pd? Non è escluso: la palla, mai come in questo caso, è nella mani di Monti.

In quanto ministro dell’Economia spetta a lui dire se e dove si possono reperire altri soldi per intervenire di nuovo. Ben sapendo che i primi 65 mila esodati sono costati 5 miliardi e che estendere le garanzie ad altri 150-200mila persone oltre che compromettere la riforma di ottobre potrebbero costare come minino altri 12-15 miliardi.


5 commenti:

  1. I CONTRATTI CHE NOI ABBIAMO SIGLATO, NON SONO STATI RISPETTATI,bisogna che questo esecutivo sia chiaro e credibile. Paola

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  2. Avrei una proposta anche per noi ESODATI ,dato che è di moda per i nostri ministri e governanti farsi vedere e filmare nei luoghi di culto compreso dai frati a S.Francesco d'Assisi, perchè anche noi non andiamo là per capire perchè loro, ci stanno togliendo la dignità di uomini/donne e lavoratori, e perchè nelle loro parole non c'è un minimo di rispetto nei nostri confronti?
    un nonno esodato che non molla !!!

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  3. bella cazzata prima fanno i cazz.. loro con una riforma che con chi aveva gia' firmato (prima ancora che il governo monti si insediasse)non li riguardava per niente e ora vengono a dirci che queste persone stravolgono la riforma .Solo da noi possono succedere cosi di questo tipo.

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  4. Leggo che durante il G20 in corso in Messico, si sono messi tutti d'accordo per rifinanziare il Fondo Monetario Internazionale, e l'Italia verserà 37 ( trentasette ) miliardi di euro. Visto dove sono finiti i soldi delle nostre pensioni?
    vomitate gente, vomitate!
    Enrico

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  5. GLI ESODATI DEL 53 DEVONO ESSERE ANCHE LORO SALVAGUARDATI DALLA RIFORMA FORNERO.NON E' GIUSTO FARE DEGLI ESODATI FIGLI E FIGLIASTRI.GLI ESODATI DEL 52 SONO SALVAGUARDATI DALLA RIFORMA FORNERO MENTRE GLI ESODATI DEL 53 NO!GLI ESODATI AL 31.12.2011 DEVONO ESSERE TRATTATI ALLA STESSA MANIERA. ESODATO 53

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