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mercoledì 20 giugno 2012

Storie di esodati bancari

La storia
La protesta degli esodati bancari contro la riforma delle pensioni in piazza Matteotti: “La situazione è vergognosa. E il governo sembra fregarsene”.
Io, esodato:“La banca mi paga per stare a casa
ma il fondo è a rischio”
Mercoledì, 20 Giugno, 2012 - Autore BergamoWews
Gli “esodati” delle banche avevano indetto, per martedì 19 giugno, una giornata di protesta e Bergamo non ha fatto eccezione: i sindacati Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil e Uilca-Uil hanno organizzato un presidio in piazza Matteotti da mezzogiorno alle 15.
Tra i manifestanti c’era anche Andrea, 60 anni ed ex bancario di Unicredit, ora “esodato”:“Ho scelto autonomamente di firmare un accordo contando di poter accedere in breve tempo al trattamento pensionistico ma, con la riforma del sistema, ho visto allungarsi preoccupantemente il periodo di attesa. Io ricevo un assegno dalla banca che mi corrisponde lo stesso importo che avrebbe dovuto corrispondere l’Inps. Quello alla pensione non può essere un diritto flessibile. Quando ho preso la decisione mi sembrava la cosa più giusta da fare ma poi hanno cambiato le regole in corsa: è come se durante una gara dei 100 metri, quando sei ormai prossimo al traguardo, ti dicessero che ne devi percorrere altri 50. E’ una vergogna”.
esodati bancari“Ma poi vogliamo parlare dei famosi 65mila esodati tutelati? La costituzione non dice che siamo tutti uguali? E allora per quale motivo qualcuno deve rimanere fuori da questo numero? Io non so se sarò tra questi o no ma non è giusto che si facciano differenze: o si tutelano tutti o non si tutela nessuno”.
Non poteva mancare una frecciatina alla classe politica che “sta facendo una specie di teatrino: degli esodati ne parlano tutti ma senza esporsi. Al di là delle dichiarazioni di facciata alla fin fine se ne fregano. Si nascondono dietro a un dito senza affrontare mai seriamente la questione”.
Ma Andrea punta il dito anche contro chi vive la sua stessa situazione: “Mi aspettavo un po’ più di colleghi – commenta amareggiato – e invece vedo solo rappresentanti sindacali. Dobbiamo unirci e compattarci perché a mio avviso ci dobbiamo muovere anche dal punto di vista legale se vogliamo far valere i nostri diritti”.
“Mai più senza stipendio né senza pensione”, lo slogan dei manifestanti che hanno voluto far sentire la propria voce in merito ad una “riforma delle pensioni che sta minacciando di rendere inefficace il fondo esuberi dei bancari”.
“Un fondo che ha permesso di gestire oltre 36mila esuberi senza costi per la collettività, consentendo l’accompagnamento alla pensione delle persone licenziate”.
“Chiediamo alle banche di attivarsi concretamente per rioccupare all’interno del sistema le persone rimaste senza reddito – recita il comunicato delle segreterie provinciali - e di esperire tutte le azioni necessarie per ripristinare l’effettiva operatività del fondo esuberi del credito, per favorire la nuova occupazione giovanile dando seguito agli accordi definiti con l’ultimo rinnovo contrattuale; al governo chiediamo provvedimenti più equi che non lascino le persone esodate senza reddito, senza pensione, che non vanifichino l’efficacia di uno strumento di tutela occupazionale quale è il fondo esuberi del credito”.
(Leggi)
Leggi sul secolo XIX A Genova presidio per gli esodati con video.

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