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martedì 31 luglio 2012

Esodati: all’INPS di Alessandria monta la protesta

Alessandria
Esodati: all’Inps monta la protesta
Si sono presentati in tre ieri mattina, lunedì 30 luglio, con l’intenzione di non lasciare gli uffici della sede fino a che non avessero ricevuto risposta. Da mesi sono in un limbo senza stipendio, pensione o altri sussidi. Potrebbe essere l'inizio di un vero e proprio assedio
31/07/2012
All’Inps di Alessandria tira aria di bufera, ed è facile immaginare che, se la situazione italiana non migliorerà, gli episodi di protesta si moltiplicheranno nelle prossime settimane. Ieri mattina, lunedì 30 luglio, 3 esponenti, loro malgrado, della crescente categoria di “esodati” si sono presentati presso gli uffici della sede in Spalto Borgoglio, minacciando di non andarsene più finché non fosse stata data loro una risposta sul futuro delle loro pensioni.
Nelle parole dei tre lavoratori si coglie tutta la rabbia di chi si sente tradito dal proprio paese, e guarda allo Stato ormai come a un nemico contro cui tutelarsi, in ogni modo possibile. Spiegano i lavoratori: “abbiamo faticato per 40 anni e da mesi ci troviamo in una situazione scandalosa, costretti a dilapidare quel poco che avevamo messo da parte per vivere. Siamo in un vero e proprio limbo, nessuno ci dà informazioni su cosa ne sarà di noi e dobbiamo subire questa umiliazione. Abbiamo minacciato l’occupazione della sede ma siamo pronti anche a gesti più estremi, solamente per vedere riconosciuti i nostri diritti. Ormai abbiamo sempre meno da perdere. Siamo esasperati”.
I fatti vengono spiegati da Paolo Parodi, sindacalista Cgil: “si tratta purtroppo di una delle tante situazioni che caratterizzano questo periodo di grande caos normativo, dove il Governo nazionale continua a cambiare le regole in corsa e invece di trovare soluzioni semplici per tutti crea continue differenze fra le diverse situazioni contributive, lavorative e pensionistiche. Questi lavoratori sono l’emblema di una situazione sempre meno gestibile. Di fatto sono lavoratori che avevano accettato una delle possibilità che la legge offriva: circa 4 anni fa avevano concordato di uscire dal mercato del lavoro in anticipo, sfruttando una delle cosiddette "finestre", ed entrando in mobilità per i 36 mesi previsti dalla normativa, in attesa di andare in pensione. Al termine di questo periodo avrebbero dovuto ricevere, appunto, regolarmente la pensione. Di fatto però la situazione italiana è cambiata, e così anche la loro condizione. Il limite per andare in pensione è stato spostato un anno avanti, lasciandoli di fatto senza più indennità né pensione. Esiste una circolare del Ministero che garantisce per i lavoratori inseriti in un elenco preciso di poter usufruire di un anno aggiuntivo di mobilità speciale, così da non lasciare le persone senza alcuna forma di reddito. Purtroppo però il decreto che sblocca questa possibilità è da mesi fermo nei palazzi del Governo e finora non è stato neppure ancora firmato. Così i lavoratori si trovano senza pensione fino all’anno prossimo e senza più alcuna indennità. Una situazione insostenibile. Si mangia tutti i giorni e non solo quando viene sbloccato un decreto”.
Il timore è che questa sia però solamente la punta di un iceberg che rischia di travolgere il sistema previdenziale italiano. Gli esodati in condizioni più o meno simili potrebbero essere 390 mila, dei quali solamente 65 mila rientrano nel primo decreto per l’indennità speciale, peraltro, come detto, ancora da firmare. Comprensibile che la tensione salga ogni giorno di più, anche perché le diverse posizioni contributive e lavorative sono spesso complicate e soggette a ulteriori eccezioni. Il rischio concreto è che sempre più persone presentino ricorso contro le scelte del Governo e le conseguenti ricadute sulle loro pensioni, allungando ulteriormente i tempi necessari per dipanare la matassa.
Nessuna nota ufficiale a commento dell'episodio per ora dall’Inps, anche se gli operatori si prodigano per chiarire la situazione agli utenti, spiegando come gli uffici sul territorio non possano far altro che attenersi alle normative e procedure comunicate dal Governo. Oggi ci sarà un incontro a porte chiuse fra il sindacato, i lavoratori esodati e il direttore dell'Inps, Alessandro Casile (nella foto), per tentare un primo chiarimento, in attesa di una conferenza stampa sul tema che verrà probabilmente indetta dell'Ente nei prossimi giorni.
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Comunicato: gli esodati di Roma di nuovo dal PD

Gli esodati di Roma di nuovo dal PD
Stamattina una delegazione di esodati della rete di Roma si è presentata all’iniziativa del PD per la presentazione della “Carta d’intenti” su cui costruire il programma per le elezioni.

Eravamo in Piazza di Pietra una decina di noi che siamo entrati ed accomodati nelle prime file con tanto di maglietta.

Il segretario del PD, Bersani, ha citato il problema esodati nella sua relazione ribadendo ancora una volta l’impegno del PD alla soluzione del problema per tutti. Non ci aspettavano, ma abbiamo parlato con Fassina, Codurelli, Gnecchi a cui abbiamo fatto presente che, al Senato, il comportamento dei democratici non è stato coerente con gli impegni assunti.

Alla fine dell’iniziativa abbiamo avuto un incontro con Bersani e Fassina.  Nell’incontro abbiamo ribadito le nostre posizioni e soprattutto abbiamo richiesto al PD un impegno più fermo.

Il nostro ragionamento è stato semplice: se ogni volta che si parla di esodati  in Parlamento il governo interviene e dice che non ci sono soldi ed i partiti ritirano gli emendamenti non si fa molta strada. Abbiamo portato anche l’esempio della Proposta di legge di iniziativa parlamentare, se anche su quella il governo si mette per traverso non si fa?

Il PD ci dice che, in occasione della discussione degli emendamenti alla Commissione Bilancio del Senato, aveva presentato un emendamento – comprensivo di recupero delle risorse – che non è passato per la contrarietà del PDL. Abbiamo chiesto, allora, di rendere pubbliche le discussioni nelle commissioni (anche quelle informali che valgono più delle formali) perché vogliamo capire chi è dalla parte degli esodati e chi no.

Ci hanno anche detto che alla Camera non si potranno fare grandi passi avanti sullo spendine review, ma che ad ottobre  ci sarà la discussione sulla legge di stabilità ed in quella occasione il PD interverrà di nuovo sul problema esodati per quantomeno allargare la platea ancora di più. L’occasione della legge di stabilità è importante in quanto non è una legge di spesa, ma di distribuzione della spesa ed – in quella occasione – potremo capire chi vuole destinare risorse sul nostro problema e chi no.

Abbiamo chiesto di incontrare la commissione lavoro della Camera ed hanno preso l’impegno a costruire l’incontro.

Abbiamo ribadito a Bersani che noi saremo sempre presenti in tutte le occasioni per ricordare al PD l’impegno verso gli esodati e richiederemo che, nel programma elettorale ,ci sia un impegno a ridiscutere e rivedere una riforma pensionistica ingiusta ed iniqua.

Ci aspetta un settembre nel quale le nostre iniziative ed i nostri sforzi dovranno moltiplicarsi. Il governo si aspetta che, messi con l’animo in pace una parte di noi, il nostro movimento perda forza. Questo non deve accadere, salvati e non salvati nessuno di noi mollerà la presa fino alla soluzione definitiva del problema.

Roma 31/07/2012
Rete esodati Roma

Senato: il decreto spending review ha ottenuto il via libera

SCHEDA: Tagli blocca-Iva, esodati, Irpef...le misureL'architettura del decreto che ha ottenuto il via libera dal Senato
31 luglio, 13:42
Tagli alla spesa pubblica per trovare risorse necessarie ad evitare l'aumento dell'Iva ad ottobre, ad ampliare le tutele ad altri 55000 esodati, e ad aiutare i comuni colpiti dal sisma dell'Emilia. Ma anche qualche aggravio fiscale:dall'Irpef di 8 regioni alle università.
Questa l'architettura del decreto sulla spending review che ha ottenuto il via libera dal Senato e passa alla Camera per l'esame finale.
Ecco le misure principali.
- STOP AUMENTO IVA: il temuto aumento dal prossimo ottobre di un punto delle due aliquote dell'10% e del 21% slitta a luglio 2013. Costa 3,28 miliardi nel 2012. La legge di stabilità indicherà nuove misure per evitare l'aumento l'anno prossimo.
- ESODATI: altri 55.000 privi sia di lavoro che di pensione potranno accdere a questa con le vecchie regole.
- MINISTERI: Risparmi di 1,7 mld nel 2013, 1,5 nel 2014 e 2015.
- REGIONI: sforbiciata ai trasferimenti: -700 milioni nel 2012; - un miliardo i successivi due anni.
- TAGLI ACQUISTI P.A: Le amministrazioni centrali dovranno ridurre dall'anno in corso le spese per acquisti di beni e servizi. Tra i tagli, 5 milioni in meno per le intercettazioni.
- ORGANICI P.A.: riduzione del 20% dei dirigenti pubblici, -10% del personale non dirigente. Buono pasto non oltre 7 euro.
- PREFETTURE: risparmi dagli uffici statali sul territorio. Accorpati nelle Prefetture.
- AUTO BLU: tutte le amministrazioni, compresa Bankitalia, taglieranno la spesa del 50%.
- SCUOLA: dal prossimo anno le iscrizioni alle scuole statali avverranno solo on line; pagelle, registri e comunicazioni alle famiglie e agli alunni saranno in formato elettronico.
- ENTI SOPPRESSI: Prima tagliati, poi salvati: tra loro il Centro sperimentale di cinematografia e la Cineteca nazionale.
- OSPEDALI: entro novembre le Regioni dovranno tagliare i posti letto ad un livello di 3,7 ogni 1000 abitanti (oggi è 4). Tagli anche alle remunerazioni che ricevono i convenzionati.
Ecco le novità introdotte dal Senato:
- ADDIZIONALE IRPEF: Le 8 regioni in disavanzo sanitario (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) potranno anticipare al 2013 la maggiorazione dell' addizionale regionale Irpef, dallo 0,5% all'1,1%.
- TASSE UNIVERSITARIE:Aumentano quelle per gli studenti fuori corso: +25% per redditi sotto 90.000 euro, +100% oltre 150.000 euro. Stop aumenti per chi è in regola e sotto i 40.000 euro
- 800 MLN A COMUNI:Arrivano attraverso le Regioni. Le risorse verranno prese da quelle destinate ai Comuni virtuosi (300 mln) e ai rimborsi fiscali (500).
- VIA FARMACI GRIFFATI: Parziale marcia indietro sul filo di lana. Nella ricetta - stabilisce il maxi-emendamento - va indicato il principio attivo del farmaco. Con l'ultima modifica il medico può indicare anche la marca che, se accompagnata da spiegazione, diventa vincolante per i farmacisti.
- FARMACIE: Vengono limati gli sconti a carico delle farmacie che scendono dal 3,65 al 2,25, mentre quelli a carico delle aziende scendono dal 6,5% al 4,1%. Poi dal 2013 dovrà partire il nuovo "sistema di remunerazione della filiera".
- STIPENDI MANAGER. Tetto di 300.000 euro per la retribuzione a manager e dipendenti delle aziende partecipate dallo Stato, non quotate, Rai compresa. Ma dal prossimo contratto.
- PROVINCE. Saranno "riordinate" in modo da averne solo con almeno 350.000 abitanti e un territorio di 2.500 chilometri quadrati. Avranno per il 2012 un contributo di 100 milioni per la riduzione del debito. Rimane la cancellazione di Terni, Isernia e Matera che i senatori avevano cercato di salvare.
- CITTA' METROPOLITANE. Arriva una Conferenza in ciascuna delle dieci province trasformate in Città metropolitane.
- SOCIETA' IN HOUSE. Saranno chiuse, ma salta l'obbligo per Regioni, Province e Comuni di sopprimere o accorpare i propri enti ed agenzie, a patto che realizzino un risparmio del 20% per la loro gestione.
- CARABINIERI E GDF. Dal primo gennaio 2013 sono rideterminate gli organici degli ufficiali di ciascuna forza armata ed è ridotto il numero delle promozioni, esclusi Carabinieri, Gdf, Capitanerie di porto e Polizia penitenziaria.
- MINISTERI INTERNI E ESTERI. Sei mesi in più per la riduzione dei dirigenti e del personale sia per il personale dell'amministrazione civile dell'Interno sia per i diplomatici in servizio all'estero del ministero degli Affari esteri.
- AFFITTI UFFICI PA. Slitta di due anni l'obbligo del taglio del 15% degli affitti per immobili in uso alle amministrazioni.
- CASE ENTI. Gli inquilini che vogliono comprare la casa dell'ente previdenziale in cui abitano hanno un tempo che non può essere inferiore a 120 giorni dal ricevimento dell'offerta.
- PENSIONI PROF. Per gli insegnanti che entro il 31 agosto di quest'anno matureranno i requisiti per andare in pensione dal 1 settembre 2013 vanno in pensione con regole pre-Fornero.
- INDENNITA' PROFESSORI UNIVERSITARI. Stop al trascinamento di indennità per i professori universitari che, dopo un incarico in un ente o in una istituzione, tornano ad insegnare.
- SISMA EMILIA: Arrivano risorse per 6 miliardi per aiutare cittadini e imprese dopo il sisma nell'Emilia. Possibilità per i comuni e per il commissariato regionale di fare assunzioni a tempo determinato per affrontare le emergenze. Risorse anche per l'Abruzzo (23 milioni) per la raccolta dei rifiuti
- MULTE SCIOPERI SERVIZI PUBBLICI. Raddoppiano, nel passaggio dalle vecchie lire all'euro, le sanzioni comminate dalla Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
- CONSIP. Le amministrazioni pubbliche potranno fare i loro approvvigionamenti di energia, gas, carburanti e telefonia anche al di fuori delle convenzioni Consip a condizione che siano previsti corrispettivi inferiori a quelli indicati.
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Esodati: attesa per le lettere Inps

Esodati: attesa per le lettere Inpsdi Franco Rossini
Soddisfo tutte le condizioni imposte dal Decreto Fornero. Volevo sapere se posso essere certo al 100% di andare in pensione con le vecchie regole e se posso fare domanda di pensione già oggi. Federico da Roma
No. Essere in possesso dei requisiti è condizione necessaria ma non sufficiente. Il numero dei 120mila è infatti ancorato alle risorse economiche messe a disposizione; inoltre essendo il numero degli esodati "ballerino" (sarebbero 300-350mila i lavoratori in questione) è lecito aspettarsi che non tutti coloro che soddisfino i requisiti potranno accedere alle vecchie regole di pensionamento. L'Inps procederà nell'accoglimento delle domande sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro (articolo 24, comma 15 Dl 201/2011).
Il [LINK=http://www.businessvox.it/documenti/item/13194-lavoratori-salvaguardati-messaggio-inps-numero-12196-del-20-luglio-2012.html]messaggio Inps numero 12196 del 20 Luglio 2012[/LINK] ha avvertito che coloro che saranno in posizione utile nella graduatoria riceveranno una lettera di avviso. Ritengo quindi che solo da quel momento in poi sia possibile presentare domanda di pensionamento. Le procedure saranno tuttavia chiarite dall'Inps nei prossimi tempi.
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Siamo 250.000 esodati attualmente non salvaguardati

Onorevoli Gnecchi e Codurelli, ormai a forza di scrivere mi avrete certamente riconosciuto
Comunque io sono un ex postale esodato ed uscito successivamente il 31 12 2011 (sono uno dei 116 postali uscito nel 2012).
Nei giorni scorsi si sentiva parlare del fatto che con la spending review si voleva allargare la platea di 2000 esodati.
In un primo momento sembrava che questa notizia era un apertura al dialogo per salvaguardare ulteriormente delle persone in più, invece alla fine dei conti si è saputo che era esattamente il numero di operai della Finmeccanica che avevano sottoscritto l'accordo in sede territoriale e non Ministeriale, quindi rispetto ai 55mila salvaguardati non rientravano; ancora una volta esodati di serie A ed esodati di serie B (assurdo).
E' chiaro che questa è un ennesima iniquità che è stata partorita dal Governo Monti - Fornero, ma è altrettanto chiaro che salvati questi c'erano ancora altri che restavano fuori- tipo la platea a cui io purtroppo faccio parte.
Ora onestamente, secondo voi, è giusto procedere su questa strada spezzatino che non salva tutti coloro che ne hanno diritto, ma si salva man mano delle situazioni critiche che a seguito di decreti del tipo 1000proroghe e spending review si presentano.
Ora sicuramente, come gli altri partiti e forse di più, il PD ci tiene a vincere in modo inequivocabile le elezioni politiche per porre fine a un periodo particolarmente critico.
Ma è pur vero che per vincere le elezioni occorre riacquistare credibilità sociale verso coloro i quali, quando sarà ora, andranno alle urne.
Noi siamo 250.000 esodati che non siamo attualmente salvaguardati, per causa dei requisiti limitati dei decreti di cui sopra.
Siamo 250.000 esodati stufi di combattere da mesi per i nostri diritti che vediamo allontanarsi sempre più.
Allora mi domando, vista la vostra ormai lunga esperienza nel settore perchè non fate presente ai vostri dirigenti del partito che alle prossime elezioni rischiate che 250.000 persone non votano a vostro favore a seguito degli avvenimenti che si sono succeduti.
Perchè non vi fate carico di dire al vostro Segretario Bersani di chiudere una buona volta questa partita, mettendosi attorno ad un tavolo con il Governo e i rappresentanti sindacali; questo è il modo di risolvere il problema esodati e non parlandone in televisione o sui giornali o con le agenzie di stampa.
Attraverso Internet ormai i pareri si sprecano e vi posso garantire che c'è un malcontento verso tutti, ma in modo particolare verso il Partito dei lavoratori che ha scelto di appoggiare Monti pur a discapito della povera gente.
Se volete effettivamente recuperare questo gap è ora, prima delle elezioni, di risolvere la questione esodati una volta per tutti.
Ricordatevi, inoltre, che la soluzione non vuol dire necessariamente la pensione, ma vuol dire dare fiducia a queste persone che non sanno più se sono lavoratori o pensionati.
Voi, purtroppo, siete le sole che credono in noi e combattono la nostra lotta; ma soli non si va da nessuna parte, occorre convincere chi è l'intelocutore con il Governo.
Come sempre codiali saluti.
Casafina Gennaro
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lunedì 30 luglio 2012

La salvaguardia dei 55.000 non è sufficiente

SPENDING REVIEW: ESTENSIONE PLATEA POSITIVA, MA NON SUFFICIENTE
Avere salvaguardato altri 55 mila lavoratori nella spending review è un passo positivo, frutto della battaglia parlamentare, ma non sufficiente. Il presidente Monti su questo punto, ha sottoscritto un autorevole impegno con il Parlamento e, in particolare, con i partiti che sostengono l’esecutivo. Il Governo, dunque, sbaglia a non voler allargare questa platea. Del resto noi siamo dell’avviso che vincolarsi, di volta in volta, a tetti numerici e a risorse rigidamente prestabilite, non sia la strada giusta perché sarebbe invece necessario partire dai diritti acquisiti dei lavoratori.

Camusso: senza soluzione per tutti la protesta continuerà

Esodati: Camusso, se non ci sarà soluzione per tutti protesta continuerà
30 luglio 2012 13:51
Roma – O si trovano soluzioni per tutti o la protesta per gli ‘esodati’ continuerà. CGIL, CISL e UIL hanno manifestato a Roma e in tutta Italia per puntare ancora una volta i riflettori sulla “vicenda di quei lavoratori che rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione a causa degli errori contenuti nella riforma Fornero. “La richiesta unanime delle tre confederazioni è la rimozione di ogni vincolo numerico rispetto ai soggetti che vanno salvaguardati.
“Riaccendere il faro sulle tante migliaia di persone che si trovano nella ‘terra di nessuno’”, così intervenendo dal palco montato in Piazza della Rotonda (Pantheon) a Roma il leader della CGIL Susanna Camusso ha definito gli ‘esodati’ spiegando le ragioni della giornata di mobilitazione nazionale unitaria.
Un primo, ma non sufficiente risultato, è stato ottenuto grazie alla lotta del sindacato con il decreto Legge n. 95/2012 che ha ampliato la platea di lavoratori derogati dall’applicazione dei nuovi requisiti pensionistici. Per Camusso, infatti “il primo ed il secondo decreto non risolvono il problema”, poiché spiega “creano iniquità: troviamo particolarmente sgradevole che si sia adottata una formula per cui si coprono gli accordi nazionali e non la miriade di accordi territoriali”.
La leader della CGIL ha ricordato che il mondo degli ‘esodati’ che è sceso oggi in piazza per chiedere risposte è lo stesso che sta subendo le conseguenze di una riforma del lavoro sbagliata. “Che idea c’è di salvare il Paese – si chiede Camusso – se non si fa attenzione alla condizione di lavoratori e pensionati” e di tutti coloro che stanno pagando sulle proprie spalle la crisi e che “non ce la fanno più”. “Gli ‘esodati’ – prosegue – sono lo specchio degli errori fatti dal Governo”. Le politiche di tagli lineari e di rigore adottate dall’Esecutivo, infatti, denuncia Camusso “portano solo recessione, aggravano la crisi e non la risolvono”.
Il Segretario Generale della CGIL punta il dito contro il Governo affermando come sia “un fatto insopportabile quello di lasciar sole le persone e di continuare a rinviare la soluzione dei loro problemi”, anche perchè “si potrebbero spalmare i costi necessari su più anni”. Nel concludere Camusso avverte “la protesta continuerà finchè non ci saranno risposte ed una soluzione per tutti gli esodati”.
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L'Appello prioritario di 200 esodati cessati nel 2012

L'Appello prioritario agli Onorevoli delle Commissioni Lavoro e Bilancio della Camera di 200 esodati cessati nel 2012
Onorevoli, un attimo di attenzione.
In un contratto che si rispetti quello che conta giuridicamente è il giorno della sottoscrizione dell'accordo.
Nel Decreto Legge sulla Spending review che arriverà nei prossimi giorni alla Camera, lottate tenacemente per noi affinché il requisito citato venga rimosso:
<<<<<Rapporto di lavoro risolto entro il 31 dicembre 2011 con accordi individuali o collettivi di incentivo all'esodo e in presenza dei seguenti elementi: la data di cessazione risulti da elementi certi e soggettivi; il lavoratore con le vecchie regole avrebbe raggiunto la decorrenza del trattamento entro 24 mesi dall'entrata in vigore del Decreto Legge.>>>>>>
La votazione positiva del suddetto emendamento non è necessariamente legata ad un allargamento delle platee, che può restare a livello numerico attuale, e cioè in tutto 120.000 esodati salvaguardati, senza effettuare coperture finanziarie.
Ma almeno le persone che sono uscite successivamente a quella data e avendo i requisiti per percepire la pensione nel biennio 2013-2014, avranno la possibilità e il diritto di partecipare anch'esse alla "lotteria" Fornero; trattasi di sole 200 unità fra ex postali e lavoratori IBM.
Per i 116 postali inoltre non sono previsti ne ammortizzatori sociali e ne fondi di solidarietà, e la maggior parte di essi, trattandosi di pensioni di anzianità, già da questo mese, ingiustamente stanno pagando € 1.408 al mese ecc. ecc.
L'aver lavorato anche un periodo di quest'anno non deve essere penalizzante per queste 200 persone, il vostro intervento deve far si che vengano riconosciuti i loro giusti diritti, un po come è accaduto con gli insegnanti della scuola che hanno visto riconoscere il loro.
L'auspicio è che questa possibilità venga considerata in fase di discussione alla Camera per riconsiderare il problema e sanarlo in via definitiva: è una goccia nel mare ma a noi darebbe una speranza ci allontanerebbe da una catastrofe finanziaria.
Come detto siamo a costo zero perchè rientreremo nella "lotteria" Fornero a saldi invariati.
Forza Onorevoli questo vincolo va rimosso, questa è la nostra ultima ancora di salvezza!
Rita Gallo e gli altri 199
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Ill.mo Presidente Napolitano

Ill.mo Presidente Napolitano Ill.mo Presidente Napolitano , questa sera , Lei presenzierà l’inaugurazione delle Olimpiadi di Londra 2012 e canterà sicuramente l’inno di Mameli Fratelli d’Italia .
Chi le scrive purtroppo non lo farà , non perché stonato , solo per coerenza . Appartengo ormai ad un’altra famiglia che Lei ed il Governo da Lei voluto avete creato. Appartengo agli esodati d’Italia , quegli esodati che decreto dopo decreto sono rimasti senza diritti , siamo coloro i quali state costringendo ad una guerra tra poveri . Come in ogni buona famiglia , al nostro interno ci sono i più o i meno fortunati e guarda caso io appartengo ai meno fortunati ( come me altri 115 ). Siamo gli esodati di Poste Italiane che pur avendo firmato un accordo nell’anno 2011 , (prima che la prof.ssa Fornero decidesse di usare il danaro di un’ azienda attiva per sanare I flagelli provocati dai nostri politici ) sono usciti per scelta aziendale in data 31/03/2012 .
Meno fortunati poiché siamo gli unici esodati appartenenti ad una ex azienda di Stato , confluiti nel calderone INPS dal 2010 , quindi non abbiamo alcun ammortizzatore sociale .
Non godiamo di cassa integrazione , non abbiamo la mobilità , non abbiamo un fondo di solidarietà , abbiamo solo un pezzo di carta firmato e ratificato dalle sedi competenti del Ministero del Lavoro prima dell’avvento della prof.ssa Fornero .
Da mesi abbiamo investito la Camera di deputati , il Senato della repubblica , Poste Italiane S.p.A, ebbene alla soglia della votazione in Senato , contattati telefonicamente i Senatorinon sapevano nulla della nostra situazione .
Giustizia , equità , queste sono le Sue parole pronunciate in vari interventi , l’ho addirittura vista piangere parlando dello Stato di Diritto .
Le chiedo può essere definito Diritto anche la violazione della Costituzione ?
Non è una violazione della Costituzione la Legge Fornero sulla previdenza da Lei firmata ?.
Io come altri gli altri 115 rimarremo ora per due anni e mezzo , senza stipendio , senza pensione
Senza ammortizzatori ma con 1400,00 euro mensili da pagare per 30 mesi di contributi e non
li abbiamo .
Ormai l’unica frase che riconosciamo nell’Inno di Mameli è “siam pronti alla morte”. Presidente intervenga quale garante dei diritti e della Costituzione e ponga fine a questa ingiustizia affinché anche gli esodati d’Italia e i loro figli possano ritornare a cantare fratelli d’Italia .
Poli Gianfranco
Sabaudia 27/07/2012
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Pensione e procedure Inps dopo decreto in Gazzetta

Esodati: come fare richiesta pensione e procedure Inps dopo decreto Fornero in Gazzetta
Come presentare domanda per avere pensione per esodati: la procedura
Sono migliaia gli esodati finalmente salvaguardati: l’Inps è pronto ad inviare lettere alle 65mila persone (a cui di recente se ne sono aggiunte 55mila) individuate dal decreto interministeriale del primo giugno 2012 con le relative informazioni.
Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si compone di articoli e riguarda 65mila lavoratori, divisi tra 25.590 lavoratori in mobilità, 3.460 in mobilità lunga, 17.710 fondi di solidarietà, 10.250 prosecutori volontari con decorrenza entro il 2013, 950 lavoratori esonerati, 150 genitori di disabili, 6.890 lavoratori cessati ai sensi dell’art. 6, comma 2-ter, del decreto-legge n. 216 del 2011, convertito, con modificazioni della legge n. 14 del 2012.
Presente nel decreto esodati, le modalità per presentare l’istanza di accesso alla salvaguardia: i lavoratori esonerati dal servizio alla data del 4 dicembre 2011 e i lavoratori in congedo per assistere i figli affetti da disabilità grave, con perfezionamento entro 24 mesi dalla data di inizio del predetto congedo, del requisito contributivo per accedere alla pensione, indipendentemente dall’età anagrafica, devono presentare l’istanza di accesso ai benefici alle Direzioni Territoriali del Lavoro, competenti in base alla residenza degli stessi.
I lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2011, in ragione di accordi individuali sottoscritti senza successiva rioccupazione in qualsiasi altra attività lavorativa, e i lavoratori che hanno risolto il contrato di lavoro entro il 31 dicembre dello scorso anno, in applicazione di accordi collettivi di incentivo all’esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale, senza successiva rioccupazione in qualsiasi altra attività lavorativa, devono presentare l’istanza di accesso ai benefici corredata dall’accordo che ha dato luogo alla cessazione del rapporto di lavoro secondo precise modalità.
La domanda deve essere presentata alla Direzione territoriale del lavoro innanzi alla quale gli accordi sono stati sottoscritti, cioè dinanzi alla Direzione territoriale del lavoro competente in base alla residenza del lavoratore cessato. L’Inps, inoltre, ha chiesto a tutte le sedi periferiche di attivarsi perché le operazioni procedano nel più breve tempo possibile e, in ogni caso, non si protraggano entro il 30 settembre prossimo.
L'Istituto sta, inoltre, preparando altre disposizioni operative, fra telefonate e appuntamenti, che consentiranno ai suoi dipendenti, ma anche ai contribuenti, di applicare al meglio le regole, e ha già elaborato liste di potenziali salvaguardati. Queste liste saranno trasferite alle sedi provinciali che dovranno aggiornare e validare le posizioni assicurative utilizzando anche una nuova funzione attivata nell'intranet aziendale.
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I numeri dell’Inps smentiscono Fornero

I numeri dell’Inps smentiscono Fornero
di | 28 luglio 2012
A fronte del quasi dimezzamento delle nuove pensioni e dell’età media effettiva di pensionamento che si è innalzata a 61,3 anni e cioè di quasi un anno secco rispetto al 2011, che conferma una tendenza già iniziata nel 2011 e che ha portato a ottimi risultati economici in quell’anno sul versante puramente previdenziale, il presidente dell’Inps Mastrapasqua ha dichiarato: “I dati Inps sul calo delle nuove pensioni dimostrano che le riforme hanno funzionato e che il sistema previdenziale é stato messo in sicurezza”. Va dato atto peraltro a Mastrapasqua, di avere sostenuto già dal 2010 che il sistema previdenziale era stabilizzato, in questo concordando con moltissimi altri personaggi pubblici ed esperti del settore.
A scanso di equivoci non è superfluo sottolineare che la riforma Fornero non ha avuto alcun impatto di alcun genere sui risultati dell’Inps del primo semestre del 2012, poiché i suoi effetti devastanti sulle persone e quelli economici si cominceranno a sentire solo dal 2013.
Allora le domande che sorgono spontanee sono:
  1. Da quale infausta motivazione furono ispirati Trichet e Draghi quando nell’agosto 2011 scrissero la famosa lettera al Governo italiano nella quale chiedevano tra le altre cose che si mettesse mano con urgenza alla riforma della previdenza?
  2. Che cosa ha motivato Fornero a pensare e poi attuare la riforma che si sta rivelando, oltre che drammaticamente insostenibile per centinaia di migliaia di pensionandi senza lavoro, anche del tutto superflua?
  3. Perché le forze politiche hanno colpevolmente avallato la bieca riforma proposta da Fornero salvo apportare alcune modifiche meno che marginali?
Le mie risposte sono le stesse già date altre volte. Trichet semplicemente non sapeva di cosa parlava essendogli probabilmente sconosciuti i dettagli del nostro sistema previdenziale. Draghi mirava a sostenere preventivamente una riforma non necessaria ma che certamente è utile per spostare a regime risorse dai contributi dei lavoratori alle spese dello Stato in altre aree e migliorare i conti pubblici. Fornero ha attuato una riforma di cui è ideologicamente convinta da sempre anche contro le evidenze di non necessità e ha trovato sponda da tutti coloro che volevano “fare cassa”. I partiti politici hanno subito ottusamente il ricatto consistente nel “prendere o lasciare”, e cioè o si approva tutto ciò che il Governo Monti propone oppure lo stesso lascia.
Nessuna di queste motivazioni ha radici nei conti del nostro sistema previdenziale preesistente, che a questo punto solo un commentatore in malafede potrebbe continuare a definire instabile e illumina meglio le ragioni grettamente di cassa che stanno dietro alla furia riformatrice altrimenti ingiustificata.
I circa 200.000 esodati che pagheranno sulla loro pelle la riforma saranno agnelli sacrificali, il cui sangue non scorrerà per risanare i conti della previdenza o per garantire pensioni migliori ai giovani di oggi, bensì per bilanciare nei conti dello Stato spese quali l’assistenza (gestita dall’Inps) oppure, peggio, per mantenere un flusso di risorse che contribuisca a finanziare aree di spreco, clientelismo e parassitismo che non si andranno a toccare, perlomeno non sufficientemente.
Altresì, l’età pensionistica più alta d’Europa verrà raggiunta con effetto quasi immediato non perché ciò fosse necessario per i numeri previdenziali, ma per migliorare la situazione di cassa dello Stato prelevando da una delle poche aree in equilibrio grazie ai contributi dei lavoratori e delle imprese.
Ci dissero, in dicembre, che occorreva la riforma perché lo Stato rischiava di non poter neppure pagare le pensioni esistenti; ciò sembrò da subito un’invenzione, sensazione confermata vedendo i conti della ragioneria dello Stato che indicavano i primi benefici a partire dal 2013 e che quindi rendevano non credibile che tali risparmi servissero a pagare le pensioni nell’immediato.
Ci dissero anche che la riforma era una delle cose necessarie per dare agli investitori internazionali fiducia sul paese e quindi far abbassare lo spread; tutti hanno visto cosa è successo in seguito allo spread e come questo sembri del tutto in dipendente dallo stato del nostro sistema pensionistico.
In conclusione, ritengo che ci siano state raccontate molte storie fantasiose che la realtà dei fatti smentisce una per una; di fronte a questo occorre che il Governo ci liberi quanto prima della presenza del ministro Fornero e che venga cancellata la sua riforma o almeno modificata radicalmente con buon senso; ci si aspetterebbe che tutti i partiti ne chiedessero le dimissioni, cosa che invece è stata fatta solo da alcune forze all’opposizione e nel non supportarla si è persa un’occasione.
Temo, invece, che il ministro resterà al suo posto e che continuerà a sostenere contro l’evidenza che la sua riforma era necessaria e che non ci sono risorse per risolvere il problema di tutti gli esodati e che in partiti politici continueranno a giocare con proposte di legge future ed emendamenti minimali, continuando a sottostare al ricatto surreale di chi dice: “o questo governo esattamente com’è oppure il diluvio”.
Continueranno su questa strada che però, è bene lo sappiano, li porterà al tracollo elettorale e porterà la nazione a una reale ingovernabilità; sempre che la rabbia degli esodati che oltre che bastonati sono anche ora irrisi dalle cifre pubblicate dall’Inps, saldata a quella dei lavoratori che vedono la pensione allontanarsi enormemente senza un motivo reale, non esploda e costringa finalmente qualcuno a smetterla di trincerarsi dietro favolette sempre più risibili e ad affrontare la realtà del fatto che la riforma si può e si deve modificare radicalmente, molto radicalmente e che le risorse per il problema esodati ci sono, basta evitare di stornarle dalla previdenza per destinarle ad altro e che cambiando il Ministro del lavoro non necessariamente i Governi devono dimettersi; si chiama “rimpasto” ed è doveroso quando la principale riforma di quel ministro viene smentita dalla realtà dei numeri.
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Esodati, giovani e Inpdap: ecco i “guai” dell’Inps

PENSIONI/ Esodati, giovani e Inpdap: ecco i “guai” dell’Inps
lunedì 30 luglio 2012
Alcuni giornali sembrano quasi entusiasti: crollano del 47% le nuove pensioni. In altri termini, le persone continuano a lavorare anche se diventano un po’ più vecchie, spostando più avanti il passaggio all’età pensionabile. In sintesi, di fronte a questi dati, il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, si dice convinto che “il sistema è in sicurezza”. Questo tipo di considerazioni indurrebbe a pensare che la signora ministro del Welfare, Elsa Fornero, abbia fatto una sorta di miracolo e nello stesso tempo che il super-Inps, che sta per nascere con l’incorporazione dell’Indap, sia messo a posto, sia in sicurezza con bilanci in equilibrio. Il quadro che disegna Walter Passerini, bravissimo giornalista, esperto in materia previdenziale e lavoro, è molto differente e, per molti aspetti, inquietante. Recentemente Passerini, insieme a Ignazio Marino, ha scritto e dato alle stampe un libro dal titolo emblematico che riguarda soprattutto i giovani: “Senza pensioni”. I suoi commenti sugli articoli che compaiono sui giornali sono piuttosto critici.
Qual è la vera situazione del nostro sistema previdenziale?
Il motivo del crollo delle pensioni si dice solamente tra le righe e induce a confusione per alcuni titoli un po’ trionfalistici. È vero che nel giro di un anno c’è un 47% di persone che sono rimaste al lavoro e quindi non prenderanno subito la pensione. Ma sarebbe meglio specificare per quale ragione. Su questo dato non incide affatto la riforma del 6 dicembre 2011 di Elsa Fornero e del “governo dei tecnici”. Il cosiddetto crollo delle pensioni è dovuto sostanzialmente alle precedenti riforme (il famoso “scalino”, gli “slittamenti delle finestre”) che erano state già approvate e soprattutto è dovuto alla crisi. In un momento come questo, con questi “chiari di luna”, qualsiasi persona tira avanti, continua a lavorare, anche se magari ha maturato l’età pensionabile, per qualche anno, perché in questo modo ha un reddito maggiore e cerca di accumulare altri contributi. Quando si vivono momenti di crisi le persone continuano a lavorare sino a 65 anni. Questa è la prima considerazione che va fatta.
E la “messa in sicurezza del sistema”?
Beh, qui siamo veramente di fronte a visioni di fantasia. Il super-Inps viene creato perché si deve mettere a posto la conduzione disastrosa dell’Indap, che avrà nel solo 2012 ben 5 miliardi di debito. Di quale “messa in sicurezza” parliamo di fronte a una simile cifra?
Tuttavia anche la riforma di Elsa Fornero e del “governo dei tecnici” provocherà ulteriori crolli di pensioni.
Credo che questo accadrà, ma il calcolo occorrerà farlo dopo il 6 dicembre, dopo un anno che è entrata in vigore la riforma. Ci sarà, ma il grosso del crollo delle pensioni, di cui stiamo parlando adesso, riguarda riforme e provvedimenti precedenti. Tuttavia, vorrei aggiungere, che anche un ulteriore prevedibile abbassamento di chi va in pensione non risolve i problemi del nostro sistema previdenziale.
Lei vede all’orizzonte una serie di grandi problemi. Ce li può riassumere brevemente?
Cercherò di essere sintetico. Innanzitutto abbiamo questo problema degli “esodati”, il cui numero è completamente fuori controllo. Noi avremo una spalmatura di questi esodati che arriverà sino al 2018 o addirittura al 2020. E saranno molti di più di quelli contemplati nei dati finora considerati. Si è parlato di 65mila persone più altre 55mila. Secondo i calcoli fatti da alcuni esperti, noi arriveremo a una cifra tra i 390mila e i 400mila. Tutto questo fa comprendere che la riforma è stata fatta in grande fretta. Poi c’è un secondo problema, che sembra non interessare nessuno stando a guardare il dibattito politico-economico e i giornali.
Quale?
Quello dei giovani. Con il metodo contributivo, il futuro dei giovani attuali sarà quello di andare in pensione, dopo anni di lavoro, con un assegno che corrisponderà grosso modo al 35-40% dello stipendio. Questo sarà il trattamento pensionistico che potrà corrispondere lo Stato. Il che fa pensare che noi stiamo praticamente crescendo un esercito di nuovi poveri per il futuro. E principalmente a questo che abbiamo pensato quando abbiamo parlato nel nostro libro di una “bomba previdenziale” che è già innescata.
Si può ovviare in parte a tutto questo?
Ci sono provvedimenti da prendere e da agevolare, anche fiscalmente. Il primo fatto dovrebbe mettere in atto una previdenza integrativa categoriale, cioè per categorie di lavoratori. Si tratta di affidarsi a fondi che non facciano speculazione, che non si imbottiscano magari di titoli tossici, che abbiano una rigorosa sorveglianza. Insomma, la creazione di fondi che vadano a integrare la scarsa pensione che può darti lo Stato a fine periodo lavorativo. Aggiungiamo un altro punto che dovrebbe essere messo a fuoco. Nel corso della sua carriera, un lavoratore dovrebbe essere ragguagliato periodicamente su quanti contributi ha versato e, in base a quei versamenti, dovrebbe avere una proiezione di quanto arriverà a prendere nel momento in cui andrà in pensione. Io la chiamo “busta arancione”, il presidente dell’Inps Mastrapasqua dice che sarà una busta bianca. L’unica cosa è che finora non è ancora arrivato nulla nelle case degli italiani che riguarda contemporaneamente i loro contributi e quello che potrebbero prendere a fine rapporto.
Altri problemi ancora?
L’Inps e il super Inps. Non riesco a comprendere come si muova Mastrapasqua e neppure alcune dichiarazioni che fa. E poi il consiglio d’amministrazione, con trenta persone, che spesso dormono e si muovono poco. Non abbiamo proprio bisogno, in un momento come questo, di carrozzoni. Soprattutto di fronte a questa “bomba previdenziale” che può essere documentata da dati e da alcune proiezioni.



PENSIONI: DATI INPS POSITIVI, SERVE CORREZIONE PER ESODATI



PENSIONI: DATI INPS POSITIVI, SERVE CORREZIONE PER ESODATI
Gli ultimi dati dell’Inps dimostrano che continua l’innalzamento dell’età pensionabile: siamo arrivati adaltre 61 anni di media superando la Francia ed avvicinandoci alla Germania. Tra pochi anni saremo i primi in Europa. Come ha nuovamente affermato il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, le precedenti riforme hanno funzionato, a partire da quella del governo Prodi che nel 2007 introdusse il sistema delle quote di anzianità. Su questa riforma il governo Berlusconi è successivamente intervenuto inserendo la finestra mobile di un anno e l’aggancio all’aspettativa di vita. Correzioni che non abbiamo condiviso perché innalzavano ulteriormente l’età pensionabile ma che non eliminando l’anzianità si muovevano in una logica di gradualità. Non così l’ultima riforma del governo Monti che ha abolito le quote lasciando improvvisamente scoperte centinaia di migliaia di persone che rimangono anche per quattro o cinque anni senza stipendio e senza pensione. Per questo riteniamo che siano illuminanti i dati forniti dall’INPS che confermano l’esigenza di apportare le necessarie correzioni all’ultima riforma, per mettere al sicuro tutti i lavoratori che hanno i requisiti per accedere al vecchio modello pensionistico.

Esodo ed esodati

Esodo ed esodati 26 Jul 2012
Fine luglio, tempo d’esodo e di esodati. Il contrasto è tutto racchiuso in poche lettere, quelle che fanno la differenza tra l’esodo estivo di quei fortunati che possono permettersi di andare in vacanza, e gli esodati, ossia quella platea di lavoratori dimenticata dal governo, anzi, peggio, colpita dalla sciagurata riforma delle pensioni scritta dal ministro Fornero senza nemmeno fare due conti per bene. Perché sugli esodati si è consumato un grande imbroglio, quello legato al numero degli interessati: 65mila per il governo, che poi si è corretto ammettendo l’errore e rivedendo la stima al rialzo fino a 120mila, 390mila per l’Inps. I primi, i 120mila, saranno ‘salvaguardati’, gli altri no, con buona pace dei diritti acquisiti.
La differenza sono 270mila persone destinate a restare senza stipendio e senza pensione, donne e uomini deliberatamente abbandonati alla disperazione di un futuro più o meno lungo a reddito zero. Perché non ci sono risorse, almeno così dice il governo. Perché non le si vuole trovare, dico io. Non c’è bisogno di essere titolati professori per capire che rinunciando all’acquisto degli inutili cacciabombardieri F-35 si potrebbero salvaguardare tanti di quei 270mila. E che se si rinunciasse a finanziare le missioni di guerra in cui l’Italia è impegnata si potrebbe trovare la copertura per altri ancora. Due esempi di vera spending review, ossia di politica al servizio dei cittadini.
Invece no. Invece si fa spallucce e si lascia cadere nel dimenticatoio il dramma di migliaia di persone, come se fosse tutta colpa loro. Sembra che meno se ne parli è meglio è. Ne parlano i sindacati, ne parla l’Italia dei Valori, ma poi il resto è un gran silenzio, soprattutto da giornali e televisioni di regime.
Gli esodati sono persone in carne e ossa, vivono drammi quotidiani, si sentono delusi, traditi dallo stato che ha fatto da garante al loro pensionamento e a cui hanno versato decenni di contributi trattenuti in busta paga. Un esempio di come una famiglia possa vivere un dramma, economico e psicologico, è in questa lettera inviata al direttore della Stampa, Mario Calabresi, e pubblicata oggi. Basta moltiplicare questa storia per 270.000 e questo numero per tre o per quattro, perché questi drammi colpiscono l’intera famiglia. Fate il conto e capirete che questo problema investe tra 700.000 e un milione di persone. Un cittadino su 60, insomma, è coinvolto direttamente o indirettamente dal dramma esodati: un vero e proprio esodo dalla sicurezza e dal benessere verso la povertà, altro che esodo estivo.
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Emendamento: norme pre-Fornero per docenti in esubero

Norme pre-Fornero per docenti in esuberoSe hanno maturato requisiti per pensione entro 31 agosto
29 luglio, 18:41
(ANSA) - ROMA, 29 LUG - I docenti che una volta terminate le operazioni di mobilita' e di assegnazione dei posti risulteranno in esubero e non adatti all'utilizzo per l'anno scolastico 2013-14 potranno andare in pensione dal settembre 2013 con i criteri pre-riforma Fornero se hanno maturato i requisiti entro la prossima fine di agosto. E' quanto prevede una norma contenuto in un emendamento dei relatori approvato nel decreto spending review dalla commissione Bilancio.
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domenica 29 luglio 2012

Esodati? Il governo preferisce i supejet

Di Pietro: "Alla faccia della spending review, esodati a terra e il governo compra 2 superjet"
"Se sono Gulfstream 5, costano 750 milioni di dollari"
Il leader del Idv dal suo blog: "Il ministero della Difesa ha appena deciso di ordinare un paio di aeroplani nuovi di zecca. “Abbiamo già presentato in merito un’interrogazione parlamentare per farsi spiegare perché si possono lasciare senza un soldo gli esodati e perché, invece, alle armi ultramoderne proprio non possiamo rinunciare”.
Antonio Di Pietro (Newpress)
Roma, 28 luglio 2012 - “Alla faccia della spending review, il ministero della Difesa ha appena deciso di ordinare un paio di aeroplani nuovi di zecca. Che volete che siano due aerei? Dipende da che tipo di aerei si tratta. Se sono due Gulfstream 5, aeroplani che costano un occhio della testa, vuol dire una spesa di 750 milioni di dollari tondi tondi”.
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Decreto: dalla Cgil di Arezzo le "istruzioni per l'uso"

Esodati, ecco il decreto: le "istruzioni per l'uso" della Cgil
28Lug2012
Ore 13:11
E' stato pubblicato il decreto ministeriale con la definizione dei criteri e della "platea" dei lavoratori che potranno andare in pensione con i requisiti vigenti prima della legge 214, la cosiddetta manovra Monti-Fornero. Si tratta di coloro che sono ormai conosciuti come gli esodati.
L'Inps ha quindi dato avvio ad un piano operativo per predisporre correttamente la lista di questi lavoratori. Le azioni annunciate sono quelle dell'invio di una lettera con l'invito a presentarsi presso l'ufficio appositamente attivato anche presso la sede Inps di Arezzo, "Sportello Amico" per verificare le singole situazioni.
"In sede Inps è quindi prevista la verifica dei requisiti e quindi il rilascio della certificazione del diritto a pensione - ricorda Giancarlo Gambineri, Direttore del patronato Inca Cgil di Arezzo. L'Istituto nei prossimi giorni invierà una comunicazione ai potenziali beneficiari appartenenti a queste categorie: lavoratori in mobilità ordinaria e lunga, lavoratori a carico dei fondi di solidarietà di settore, autorizzati alla prosecuzione volontaria. Le restanti categorie (dipendenti pubblici in esonero dal servizio, lavoratori in congedo per assistere figli con disabilità, lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro in ragione di accordi individuali o collettivi di incentivo all'esodo) non riceveranno, in questa prima fase, nessuna comunicazione dall'Inps. Questi ultimi lavoratori dovranno presentare domanda alla Direzione Territoriale del Lavoro competente entro il prossimo 20 novembre"
Il Patronato INCA-CGIL sarà a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici interessati, successivamente al loro contatto con l'Inps ed eventualmente, quindi, tra qualche settimana, per fornire tutte le informazioni e provvedere alla verifica ed alla sistemazione della posizione assicurativa , ad esempio chiedendo l'accredito di periodi figurativi quali il servizio militare e il periodo di maternità fuori dal rapporto di lavoro, ed operando per il recupero di periodi mancanti.
"Rivolgersi al patronato – conclude Gambineri - é importante perché ai fini della deroga sarà considerata tutta la contribuzione, ivi compresa, ad esempio, quella versata nei Paesi esteri".


Potenziali esodati. Ad Arezzo sono in 350
esodati28 Lug 2012 Ore 17:14
Attualmente sono poco meno di 350 i potenziali salvaguardati dalla riforma delle pensioni residenti in provincia di Arezzo ma per il futuro la cifra potrebbe crescere. E' questo "il popolo" dei cosiddetti esodati ovvero, gli over 50 espulsi dal mercato dal lavoro e non ancora ammessi in pensione, in conseguenza dell’innalzamento dell'età o dei requisiti per accedere al trattamento.
In questi giorni l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale sta provvedento ad inviare delle lettere di avviso per invitare i 350 a controllare il proprio estratto contributivo e verificare il possesso dei requisiti di accesso alla deroga prevista dalla legge Fornero. In questo modo potrebbero salvarsi e usufruire del trattamento pensionistico. Ma chi sono gli esodati?
Tutti coloro che si trovano nella condizione di mobilità, cassintegrazione, a carico di fondi di solidarietà, congedati, esonerati o, addirittura, lavoratori volontari.
I dati e i nominativi dei soggetti che possono rientrare nelle categorie dei salvaguardati dalla riforma sono stati estratti dagli archivi contributivi gestiti dall’Inps. “Per chiarimenti e per l’assistenza necessaria – fanno sapere dall’Istituto - è stato previsto un apposito servizio di consulenza personalizzata su appuntamento presso tutte le strutture territoriali dell’Istituto. Per prenotarsi, così come è indicato nella lettera, è sufficiente chiamare il numero verde 803164. Inoltre, gli operatori del contact center dell’Inps hanno già iniziato a contattare gli interessati per avvisarli dell’arrivo a breve della lettera e per invitarli a controllare il loro estratto contributivo e, se necessario, fissare un appuntamento direttamente con gli uffici competenti”.
 

sabato 28 luglio 2012

Finocchiaro: il Pd lavora per ampliare platea degli esodati

Pd, da ampliare 'platea' degli esodati         
27 Luglio 2012 16:59
(ANSA) - ROMA - ''Il Pd sta lavorando, attraverso una iniziativa di natura parlamentare, di intesa con altre forze politiche, al fine di inserire nel decreto sulla spending review interventi tesi ad ampliare la platea degli esodati, in maniera da rendere piu' larga la rete di tutela per lavoratori che sono, oggi, oggettivamente danneggiati''. Lo dichiara la presidente dei senatori PD Anna Finocchiaro.
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Dl spending review: Finocchiaro, Pd lavora per estensione platea esodati
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 27 lug - "Il Pd sta lavorando, attraverso una iniziativa di natura parlamentare, di intesa con altre forze politiche, al fine di inserire nel decreto sulla spending review interventi tesi ad ampliare la platea degli esodati, in maniera da rendere piu' larga la rete di tutela per lavoratori che sono, oggi, oggettivamente danneggiati". Lo dichiara la presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro.
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IDV su esodati: non permetteremo che vengano dimenticati

Esodati, non permetteremo che vengano dimenticati
Siamo a fianco degli esodati che manifestano oggi a Roma. Hanno tutte le ragioni di protestare. Perché un governo incapace e cinico li ha buttati in mezzo a una strada e perché da quel momento sono stati oggetto di una feroce e prolungata presa in giro da parte sia del governo che di tutti i partiti della maggioranza.
Il governo ha mentito, ha fatto giochi di prestigio con le cifre, ha raccontato di aver risolto il problema, poi ha ammesso di non averlo ancora fatto se non per alcuni promettendo però di sanare la situazione per tutti. E ora la badessa Fornero, con la sua abituale arroganza, se ne viene fuori a dire che le risorse per salvare il grosso degli esodati non ci saranno e chi s'è visto s'è visto.
I partiti, e tra questi in prima fila il Pd, hanno promesso, hanno fatto incontri, hanno giurato e spergiurato. Hanno detto e ripetuto che non avrebbero dimenticato gli esodati, che non li avrebbero abbandonati. Invece li hanno proprio dimenticati e abbandonati.
Di quelle centinaia di migliaia di persone che avevano accettato di lasciare il lavoro con l'impegno di arrivare con un reddito alla pensione e che oggi, grazie alle riforme di Monti e della Fornero, non sanno come faranno a vivere non parla più nessuno. Non una parola in Parlamento. Non un articolo sui giornali, troppo occupati a spellarsi le mani per applaudire gli inesistenti successi del governo. Non esistono se non come una cifra astratta che i professori pazzi del governo possono giocarsi come gli pare.
Del resto alle origini del problema ci sono spesso proprio loro, Monti e i suoi ministri. Checché ne dica la Fornero, infatti, gran parte dei lavoratori che sono stati spinti con pressioni di ogni genere ad abbandonare in anticipo il lavoro viene proprio dal settore delle grandi banche, quello in cui lavoravano e torneranno a lavorare questi ministri “tecnici” che si fingono al di sopra delle parti.
L'Italia dei Valori non abbandonerà questi lavoratori perché sappiamo che dietro quelle cifre ci sono persone in carne e ossa, vite reali, donne, uomini, intere famiglie, interi territori. C'è il corpo vivo del nostro Paese.
Martelleremo in Parlamento. Lo abbiamo già fatto presentando emendamenti con una richiesta precisa, quella di confermare tutti gli accordi sottoscritti entro il 31 dicembre 2011. Inutile arrampicarsi sugli specchi: un'altra via per risolvere la tragedia degli esodati non c'è. Ce li hanno bocciati tutti. Non ci arrenderemo. Continueremo a presentare questa proposta, impediremo che su centinaia di migliaia di lavoratori truffati e messi sul lastrico cada il silenzio.
Abbiamo presentato al Senato, noi dell'Italia dei Valori, un ordine del giorno che tutti i gruppi parlamentari hanno sottoscritto. Lo hanno fatto solo per farsi belli. Quell'odg pensano di buttarlo nel cestino della carta straccia. Non lo permetteremo.
Saremo nelle piazze oltre che in Parlamento, ovunque e in qualsiasi momento si manifesti. Il governo farà bene a non illudersi. Non riuscirà a risolvere il dramma che ha creato fingendo che non esista come sta cercando di fare. I lavoratori non glielo permetteranno. Noi non glielo permetteremo.
Antonio Di Pietro, Presidente IdV
Maurizio Zipponi, Resp. Nazionale IdV Lavoro e Welfare

venerdì 27 luglio 2012

PdL: da ampliare platea degli esodati

PdL, da ampliare 'platea' esodati
PdL, da ampliare 'platea' esodatiGasparri, proseguire con azione di giustizia sociale
27 luglio, 17:06
(ANSA) - ROMA, 27 LUG - ''Il Popolo della liberta' e' favorevole ad ampliare la platea degli esodati, che devono essere tutelati attraverso interventi che potranno essere inseriti nel decreto spending review. Bisogna proseguire con un'azione di giustizia sociale, che tuteli i diritti di tanti lavoratori danneggiati dalle precedenti misure''. Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.
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Damiano: contuiamo la battaglia per salvare tutti

Esodati: Damiano(Pd), nostra battaglia continua per salvaguardare tutti
26 Luglio 2012 - 19:26
Esodati: Damiano(Pd), nostra battaglia continua per salvaguardare tutti(ASCA) - Roma, 26 lug - ''Il governo non puo' pensare di risolvere solo parzialmente, ancora una volta, il problema dei lavoratori rimasti senza stipendio e senza pensione a causa della riforma Fornero''.
Lo dichiara Cesare Damiano, capogruppo del Pd in commissione Lavoro della Camera, che aggiunge: ''Sebbene la salvaguardia di altri 55 mila lavoratori, che si somma alla precedente platea dei primi 65 mila salvaguardati, rappresenti un passo avanti da noi fortemente voluto, non e' pero' sufficiente per chiudere il problema. Come Partito democratico abbiamo presentato al Senato alcuni emendamenti che devono essere presi in considerazione. Per non ripetere errori su questa riforma, e' bene che il governo si confronti nel merito delle soluzioni in primo luogo con i partiti che lo sostengono e con le parti sociali: in caso contrario l'impegno assunto dal presidente del Consiglio, cioe' quello di tutelare tutti gli esodati, verrebbe disatteso. Su questo argomento la nostra battaglia deve percio' continuare''.

Altri 2mila esodati da salvaguardare: come presentare domanda

Altri 2mila esodati da salvaguardare: come presentare domanda Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto Fornero sugli esodati, che tutela l’accesso alla pensione per i primi 65 mila lavoratori esodati, dopo la registrazione alla Corte dei Conti e dopo l’annuncio dell’avvio del piano di verifica da parte dell’Inps.
Sarà l’Inps ad inviare lettere alle 65mila persone (a cui di recente se ne sono aggiunte 55mila con il Dl 95/2012) individuate dal decreto interministeriale del primo giugno 2012 con le relative informazioni.
Ma dovrebbe essere ampliata di altri 2mila lavoratori la platea degli esodati cui viene riconosciuta una forma di tutela, secondo il relatore Gilberto Pichetto Fratin, che ha anticipato che si sta preparando un emendamento per aumentare di altre 2mila persone il numero degli esodati tutelati.
“Altri 2mila non sono molti, ha sottolineato Pichetto Fratin (Pdl), ma non dimentichiamoci che dietro ogni lavoratore esodato c'è una famiglia”. Potranno presentare l’istanza di accesso alla salvaguardia, i lavoratori esonerati dal servizio alla data del 4 dicembre 2011 e i lavoratori in congedo per assistere i figli affetti da disabilità grave, con perfezionamento entro 24 mesi dalla data di inizio del predetto congedo, del requisito contributivo per accedere alla pensione, indipendentemente dall’età anagrafica.
L’istanza di accesso ai benefici dovrà essere presentata alle Direzioni Territoriali del Lavoro, competenti in base alla residenza degli stessi, e dovrà essere presentate entro 120 giorni dalla data di pubblicazione del decreto esodati.
I lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2011, in ragione di accordi individuali sottoscritti senza successiva rioccupazione in qualsiasi altra attività lavorativa, e i lavoratori che hanno risolto il contratto di lavoro entro il 31 dicembre dello scorso anno, in applicazione di accordi collettivi di incentivo all’esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale, senza successiva rioccupazione in qualsiasi altra attività lavorativa, devono presentare l’istanza di accesso ai benefici corredata dall’accordo che ha dato luogo alla cessazione del rapporto di lavoro secondo precise modalità.
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Leggi anch: TM News

Salvi altri 2mila esodati (?)

27 luglio 2012, 10:50
Salvi altri 2mila esodati. Pronto nuovo emendamento in spending review
Sprint delle Commissioni in Senato per l’emendamento pro esodati in spending review. Sono così 122mila i salvati dalla riforma Monti-Fornero
Piccola, ma positiva retromarcia del governo sugli esodati, che, dopo aver escluso nuove misure oltre a quelle già annunciate, pare stia vagliando un nuovo emendamento da inserire nella spending review, per trarre in salvo altri 2mila lavoratori prossimi alla pensione, oltre ai 120mila già confermati. Intanto, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il primo decreto pro esodati, approvato lo scorso 1 giugno.
lista esodatiCon i provvedimenti sulla revisione di spesa ormai al traguardo, tocca alla Commissione bilancio del Senato trovare spazio per ulteriori aggiustamenti alla già parecchio criticata manovra sui conti pubblici. Nonostante i tagli previsti trasversalmente in tutti i settori principali, dalla sanità alla giustizia, dal pubblico impiego alla scuola, pareva che per gli esodati la speranza di nuove tutele fosse ormai svanita. Una volta individuati i margini per raddoppiare i salvaguardati, che dalla prima fetta di 65mila sono passati a 120mila, i relatori in Commissione erano stati categorici: nessuna possibilità per altri esodati di uscire dalle tenaglie della riforma Monti-Fornero per mancanza di fondi.
Così, un numero imprecisato, che secondo alcune stime si aggirerebbe addirittura sui 250mila lavoratori, risulterebbe di fatto senza copertura, nel timore di non vedersi riconosciuto un trattamento pensionistico adeguato ai contributi versati negli anni di lavoro. Come noto, i provvedimenti pro esodati prevedono che a segmenti specifici di lavoratori a un passo dalla pensione, venga riconosciuto un mensile in deroga alle novità introdotte dalla nuova legge Fornero. Ora, sembra pronto a partire un ultimo treno di salvezza per gli esodati, che conterrà un massimo di 2mila posti.
“Altri 2mila non sono molti – ha riconosciuto il relatore in Commissione bilancio, Gilberto Pichetto Fratin – ma non dimentichiamoci che dietro ogni lavoratore esodato c’è una famiglia“. Parole in sintonia con quanto espresso, ieri mattina, dai sindacati, scesi in piazza in manifestazione unitaria per chiedere un paracadute per ciascuno dei circa 400mila esodati totali. Cgil, Cisl e Uil, guidati dai loro segretari Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Pierluigi Angeletti, hanno incalzato il governo di Mario Monti per rimediare al pasticcio esodati, categoria dispersa nel limbo tra vecchia e nuova normativa.
Sembra dunque, in minima parte, che l’esecutivo abbia prestato orecchio alle organizzazioni sindacali, e abbia affidato ai membri della maggioranza mandato di trovare risorse a sufficienza per salvaguardare quanti più esodati possibile. Per i primi 65mila, intanto, tutto procede secondo i programmi: dopo l’ok della Corte dei conti, il decreto dello scorso primo giugno è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e l’Inps sta già scaldando i motori per accogliere tutte le domande che perverranno entro il 30 settembre. Ancora qualche settimana, e da Roma verranno spedite le lettere nominative per dare finalmente un volto a questa massa informe di lavoratori prima abbandonati e poi ripescati.
Certi di rientrare nella deroga anche il secondo plotone di 55mila, già inseriti nel decreto originario della spending review, che dovrebbe essere licenziato dal Senato nelle prossime ore, prima di passare alla Camera per la ratifica definitiva. Insomma, per gli ultimi esodati, i 2mila che dovrebbero salire sull’ultimo vagone della salvezza, il sentiero è stretto: perché l’emendamento venga steso e approvato sarà necessario uno sprint delle Commissioni. L’imperativo categorico del governo, infatti, è quello di approvare in maniera definitiva tutto il pacchetto di revisione della spesa pubblica entro la pausa per le vacanze estive, che dovrebbe partire dal prossimo weekend.
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E gli altri?

 Il 30 maggio il Ministro Fornero disse
Pubblicato in data 30/mag/2012 da
Il ministro del Welfare reagisce a una domanda sugli esodati.
http://www.rainews24.rai.it
Il Governo Monti ha detto di aver fatto molti compiti a casa.
E questo?
Signora Fornero, da insegnante, che voto si darebbe?

giovedì 26 luglio 2012

Esodati, non oltre 2838 in Liguria

26 luglio 2012
Esodati, non oltre 2838 in Liguria
Genova - Non sarebbero più di 2838, gli esodati della Liguria: il numero è stato indicato oggi dall’assessore regionale al Lavoro, Enrico Vesco, dopo un primo esame dei dati con Inps e sindacati: «È un numero da verificare incrociando altri dati - ha detto l’assessore - Di sicuro gli esodati in Liguria non saranno più di 2838, quasi sicuramente un po’ meno. Questa analisi è stata chiesta dal governo alle Regioni per riuscire ad avere i dati più attendibili».
Il numero di esodati (persone senza la copertura degli ammortizzatori sociali e senza ancora il diritto alla pensione) stimato dalla Regione Liguria dopo un lavoro di collaborazione con l’Inps potrà diminuire, ha spiegato sempre Vesco, al momento della verifica di ciascuna posizione, che dovrebbe terminare entro metà settembre: alcuni dei lavoratori individuati possono rientrare nell’elenco dei 65mila pensionati per il quale il governo ha già emesso una norma di salvaguardia, mentre altri potrebbero avere nel frattempo modificato le loro posizioni.
I 2838 esodati liguri sono lavoratori andati in cassa integrazione in deroga o in mobilità in deroga tra il 2009 e il 2012 e hanno un’età compresa tra i 55 e 64 anni.
Il numero esatto si saprà con esattezza entro la metà di settembre. Nel frattempo, ha spiegato Alessandro Franco, vicedirettore regionale dell’Inps Liguria, l’istituto sta inviando a circa altri 2mila liguri una lettera per avvisarli di verificare la loro posizione perché dovrebbero rientrare nell’elenco dei 65mila ex lavoratori per i quali sono scattate le norme di salvaguardia varate dal governo nei giorni scorsi: l’Inps, «con la quale c’è stata una grande collaborazione e c’è piena sintonia in questo lavoro», ha detto Vesco, invita comunque tutti coloro che hanno dubbi riguardo alla propria posizione a contattare gli uffici liguri per telefono e a prendere appuntamento con gli sportelli, che resteranno aperti anche ad agosto proprio per questo.
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Leggi anche: Città di Genova; Regione Liguria

Sindacati al Pantheon: basta giochetti e rinvii

Esodati in piazza, Bonanni: basta giochetti. Camusso: il governo continua a rinviare la soluzione
26 luglio 2012
Sugli esodati il governo deve porre fine "ai giochetti". Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, torna a chiedere chiarezza all'esecutivo in occasione del presidio organizzato in piazza del Pantheon sugli esodati con Cgil e Uil. «Il governo - ha detto Bonanni - deve chiarire la sua posizione. Non può ricorrere a giochetti considerando solo gli accordi fatti in sede governativa e costringendo i cittadini a fare ricorso in sede giudiziaria che è la cosa più stupida».
Bonanni: il Governo rifiuta di incontrarci
«Il governo - ha aggiunto Bonanni - si rifiuta di incontrarci e confrontarsi su una materia così densa di significato. Faccia un incontro con il sindacato. La nostra battaglia la continueremo. Il primo risultato l'abbiamo ottenuto con la salvaguardia di altri 55mila». Un ulteriore allargamento nel decreto spending review non è stato possibile per mancanza di risorse.
Camusso: il Governo continua a rinviare la soluzione
Il governo sta lasciando sole le persone e continua a rinviare la soluzione del problema esodati. A dirlo è il leader della Cgil, Susanna Camusso, in occasione del presidio per gli esodati organizzato da Cgil, Cisl e Uil in piazza del Pantheon. «Tra il primo decreto e l'ipotesi contenuta nella spending review - ha sottolineato Camusso - non coprono tutte le tipologie. Troviamo particolarmente sgradevole che si sia adottata una formula per cui si coprono gli accordi nazionali e non la miriade di accordi territoriali». Quanto alle richieste al governo che arriveranno dal presidio di oggi, Camusso ha aggiunto: «Questa mattina chiediamo al governo di dare una soluzione per gli esodati che è la dimostrazione che un è fatto insopportabile quello di lasciar sole le persone e che si continui a rinviare la soluzione dei loro problemi. È sempre più incomprensibile anche perché si potrebbero spalmare i costi necessari su più anni».
Proietti: non si possono lasciare migliaia di persone senza reddito e senza pensione
«Non possiamo lasciare migliaia di persone senza reddito e senza pensione. Se il governo non ci darà ascolto, continueremo questa vasta mobilitazione». È quanto ha affermato il segretario confederale Uil, Domenico Proietti, in occasione del presidio unitario sugli esodati nei pressi del Pantheon, a Roma. Il sindacalista ha riconosciuto come l'estensione della salvaguardia ad altri 55 mila lavoratori sia un «primo risultato importante» aggiungendo però di ritenerla «ancora insoddisfacente». Per Proietti «noi dobbiamo dare una certezza di diritto a coloro che hanno sottoscritto accordi individuali e collettivi al 31 dicembre dello scorso anno, dando loro la possibilità di accedere alla pensione con il vecchio sistema».
Centrella: pronti allo sciopero
«Se la politica del governo sugli esodati e sulla spending review non dovesse cambiare, l'Ugl non avrebbe alcun problema a scioperare con Cgil, Cisl e Uil». Lo ha detto Giovanni Centrella, segretario generale dell'Ugl, a margine della maratona oratoria iniziata davanti a Palazzo Vidoni, organizzata dall'Ugl per difendere il lavoro pubblico e privato sempre più indebolito dai provvedimenti del governo.
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