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lunedì 16 luglio 2012

Esodati: la maggioranza vuole allargare la platea


Oggi sui giornali 16/07/2012 09:14
Salva-spread, l’Italia pronta a chiedere lo scudo
Monti teme un agosto di fuoco. Merkel frena: “Nessuna solidarietà senza controllo”. L’allarme di Lo Bello sui conti della Sicilia: “Intervenga il governo”. Esodati, la maggioranza vuole allargare la platea
di Enrico Galantini
Se l’anticiclone delle Azzorre garantirà per qualche giorno temperature più vivibili al nostro paese, la paura per un’estate assai calda sul fronte finanziario e della speculazione è assai viva in Italia e in Europa. Il nostro paese e il nostro governo premono per un accelerazione sullo scudo salva-spread, ma la Germania frena (”nessuna solidarietà senza controllo” dice la Merkel, il che tradotto vuol dire “dimenticate uno scudo automatico e incondizionato”).

Così, come scrive La Stampa, l’Europa prende tempo. “Gli ultimi ritocchi allo scudo salva-spread caro a Mario Monti, per ora, possono attendere. Jean-Claude Juncker, appena riconfermato presidente dell'Eurogruppo, intende chiudere la stagione degli incontri al vertice per i ministri economici dell'Euro zona con l'appuntamento in programma venerdì, convocato per sigillare il salvataggio miliardario delle banche spagnole. Si è convinto che le aspettative tradite, in fase di turbolenze, siano una minaccia più grave del rinvio di qualche delibera operativa. Sta anche pensando di non invitare fisicamente i colleghi a Bruxelles, vuole una rapida teleconferenza. Il dibattito su Grecia, Cipro e ‘misure di pronto intervento’ dovrebbe pertanto slittare a settembre. ‘Ci sono parecchie divergenze – spiega una fonte Ue –. Se apriamo il confronto, rischiamo di fare più danni che altro’”. L’Europa, si sa, è maestra nel prendere tempo…

Un atteggiamento che, secondo La Repubblica, non piace a Monti . “Il governo italiano, d'altra parte, sarebbe pronto a chiedere l'intervento dello scudo antispread nel caso ad agosto fosse necessario fronteggiare un attacco degli speculatori. Nessuna conferma ufficiale – come sempre in questi casi – ma tutto si muove evidentemente in quella direzione. E in tempi strettissimi. Era stato il premier Mario Monti, dopo l'accordo al Consiglio europeo di fine giugno, a dichiarare che sarebbe stato ‘ardito dire che l'Italia non avrà bisogno di aiuti’. Ed è stato sempre Monti a esprimere a diversi suoi interlocutori la preoccupazione per il rischio di una possibile offensiva sull'Italia in piena estate. Anche se, certo, l'ultima asta del Tesoro ha segnato un calo dei rendimenti. Tutte le mosse del presidente del Consiglio negli ultimi due mesi, comunque, possono essere lette con l'intento di alzare le difese contro la speculazione. E lo scudo anti-spread non può avere solo una funzione deterrente. Perché prima o poi gli speculatori lo metteranno alla prova”.
E quel “prima o poi” potrebbe avvenire più “prima” che “poi”. Intervistato da La Repubblica in una specie di tavola rotonda a distanza assieme ad altri quattro economisti, Paolo Guerrieri, docente di economia alla Sapienza e uno degli analisti più lucidi della situazione europea dice: “Temo che non ci sia altro da prevedere che la continuazione delle incertezze e della volatilità in vista dell'estate di fuoco alla quale tutti si preparano. La situazione si sta avvitando. (…) Su una cosa Moody's ha ragione: l'Italia è vulnerabile alle crisi esterne tipo Grecia e Spagna, e queste diventano ogni giorno più probabil. È colpa dell'Europa: non e stato sventato In alcun modo il pericolo greco e spagnolo, anzi”. Che fare dunque? Secondo Guerrieri, “è prioritario accordarsi sulle clausole di condizionalità del fondo salva-spread e varare una volta per tutte i finanziamenti alla Spagna. Non sarà facile perché, se sono vere le indiscrezioni trapelate, le condizioni saranno vessatorie. Poi si deve stringere sul varo dell'Esm, migliorare intanto l’operatività dell’Efsf, incrementare le risorse per farli operare tutti e due. (…) Se non si scende sul concreto non serve a nulla quello su cui tanto faticosamente ci si è accordati a livello politico”.

Dall’Europa all’Italia, anzi a una parte dell’Italia. “La Sicilia rischia di diventare la Grecia del paese e il paese deve intervenire anche superando gli ostacoli di un’autonomia concessa nel dopoguerra, in condizioni storiche e politiche ormai lontanissime, ma utilizzata da scriteriate classi dirigenti per garantire a se stesse l'impunità”. Durissimo l’atto d’accusa di Ivan LoBello in un’intervista a Il Corriere della Sera, Per il vicepresidente di Confindustria e per lunghi anni alla guida degli imprenditori siciliani, occorre “avviare una operazione-verità. Primo: scuotere dal torpore i siciliani, a cominciare dai dipendenti regionali e dai pensionati della stessa Regione che saranno i primi a trovarsi senza stipendi in caso di crollo. Nessuno lo dice. Bisogna cominciare a spiegarlo. Secondo: il governo Monti deve subito mettere mano ai conti della Regione, controllando un bilancio reso non trasparente da poste dubbie e residui inesigibili”.

Restiamo nel nostro paese con una crisi annunciata, quella di Alitalia, per cui ci sarebbero nuovi tagli in vista. Ne scrive oggi La Stampa secondo cui “si prospetta una drastica riduzione degli organici: forse mille unità, probabilmente di più”. Fonti sindacali hanno fatto due calcoli, alla luce dei dati a loro disposizione e dopo aver sondato gli umori dell'azienda. Da questi conti risulta che un primo taglio dovrebbe riguardare almeno 600 lavoratori, tra questi la maggior parte sarebbero gli assistenti di volo, più alcune decine di piloti. A questi andrebbero aggiunti anche i precari con contratti stagionali, e di questi ne salterebbero 500.

Per chiudere segnaliamo altre due notizie dall’interno. La prima da Il Messaggero. “L'ampliamento della platea degli esodati destinatari di tutele salirà sul treno della spending review? Al Senato la maggioranza starebbe valutando il tentativo, sulla base della proposta presentata dall'ex ministro Cesare Damiano, di cogliere questa opportunità”. Ma allargare questa platea comporta “l'individuazione di nuove risorse da destinare alla copertura. E non è semplice trovarle”. La seconda in un’intervista de Il Sole 24 Ore alla professoressa Maria Cecilia Guerra, sottosegretario al Lavoro, che racconta le novità sull’Isee, l'indicatore della situazione economica equivalente richiesto alle famiglie per regolarne l'accesso a prestazioni socio-assistenziali di carattere universale. “II lavoro che abbiamo fatto – spiega – restituisce alle famiglie uno strumento di misurazione delle loro condizioni economiche sicuramente più accurato, credibile e controllabile. Con l'Isee non aggiornato, oggi, sono proprio le famiglie più povere a essere penalizzate. L'investimento molto forte che abbiamo fatto è quello di rendere i controlli ex ante ed ex post più efficaci”.
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6 commenti:

  1. Ma quando si uscira' da questo tunnel? Siamo logorati da un'attesa che dura da 7 mesi e l'odissea chissa' per quanto tempo ancora dovra' durare.Di tutto il tormento che stiamo patendo renderemo pan per focaccia.esodati

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  2. Intanto che salviamo o veniamo salvati, continuiamo a licenziare e a non dare risposte concrete, da chi le aspetta da piu' mesi. Paola

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  3. Ma quanto tempo ancora dobbiamo vivere nell'incertezza?Una volta per tutti si potra' sapere che destino attende gli esodati?Siamo logorati.esodata 53

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  4. Maggioranza sostenete le mozioni dell'on Damiano Aiutateci siamo logorati.

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  5. ON.li della maggioranza non mollate perche' voi siete l'unica nostra ancora di salvezza!!Siamo distrutti da questa attesa e dall'incertezza del nostro futuro.grazie lucia

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  6. MI SEMBRA CHE AL MOMENTO TUTTI ABBIANO ALTRO A CUI PENSARE TRANNE CHE AGLI ESODATI, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IN PRIMIS, PER LA GIOIA DELLA FORNERO. ESODATA POSTE 53

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