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mercoledì 22 agosto 2012

Esodati, nuova speranza per 1.200 bresciani

Pensioni
Esodati, nuova speranza per 1.200 bresciani
Ore: 08:48| mercoledì, 22 agosto 2012
inpsL’Inps di Brescia ha avviato un processo di verifica della situazione contributiva di una particolare categoria di lavoratori bresciani. Stiamo parlando degli esodati, cioè di coloro che per una serie di motivi vivono senza uno stipendio e una pensione. L’operazione dell'Inps, che ha cominciato ad informare gli interessati con una lettera, ha l’obiettivo di determinare quali fra questi soggetti potranno essere «salvaguardati» dalla riforma Fornero.
Da una nostra prima rilevazione risulta infatti che l’Inps di Brescia abbia già inviato a circa 1.200 (ex) lavoratori della nostra provincia una lettera con la quale l’ente anticipa a questi contribuenti la possibilità di accedere alla pensione secondo i criteri antecedenti alla riforma Fornero. L’istituto di via Benedetto Croce ha dato il via a un piano di verifica dei parametri contributivi maturati da alcuni esodati bresciani. Una fase di accertamenti che si concluderà il 20 settembre e al termine della quale verrà eventualmente rilasciata una certificazione che attesta i parametri contributivi raggiunti da ogni singolo contribuente come una sorta di «lasciapassare» alla pensione. Solo a quel punto, dunque, i bresciani inizialmente allertati dall'Inps potranno cominciare a convincersi di fare parte del gruppo di quei 65mila lavoratori «salvaguardati» dalle restrizioni dell'ultima riforma previdenziale. Chi ha già ricevuto o nei prossimi giorni troverà nella cassetta della posta la lettera dell'Inps, dovrà rivolgersi a un patronato.
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MERCOLEDÌ 22 AGOSTO 2012 - ECONOMIA pag. 29
Senza lavoro e pensione. Ma quanti sono?
BRESCIA Non hanno uno stipendio e tantomeno una pensione. Li hanno definiti «esodati», ma nessuno sa dire con esattezza quanti sono a Brescia e nel resto d’Italia. Dalle ultime rilevazioni dei patronati Cisl e Cgil, nella nostra provincia si contano almeno duemila ex lavoratori che stanno vivendo questa particolare situazione di disagio.
Solo un anno fa, il ministro Elsa Fornero aveva stimato che nel Belpaese vi fossero 65mila soggetti invischiati in questo «limbo» contributivo. Qualche mese dopo, le sue dichiarazioni furono però smentite dall’Inps che parlò di oltre 390mila contribuenti aventi diritto alla pensione con le vecchie regole. Un’uscita che mandò su tutte le furie il ministro e il giorno dopo, l’Inps fece marcia indietro confermando i 65mila esodati iniziali. Ma che il numero reale degli esodati fosse più alto lo conferma anche il fatto che la stessa Fornero, con il decreto sulla spending review, ha previsto di «salvaguardare» altri 55mila (ex) lavoratori. e. bis.
ESODATI
Sono così definiti i lavoratori che hanno risolto il loro rapporto di lavoro prima del 31 dicembre 2011 per effetto di accordi individuali o collettivi di incentivi all’esodo. Per ottenere una deroga alla riforma delle pensioni, godendo quindi dei benefici previsti dalla normativa precedente, questa categoria di lavoratori deve essere in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi
SALVAGUARDATI
Con il termine «salvaguardati» si indicano i lavoratori che sono stati esentati dall’applicazione delle nuove regole di accesso alla pensione stabilite dalla riforma previdenziale messa a punto dal Governo Monti e contenute nei decreti legge 201/2011 e 214/2011 e relative conversioni in legge. Tali provvedimenti normativi individuano 65mila persone, suddivise in sette categorie diverse (lavoratori in mobilità breve o lunga, a carico dei fondi di solidarietà, prosecutori volontari, congedati, esonerati, esodati).
Con il decreto legge sulla spending review è stato inoltre previsto di ampliare la platea di lavoratori salvaguardati raggiungendo complessivamente quota 120mila persone
Oltre 1.200 lettere danno una speranza agli esodati bresciani
L’Inps ha informato i possibili lavoratori «salvaguardati» dalla riforma Fornero
BRESCIA Il numero esatto ancora non si conosce, ma si ha la certezza che per oltre mille bresciani finiti nel limbo degli «esodati» quest’estate si concluderà in modo più piacevole del previsto, nonostante il continuosusseguirsi di afose ondate di calore.
Da una nostra prima rilevazionerisulta infattiche l’Inps di Brescia abbiagià inviatoacirca 1.200 (ex) lavoratori della nostra provincia una lettera con la quale l’ente anticipa a questi contribuenti la possibilità di accedere alla pensione secondo i criteri antecedenti alla riforma Fornero.
Perla precisione, quindi con l’intento di non alimentare inevitabili entusiasmi, attraverso questo formale avvertimento l’istituto di via Benedetto Croce ha dato il via a un piano di verifica dei parametri contributivi maturati da alcuni esodati bresciani.
Una fase di accertamenti che si concluderà il 20settembre e altermine della quale verrà eventualmente rilasciata una certificazione che attesta i parametri contributivi raggiunti da ogni singolo contribuente come una sorta di «lasciapassare» alla pensione. Solo a quel punto, dunque, i bresciani inizialmente allertati dall’Inps potranno cominciare a convincersi di fare parte del gruppo di quei 65mila lavoratori «salvaguardati» dalle restrizioni dell’ultima riforma previdenziale.
Da un punto di vista prettamente pratico, chi ha già ricevuto o nei prossimi giorni troverà nella cassetta della posta la lettera dell’Inps, dovrà rivolgersi a un patronato.
«Per verificare la sua posizione contributiva - riporta la lettera dell’ente previdenziale - la invitiamo, attraverso il codice identificativo personale (pin) rilasciato dall’istituto, a prendere visione del suo estratto conto disponibile sul sito internet
www.inps.it, in modo da rendere più rapida ed efficace la verifica del diritto alla pensione secondo le regole previgenti». Uno strumento, lo sportello telematico dell’Inps, che ha però già riscontrato non poche difficoltà di «dialogo» con gli utenti (soprattutto con i più anziani) e per questo motivo all’esodato che palesa poca dimestichezza con le nuove tecnologie è lo stesso istituto che lo invita «a farsi assistere gratuitamente da un ente di patronato legalmente riconosciuto». Ma sia chiaro: non è un obbligo, ma un consiglio che la direzione provinciale rivolge ai possibili «salvaguardati».
Anche perché chi ha ricevuto la comunicazione dell’Inps di Brescia non è costretto a verificare la propria posizione contributiva: in questo modo, però, se nell’estratto conto previdenziale riscontrerà delle imprecisioni (ad esempio versamenti nonriconosciuti) avrà tutto il tempo necessario per porvi rimedio.
Entro il 21 settembre le sedi provinciali dell’Inps dovranno concludere le verifiche e le sedi regionali trasmetteranno gli esiti alla direzione centrale. Da qui, entro il 30 settembre partiranno altre lettere destinate ai potenziali «salvaguardati» contenenti l’esito delle verifiche.
Erminio Bissolotti - e.bissolotti@giornaledibrescia

1 commento:

  1. Ma non tutte le categorie avranno la lettera.....questo non lo dice.....

    wgoser52

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