30/08/2012
Tra gli effetti della crisi sul mondo del lavoro, è paradossale ciò che stanno vivendo i lavoratori definiti esodati. La gara dei numeri, la non chiarezza normativa, che si presta alle interpretazioni più varie, la lettura sbagliata del vissuto delle persone che si trovano senza reddito e senza certezze previdenziali, sono causa di un malessere sempre più diffuso. Di tutto questo se ne parlerà
giovedì 13 settembre 2012
dalle ore 9,30 alle ore 13,30
c/o Sala Grandi – Via Tadino, 23 - Milano
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TUTTI GLI ESODATI POSTALI AL 31.12.2011 DEBBONO AVERE GLI STESSI DIRITTI A PRESCINDERE DAI NUMERI.NON E' POSSIBILE CHE UN ESODATO NATO NEL 1953 DEBBA RIMANERE FUORI DALLE DEROGHE MENTRE UN ESODATO DEL 52 SI DEBBA SALVAGUARDARE PUR AVENDO GLI STESSI ANNI DI CONTRIBUTI.
RispondiEliminaI SINDACATI TUTTI NON DEBBONO MOLLARE... SULLA QUESTIONE ESODATI.TUTTI GLI ESODATI POSTALI AL 31.12.2011 DEBBONO AVERE LA TRANQUILLITA' PERDUTA A SEGUITO DI UNA RIFORMA PENSIONISTICA NON EQUA E ANTICOSTITUZIONALE GRAZIE!
RispondiEliminaE' vero che ci sentiamo sempre piu' stanchi, spossati e nervosi, ma dobbiamo resistere per la spallata finale, quindi se qualcuno ha qualche buon consiglio o proposta da farci... perche' no! Paola
RispondiEliminasono nato il 2 di gennaio 1953 ed ho 36 anni di contributi; l'8 luglio del 2011 ho firmato con l'aziemda Poste un accordo con cui mi hanno dato un assegno che mi avrebbe accompagnato fino al giorno del pensionamento: 1 febbraio 2015(quota 97 con l'anno di attesa di Tremonti). Per un giorno - mi sembra di capire - non entro nei salvaguardati... quale sarà il mio destino a 62 anni compiuti?? mi chiedo e vi chiedo quale possa essere la legittimità e la costituzionalità di una tale provvedimento? Spero davvero che non prevalga la follia di qualcuno che vuole ergersi nel ruolo di PROTAGONISTA !!!!!!!!!!!!! Paolo
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