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venerdì 7 settembre 2012

MASTRAPASQUA E GLI “ESODATI”


MASTRAPASQUA E GLI “ESODATI” 
06-09-2012
Registriamo con sconcerto la dichiarazione del 4.9.12 del Presidente dell’INPS Mastrapasqua tendente a minimizzare il problema generato dalla riforma Fornero, che resta di dimensione drammatica.
Ci sentiamo particolarmente colpiti dalle parole di Mastrapasqua il quale nella sua analisi leggera, al termine della quale liquida il problema degli esodati come inesistente, sembra avere dimenticato che i vincoli che il Ministro ha inserito nel decreto attuativo, arbitrariamente rispetto perfino alla legge approvata a suo tempo dal Parlamento, condannano preliminarmente un numero notevole di lavoratori e disoccupati ultracinquantenni che non potranno entrare né nei 65.000 salvaguardati originalmente, né nei successivi 55.000.
Ci riferiamo agli indecenti vincoli, paletti e condizioni capestro, posti nella legge e nel decreto attuativo della riforma, per poter guadagnare il diritto ad essere salvaguardati dalle nuove norme pensionistiche. Tali vincoli, pensati appositamente per escludere, restano come macigni nella riforma delle pensioni e nei decreti attuativi ed è sconcertante la leggerezza con la quale Mastrapasqua omette di menzionarli nelle proprie analisi.
Ci riferiamo altresì ai mobilitati ordinari che non maturano il requisito pensionistico all’interno del periodo di mobilità anche solo per pochi mesi, e che non sono nemmeno mai stati considerati come potenziali derogati: molti di costoro, al contrario di ciò che afferma Mastrapasqua, già vivono la condizione di chi deve campare senza lavoro, senza reddito e senza pensione. Vorremmo inoltre capire, per l’ennesima volta, se siano esatti i numeri del Presidente Mastrapasqua (che parla di 200.000 esodati ”lordi” e 120.000 netti, questi ultimi salvaguardati) ed il suo Direttore Generale che, nella relazione tecnica inviata al Ministero del Lavoro il 22.5.12, quantifica in 389.200 i soggetti da salvaguardare.
Per i nostri Comitati restano ancora oltre 270.000 famiglie che allo stato attuale rischiano di restare per anni senza alcun reddito e senza la dovuta pensione in quanto esclusi dalle salvaguardie.
Sottolineiamo come al silenzio che sembra essere calato da parte di politici e media sulle conseguenze nefaste della riforma, si abbini ora anche il tentativo di cancellare a colpi di dichiarazioni infondate e fuorvianti i problemi stessi, trasmettendo all’opinione pubblica un messaggio tranquillizzante totalmente privo di fondamento e pertanto quasi irridente nei confronti di chi, come tanti di noi, vede svolgersi senza possibilità di cambiamento un film drammatico che ha un finale già scritto e che ora viene anche contrabbandato come una commedia a lieto fine.
Invitiamo le forze politiche e sindacali e i media a impedire che su questa vicenda cali il sipario e che passi il messaggio di Mastrapasqua, fuorviante, irrealistico e tendenzioso.
Oggi in parlamento giace una proposta di legge, la 5103, approvata dalla Commissione Lavoro della Camera, che, seppur perfettibile, pone importanti rimedi alle gravi ingiustizie generate dalla riforma ampliando la platea dei soggetti salvaguardati e che darebbe risposte concrete e positive al 80% di loro.
Il Parlamento ha pertanto l’occasione per correggere (e non per fare una controriforma come sostengono alcuni) le più gravi storture della riforma pensionistica.
Ci attendiamo che in quella sede i partiti che, a più riprese, hanno dichiarato che il dramma degli esodati va risolto ed impegnandosi a farlo, concorrano unitariamente a convertire in legge la PdL 5103 entro questa legislatura.
 
Claudio Ardizio (COMITATO ESODATI E PRECOCI D’ITALIA)
Maurizio Vitale (COMITATO MOBILITATI MILANO)
Alessandro Costa (COMITATO DIRIGENTI ESODATI)
Claudio Nigro (COMITATO ESODATI BANCARI)
Francesco Flore (COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI)
Michele Carugi (COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI)
Silvana Pelosi (DONNE ESODATE.MOBILITATE.LICENZIATE)
Fanio Giannetto(COMITATO MOBILITATI ROMA E NAPOLI)
Enzo Cozzolino (COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LIVORNO)
Luigi Lacchini (COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI)
Emilio De Martino (COORDINAMENTO ESODATI ROMANI)
(Leggi)
 

1 commento:

  1. SECONDO ME SI DOVREBBE FARE UNA AZIONE COMUNE E PORTARE IL PROBLEMA IN EUROPA AGLI ORGANI COMPETENTI, POICHE' SONO STATI LESI DIRITTI ACQUISITI E IL PESO DELLA RIFORMA E' TUTTO SUGLI ESODATI E SULLE LORO FAMIGLIE, MENTRE SI CONTINUA A SALVAGUARDARE LA CLASSE FORTE, L'EVASIONE, GLI SPRECHI E I VANTAGGI DELLA POLITICA. ESODATA POSTE 53

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