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sabato 29 settembre 2012

Nessuno parla più degli “esodati”

Nessuno parla più degli “esodati”   
Scritto da Venerdì, 28 Settembre 2012 18:28
La stampa e i media sembrano essersi dimenticati della categoria degli “esodati”, che mesi fa costituiva uno dei temi principali di numerosi servizi televisivi, cartacei, radiofonici, sul web...
Dopo l'enorme seguito iniziale, con annesse dichiarazioni e “numeri” di stime della Fornero, riguardo questo tema caldo, tutto sembra essere stato risolto o comunque declassato a fatto non più notiziabile.
esodatiLunedì sera, andando all'Auditorium “Conciliazione” di Roma per seguire il discorso di Matteo Renzi, non mi sono accorto della presenza di un gruppo di esodati, che, in dodici avevano deciso di partecipare all'evento per ascoltare l'opinione del sindaco di Firenze sulla loro categoria sociale.
Fortunatamente, in questi giorni ho avuto l'opportunità di intervistare Giuliano Colaci, Esodato di 57 anni che era presente alla convention di Renzi a Roma e che racconta per “You-ng”, la sua storia e il suo rapporto con la politica.
L.M.: “Come si è trovato nella condizione di “esodato”?
G.C.: Sono stato assunto da Poste Italiane il 17/03/1976 all'età di venti anni, però già a 17 anni ho incominciato a lavorare presso un'officina meccanica in qualità di apprendista. Negli anni passati ho già pagato l'Inps per riscattare gli anni da apprendista, per una cifra pari a 6.000.000 delle vecchie lire. Nel mese di settembre del 2011 vengo chiamato dai responsabili risorse umane del Ministero, dove mi dicono che, a causa della chiusura del mio reparto, per un trasferimento di trattazione pacchi postali a Milano, mi veniva offerta la possibilità di andare via dal lavoro 20 mesi prima della naturale scadenza dei 40 anni di lavoro. La cifra da loro offertami consisteva nel coprire i 20 mesi di contributi mancanti più la copertura di tutte le mensilità fino al raggiungimento della mia prima pensione, che sarebbe dovuta essere a gennaio del 2015. Tale data scaturiva da un calcolo che prevede come data delle mie dimissioni effettive il 31 marzo 2012, ma avrei finito di pagare i contributi soltanto a novembre 2013. Poi, però ci sono i 13 mesi di finestra della legge governo Berlusconi. Finito il colloquio con i responsabili risorse umane e tornato a casa, abbiamo valutato insieme a mia moglie e mio figlio tale opportunità (mai così funesta) e, fatti due conti, decisi di accettare. Il 26 settembre, al Ministero di viale Europa ho firmato l'accordo di esodo. Praticamente la mia condanna. Tale accordo venne siglato in base a delle leggi ben precise, difficilmente un lavoratore si sveglia bella mattina e decide di licenziarsi. Il ministro Fornero a settembre non la conosceva ancora nessuno, tanto meno poteva essere nel peggiore dei sogni degli italiani.
Come è cambiata la sua vita da quel settembre 2011?”
La mia vita economicamente non è ancora cambiata, ma sicuramente cambierà da gennaio 2015 se non mi daranno la pensione. I danni peggiori sono a livello psicologico e fisico. Un po' la rabbia di essere stati truffati dallo Stato, un po' che dopo 10 mesi ancora si vive nell'incertezza di un futuro. La notte non si riesce a dormire, praticamente manca la tranquillità familiare. Pensi per un attimo a quelle persone che già da dicembre non riscuotono pensione, come fanno a vivere? Se qualcuno si ammala, se non si hanno i soldi per pagare tutto quello che la vita quotidiana chiede.
Se potesse ritornerebbe a lavorare?”
“Ho chiesto alle Poste Italiane di ritenere nullo l'accordo e di continuare a lavorare, tutt'ora cerco lavoro, siccome il mio settore si occupava di sdoganamento pacchi, ho scritto a tutte le aziende che si occupano di spedizioni doganali di Roma, però tutti mi dicono che mi faranno sapere e nient'altro. Rientrerei nel campo del lavoro anche domani se fosse possibile.”
Cosa ne pensa dei politici dell'attuale governo? Cosa, secondo lei, dovrebbe fare la politica per risolvere il vostro problema? Si sente abbandonato dallo Stato?”
Quando ho capito che le cose si stavano mettendo male, ho cominciato a scrivere email a tutti, a partire dal Capo dello Stato, fino al ministro, al Presidente del Consiglio, a deputati e senatori, per spiegare loro il nostro problema. Da loro, però, ho ricevuto solo risposte molto evasive e non sincere, l'unico che non mi ha risposto è stato il Capo dello Stato, nonostante io gli abbia scritto per ben 12 volte. Ovviamente i suoi impegni con la Nazionale di calcio, le olimpiadi e quant'altro gli hanno impedito di rispondere ad un cittadino che gli chiede aiuto. Per quanto riguarda i politici che appoggiano il governo Monti, sono deluso in quanto hanno acconsentito a tutti i ricatti dell'esecutivo, non hanno saputo opporsi ad alcun provvedimento. Secondo me, hanno capito che la colpa del fallimento dell'Italia è stata anche la loro. Per quanto riguarda la soluzione del nostro problema, la politica dovrebbe minacciare il governo Monti, rifiutandosi di votare i futuri provvedimenti finché non venga risolto il problema “esodati”. La delusione più grande l'ho avuta proprio dal Presidente della Repubblica, che in questi mesi non ha mai parlato del nostro problema, non ha fatto rispettare la Costituzione, quando lui stesso ne è il garante. Nel momento in cui le istituzioni fanno un errore, è dovere del Capo dello Stato intervenire”.
Adesso si sta attuando una risoluzione?
Finalmente si è arrivati al primo decreto dei 65.000, ma purtroppo a causa delle condizioni poste non sono salvaguardato. Aspettiamo quello dei 55.000, che sicuramente non avrà nessuna novità migliorativa in confronto al primo. Questo ha solamente allargato, come dice la Fornero, la platea dei numeri. Lei si diverte a giocare con i numeri sulle nostre spalle. Se veramente il ministro aveva intenzione di salvare 120.000 persone fino al 2014 non metteva nessun paletto. Numeri inventati senza un minimo di ricerca o di indagine, mi sono chiesto più volte perché 65000 e non 64921, oppure 55011. Sono stati stanziati dei soldi per 120.000 persone che secondo lei dovrebbero andare in pensione fino al 2014 ma sicuramente verranno salvaguardati solo il 50% , dovranno spiegarci poi i soldi delle persone che non rientrano che fine faranno. Adesso la tanto sospirata 5103, che toglierebbe i paletti più importanti e che farebbe fare sonni più tranquilli a tutti quelli che si trovano nelle mie condizioni, speriamo venga votata. Dalle ultime notizie che ho avuto, sembra che il PDL sia contrario a questa legge solo perché, secondo me, è stata presentata dal PD”.
Perché secondo lei i media non parlano più del vostro caso?
“Il fatto che i media non parlano più di noi o ne parlano poco, dipende anche che in questi mesi in Italia è successo di tutto. Levando le testate che sono chiaramente schierate con il governo e quelle di centro destra, solo quelle di centro sinistra hanno continuato a darci spazio nel limite delle loro possibilità.
Abbiamo parlato con tutta la politica , però gli unici che ci hanno dato veramente ascolto sono tutti quelli del PD, a partire da Bersani, Damiano, Gnecchi, Codurelli, Fassina (anche se lui non è onorevole), tanto è vero che è l'unico partito che si sta veramente battendo affinché la proposta di legge 5103 chiamata proposta “Damiano” venga votata. Questa risolverebbe il problema del 90% degli esodati. Gli altri politici solo chiacchiere niente altro. Sono contrario a parlare di numeri, anche perché la Fornero ancora ci sta giocando. Comunque, da stime serie e non approssimative come quelle del ministero del lavoro, siamo circa 400.000, calcolando i familiari arriviamo a 1.000.000 di persone coinvolte.
Come siete organizzati per far sentire la vostra voce? Quali sono le vostre richieste?
Ci siamo organizzati in comitati e facciamo sentire la nostra voce facendo incontri con le forze politiche. Con presenze in vari programmi televisivi e facendo tutto quello che ci è permesso di fare nella legalità, anche se stiamo pensando a qualcosa che possa attirare l'attenzione dell'opinione pubblica.
Le nostre richieste sono semplicemente che ci vengano riconosciuti i nostri diritti, negati da un governo non eletto dal popolo. Dopo 40 anni di contributi penso di avere diritto alla mia straguadagnata pensione, anzi sussidio, o le pensioni sono solo quelle dei signori politici, che dopo 5 anni si portano a casa fior di quattrini?
Cosa vorrebbe dire alla Fornero? Cosa si sente di dire agli italiani e alle migliaia di persone che sono nella sua stessa situazione?
Alla Fornero direi che la smettesse di dire bugie e di giocare con la vita della gente. Ha fatto due decreti per salvare, secondo i suoi numeri, 120.000 esodati. Una persona seria che vuole salvare 120.000 unità non farebbe mai decreti, mettendo delle condizioni e dei paletti. Vuol dire che di quei 120.000 persone se ne salveranno soltanto il 50%. Le faccio un esempio: è come se ci sono in mare 10 persone che stanno affogando, butti 10 salvagenti e 5 prima di buttarli li buchi. L'altra sera a “Ballarò” ha riconosciuto l'errore, però non prende ancora provvedimenti ed è qui che il Capo dello Stato dovrebbe intervenire. Agli italiani, invece, vorrei dire di sostenerci nel riconoscimento dei nostri diritti e che gli accordi che abbiamo firmato gli abbiamo firmati in base a delle leggi dello Stato e che non stiamo rubando soldi all'erario come il senatore Ichino, l'unico del PD ad andare controcorrente, vuol fare credere. Alle persone che si trovano nella mia stessa situazione dico di continuare a lottare, affinché i nostri diritti ci vengano finalmente riconosciuti.
Il problema “esodati” è una questione nevralgica e va risolta al più presto. Persone che hanno lavorato 40 anni e si ritrovano “derubati” dallo Stato che, tra l'altro, non ascolta i problemi dei suoi cittadini. Forse per i politici, a volte, siamo davvero soltanto numeri...
 

2 commenti:

  1. Questa e' l'Italia del 2.000 siamo stati sfigati.Tante battaglie ma dobbiamo assolutamente vincere la guerra! raffaele c e la sua famiglia

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  2. Ottimo,Giuliano Colaci. Ho apprezzato e condiviso le tue risposte, il tono pacato di esprimerti e il tuo realismo.
    Vorrei segnalarti un'altra presa in giro della Fornero. Illustra i decreti attuativi previsti per le salvaguardie dei 65.000 e adesso per i 55.000 come se fossero due nuovi aggiustamenti della sua riforma, anzichè l'applicazione di norme per cui sono state già versate lacrime e sangue da parte degli esodati e dei politici che si sono adoperati per modificare la sua riforma.
    Questo suo modo di comunicare fa sì che degli esodati si parla tanto, si risolve poco e si induce nella pubblica opinione un sentimento da overdose della nostra problematica.
    Abbiamo bisogno di persone come te che riescono a dire tutto senza perdere la calma. Continua a lottare con noi

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