Come sappiamo la soluzione è legata a molti soldi che non ci sono. Da qui l’imbarazzo di tutti. Si cercano e poi arriva la soluzione, chiediamoli a chi li ha: i ricchi. O meglio, a chi dichiara più di 150mila euro. In tutto appena 150.000 cittadini italiani, quasi solo lavoratori dipendenti e pensionati, dirigenti in attività o in pensione (87% dei dichiaranti oltre 150mila euro), il cui ennesimo contributo di solidarietà porterebbe circa 500 milioni (per la precisione su dati Irpef 2010 512 milioni).
Ma la cifra è sufficiente? Posto che è prevista una deduzione di quel contributo, allo stato entrerebbe di fatto appena metà di quanto stabilito. Una cifra dunque irrilevante per risolvere il problema. Sono necessari almeno 3 miliardi di euro per allargare i “salvaguardati”, altro termine orribile coniato dalla Fornero per indicare gli aventi diritto ad essere trattati secondo le regole in vigore al momento della loro uscita dal lavoro.
Altra domanda, ma i contribuenti con redditi sopra i 150.000 euro sarebbero d’accordo? Noi supponiamo di conoscerli visto che sono quasi tutti nostri associati. Qualcun’altro ha parlato di scandalo. Parlino per loro. Per l’87% dei contribuenti, ovvero dei manager, parliamo noi. Chi guadagna più di 5.000 euro nette al mese può essere chiamato a un ulteriore sforzo, se poi finalizzato a una buona causa. I manager italiani hanno chiaro il loro dovere e alto il loro senso di responsabilità. La prova esiste. Sono già i maggiori contribuenti dello stato, in termini fiscali, contributivi e persino di lavoro prestato. Questi sono i fatti.
Nelle difficoltà si fanno scelte impopolari, difficili. Ma per essere davvero accettate e non subite devono essere eque. Ecco perché rimane lo scontento, perché c’è la certezza che quando serve si va a pescare tra i lavoratori dipendenti e tra i pensionati, da coloro che dichiarano i redditi fino all’ultimo centesimo, disponibili sempre!!
Noi facciamo la proposta: si faccia questo ennesimo prelievo, ma ci sono cifre ben maggiori da recuperare a chi le ha evase e non già abbondantemente pagate. Perché non mettere le mani sull’evasione recuperata (12,7 miliardi nel 2011) – che è solo un terzo di quella accertata (30 miliardi 2011) – che già fruisce di sconti nelle somme e sanzioni da pagare e dove un 3% in più darebbe circa 400 milioni? Perché non si interviene con un eguale contributo sui capitali scudati – loro si “salvaguardati” – che darebbe 5,5 miliardi di euro (3% su 182miliardi)? Perché non far pagare i politici che ci fanno spendere milioni per elezioni regionali ecc. anticipate, che fuori dalle politiche e/o amministrative già programmate
sono un salasso per lo stato e per i contribuenti?
Potremmo continuare a oltranza e con cifre che prima risolverebbero il problema e poi ci farebbero sentire tutti più convinti nel risolvere un dramma nazionale… nostro.
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