Esodati, battaglia contro il tempo
Di redazione del 16/10/2012 @ 09:00:00
Se il ministro
Fornero non proporrà soluzioni con la Legge di Stabilità, tutti i provvedimenti
a favore di chi è senza lavoro e senza pensione rischiano di slittare alla
prossima legislatura. Ecco perché
Una
vera e propria battaglia contro il tempo. E' quella a cui saranno chiamati il
governo e il Parlamento se vogliono risolvere la questione degli esodati, cioè
quei lavoratori che in passato hanno firmato con la propria azienda degli
accordi per mettersi in mobilità e che oggi, all'improvviso, si ritrovano senza
un impiego e senza la pensione, per colpa dell'ultima riforma previdenziale del
governo Monti (che ha spostato notevolmente in avanti i requisiti per ottenere
il pensionamento).
IL PROBLEMA DEGLI
ESODATI
Se
il problema non verrà risolto con l'approvazione della Legge di Stabilità, c'è
infatti il rischio che tutto slitti alla prossima legislatura. In tal caso, a
occuparsi degli esodati sarà il governo che uscirà dalle urne, dopo un
appuntamento elettorale pieno di incognite. Non appena la Legge di Stabilità
comincerà il proprio iter di approvazione alle Camere, cioè nelle prossime
settimane, partirà infatti anche la Sessione di Bilancio, un periodo entro il
quale i deputati e i senatori non potranno presentare altri provvedimenti di
natura finanziaria che comportano nuove spese per le casse dello Stato.
Non
ci sarà dunque più tempo per tutelare gli esodati, se non nei primi mesi del
2013. Il prossimo anno, però, inizierà la campagna elettorale e le attività di
Montecitorio e di Palazzo Madama procederanno al rallentatore.
Gli
spazi di manovra per il governo e il Parlamento sono dunque molto ristretti e
legati a doppio filo ai contenuti della Legge di Stabilità. Domani il ministro
del welfare, Elsa Fornero , si presenterà di fronte alla Commissione Lavoro
della Camera, con in tasca una soluzione molto parziale. Il governo ha infatti
deciso finora di tutelare circa 130mila esodati e non più 120mila come
annunciato inizialmente.
Alla
platea dei lavoratori salvaguardati, si sono aggiunte infatti altre 10mila
persone, grazie a un ulteriore impegno del governo, che pescherà tra le maglie
del bilancio pubblico con nuovi stanziamenti o attingendo ai 9 miliardi già
messi sul piatto per affrontare il “problema esodati”.
LA FORNERO A
MONTECITORIO.
Lo
sforzo dell'esecutivo viene giudicato però insufficiente perché, secondo i
sindacati, vi sono in tutta Italia altre decine di migliaia di persone rimaste
senza lavoro e senza una copertura pensionistica, che attendono ancora una
risposta precisa su cosa li aspetta in futuro. Adesso, dopo la bocciatura del
disegno di legge Damiano che modificava in parte l'ultima riforma previdenziale
del governo Monti, la soluzione più probabile è l'istituzione di un fondo
permanente per gli esodati, che potrebbe essere finanziato in maniera graduale,
con i proventi delle privatizzazioni e della spending review, cioè il processo
di revisione di tutte le voci della spesa pubblica.
Le
risorse a disposizione sono però difficili da calcolare in anticipo: tutto
dipenderà infatti dall'andamento dei conti pubblici nel prossimo anno. Per ora,
l'unica cifra certa è soltanto uno stanziamento di 100 milioni di euro che
arriverà dal Fondo Letta, un serbatoio di soldi che ha diverse destinazioni di
spesa e che, inizialmente, è stato creato dal governo Berlusconi per il sostegno
alle aree disagiate. Si tratta però di pochi spiccioli, se rapportati all'enorme
problema degli esodati, che richiede di sicuro l'ulteriore stanziamento
di qualche miliardo di euro. Proprio per questa ragione, il governo e il
Parlamento dovranno inventarsi presto qualcosa e dal ministro Fornero, durante
il suo intervento di domani a Montecitorio, sono attese risposte più
concrete.
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