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sabato 20 ottobre 2012

Camusso: «Austerità di Monti ha fallito»

Cgil in piazza, Camusso: «Austerità di Monti ha fallito»
20 ottobre 2012
«Prima di tutto il lavoro». È lo slogan della manifestazione nazionale che la Cgil ha scelto per scendere in piazza oggi a Roma. Nessun corteo, ma una piazza che via via si è riempita di artisti (da Avitabile a Finardi), lavoratori, esodati, precari e pensionati.
L'intervista integrale a Susanna Camusso: «Cortesie con i corrotti, rigore con i lavoratori»
Quando Susanna Camusso sale sul palco, il primo pensiero è un appello alle istituzioni perché si dica basta agli assassini delle donne. «Oggi queste bandiere per me sono listate a lutto per la ragazza siciliana uccisa ieri», dice.
Critica con il governo, che «non si occupa del lavoro», racconta la "sua" piazza: «Se salire su una torre è l'unico modo per farsi notare c'è qualcosa di sbagliato in questo Paese. E' meglio guardare i lavoratori di questa piazza. Che rappresentano tutti gli altri. Ci sono coloro che il lavoro l'hanno perso. Ci sono gli esodati. E poi ci sono giovani donne e uomini, che il lavoro lo cercano e non lo trovano. Ma qui ci sono anche i volti e le voci di chi si è rassegnato al lavoro nero, con paghe da fame e condizioni pericolose. E le donne che hanno scelto di diventare madri e si sono viste sventolare lettere di licenziamento davanti la faccia. Stanno pagando colpe che non sono loro, le colpe di un Paese ridotto così non sono le colpe del lavoro».
E attacca Monti: «Non c'era bisogno di professori al governo per fare così male. La crisi è colpa di un sistema che ha voluto investire in finanza anziché sul lavoro. Quelli che molti chiamano con disprezzo "aziende in crisi", sono aziende che fanno grande il nostro Paese. E bisogna finirla di negare che c'è bisogno di un intervento pubblico per dare a esse una prospettiva. Il tempo in cui scegliere è il tempo di oggi. Ogni giorno che passa c'è una speranza in meno. Qui oggi c'è la parte sana del Paese. E se non si salvano loro, se non si salva il lavoro, non si salva l'Italia».
Le parole sull'azione del governo sono durissime: «La politica del rigore è fallita, è la causa delle difficoltà odierne dell'Italia. Se il governo con la legge di stabilità pensa di condizionare l'italia nel futuro deve sapere che noi non siamo d'accordo e glielo impediremo». Le proposte: «Ci sono tante cose che si possono fare. Si cominci magari a dire che il nostro Paese non ha bisogno di presentarsi in Europa per scusarsi. Noi siamo un grande paese, e vogliamo un'Europa fondata sul lavoro e non sul rigore. Per questo il 14 novembre saremo in tutte le piazze in Europa. Con greci, spagnoli, francesi, inglesi. E mi auguro che ci siano anche Cisl e Uil».
Critiche anche sulla spending review: «Non hanno fatto una legge che desse l'universitalità degli ammortizzatori, hanno tagliato anche lì». E poi la legge delle pensioni, «una legge sbagliata, che penalizza centinaia di migliaia di lavoratori, e messo nel limbo migliaia di altri, gli esodati».
Stoccata anche all'Ilva: «Non si può pensare che un'azienda del genere non faccia gli investimenti per garantire il lavoro e la salute dei cittadini».
Quindi, l'appello: «Si è approvata una legge sulla corruzione che dimostra che si è forte con i deboli e deboli con i forti. Fate una cosa: reintroducete il falso in bilancio, è un punto fondamentale, che aiuterà anche il lavoro».
«Non ho mai conosciuto un Paese che se vuole cambiare punisce i lavoratori, ma parte dai vertici e li cambia», dice Camusso, rivolgendosi al ministro dello Sviluppo. «E' inutile fare continui tavoli se poi non gli si dà corso. Parliamo dell'Alcoa, per esempio: se il governo non è in grado di approntare un piano italiano per l'energia se ne assuma le responsabilità».
Per tutti questi motivi, dice Susanna Camusso, «la Cgil non si rassegna, noi questo Paese lo cambieremo».
(Leggi)

1 commento:

  1. CI SONO GLI ESODATI DELLA CLASSE 1953 DA SALVAGUARDARE NON DIMENTICATEVI QUESTO.NON BISOGNA DIVIDERE GLI ESODATI IN FIGLI E FIGLIASTRI.LE RISORSE BISOGNA TROVARLE PER TUTTI GLI ESODATI POSTALI.SALUTI

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