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mercoledì 17 ottobre 2012

I famosi 200

Si muore di fame, non si vive di FAMA! Noi esodati famosi
Siamo stati denominati " famosi 200 " lunedì 8 ottobre 2012, nell'intervento dell'onorevole Marialuisa Gnecchi alla Camera, inoccasione della discussione del testo unificato della proposta di legge5103. Ma non vogliamo essere famosi, non camperemo di fama ma moriremo di fame! Noi vogliamo essere solo salvaguardati! Dal punto di vista politico, è ineccepibile chiedere al Governo latutela di tutti gli esodati esclusi dai precedenti provvedimenti ditutela : 65.000 + 55.000 persone. La Ragioneria Generale dello Stato però, nel parere depositato nelpomeriggio del 10 ottobre 2012 presso la Commissione Bilancio della Camera, ha ritenuto che la proposta di legge bipartisan così formulata, non abbia sufficiente copertura, e allora? Carissimi Parlamentari, inutile al momento ingaggiare "un corpo acorpo" con il Governo su chi cede prima, visto che oggi in Italia lademocrazia è un po’ latente perché venuta meno la distinzione dellefunzioni sancite dalla Costituzione in materia di potere legislativo epotere esecutivo, per i continui prevaricamenti degli Organigovernativi sulle attività proprie del Parlamento. Il Ministro Grilli, ha riferito nel Consiglio dei Ministri del 10 ottobre 2012, nell'ambito della presentazione della Legge di Stabilità Economica, della creazione di un fondo per gli esodati. Questo fondo, potrà sicuramente essere utile per coloro che giàsecondo le norme ante riforma Fornero andavano in pensione nel 2015, 2016, 2017 ed oltre, ma certamente non è lo strumento idoneo agarantire giustizia a coloro che dovevano andare in pensione nel 2013 -2014, e non sono stati salvaguardati solo perché hanno risolto ilrapporto di lavoro nel 2012, come previsto dagli accordi individualifirmati entro la metà del 2011.In tale situazione si trovano, come ben sapete, "i famosi 200" di cui 116 postali e una ottantina di ex lavoratori Ibm, che a differenzadegli altri (2015/2016/2017) già stanno pagando un conto salato pergli effetti di questa tragedia sociale. La maggior parte degli ex dipendenti di Poste Italiane, sonodestinatari di pensioni di anzianità, e già da 5 mesi, stanno pagandoratei di contributi volontari per un importo mensile variabile tra i1 .408 ed i 1.466 euro. Queste persone dovranno sopravvivere con lapropria famiglia, sino a metà del 2013, con circa 400-450 euro almese, per poi restare, successivamente, per ben 18 mesi, privi disostentamento economico e pertanto nell'impossibilità di pagare anche icontributi richiesti dall'Inps.Io sono uno di questi, con due figli ancora studenti. Non aggiungoaltro alla mia precaria situazione familiare. Vi sembra umana unasituazione del genere? Vi sembra giusto, che ogni mattina ci si alzicon la consapevolezza di dover affrontare giornate sempre più difficilipsicologicamente e finanziariamente? Ah se me lo avessero detto prima che un giorno sarei diventato uno dei nuovi poveri! Ah se solo avessi saputo che avrei lavorato una vita per poi restare con un pugno dimosche! E' indiscutibile che a questi 200 lavoratori sia riconosciuto, nel rispetto del principio di equità, "il diritto" ad andare in pensione secondo le norme antecedenti la riforma Fornero, perché solo così sipotrà dar ragione a quanto affermato dal Ministro del Lavoro e dal Presidente dell'Inps nelle 120.000 unità sono stati salvaguardati tutti coloro che andavano in pensione nel 2013 e 2014 cosa che attualmente non è. La salvaguardia di questo gruppo, deve essere effettuata nell'ambito di una 5103 resa "più leggera" e quindi di facile individuazione della copertura finanziaria e deve costituire un impegno prioritario del Parlamento, perché queste persone sono quelle attualmente più danneggiate da questa riforma rea di non aver previsto un congruoperiodo di transizione per i soggetti prossimi alla pensione.
Poli Gianfranco
 

2 commenti:

  1. In merito ai dipendenti PT usciti nel corso del 2012, la penso in questo modo: chi aveva già perfezionato l'accordo in confindustria (o presso le DPL) deve essere salvaguardato al pari di TUTTI gli altri. Chi invece ha sottoscritto il verbale di conciliazione dopo il 4/12/2011 deve prendersela solo con sé stesso.

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  2. Egregio signor Poli, da quanto ho capito lei è uno degli esodati che hanno firmato l'accordo nel 2011 e hanno smesso di lavorare nel 2012. Con tutto il rispetto della sua situazione e nella speranza che una soluzione equa venga applicata a tutti gli esodati, io le chiedo: con quale coraggio fa certe affermazioni dicendo che quelli che matureranno la pensione nel 2015-2016-2017- e oltre, possono pure accontentarsi di un fondo dalla quale attingere una miseria per sopravvivere e invece voi che maturate la pensione nel 2013-2014- ne avreste tutto il diritto a beneficiare delle vecchie regole! Io le chiedo: Lei non ha maturato i suoi anni di anzianità lavorando! lo dimostra il fatto che fa i versamenti volontari che non paga di tasca sua, ma che la sua azienda le ha pagato! altrimenti era ancora a lavorare per raggiungere la giusta quota. Noi del 2015 in avanti andremo con la maturazione della pensione di vecchiaia e crede che a noi ci abbiano dato tutti questi soldi per sopravvivere fino ad allora? Io personalmente,che sono uscita dal mondo del lavoro ne 2010, sto facendo enormi sacrifici con un incentivo di sei mensilità equivalenti alla classica disoccupazione che si da a chi perde il lavoro, con la consapevolezza che sono 5 anni più uno di finestra che diventano 6 di salti mortali per poter sopravvivere! Pensa ancora sia giusto che io e quelli come me ci si debba accontentare di un sussidio mentre per lei sarebbe più giusto percepire quanto le è dovuto? Io non sto qui a fare la guerra ai poveri! dico solo: che ogniuno di noi conosce la drammaticità della propria situazione e l'unica cosa che dovrebbe esigere da questi governanti è la salvaguardia dei propri diritti senza che per ottenere i propri bisogna suggerire di avvallare quelli altrui. Spero di essere stata chiara. esodata poste

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