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sabato 20 ottobre 2012

Non si gioca con gli esodati

19 ott 2012
Non si gioca con gli esodati
esodatiChiedono una garanzia per il futuro, non una sertie di numeri che talvolta sembrano sparati un po’ a caso. Da quando la riforma delle pensioni che porta il nome del ministro Elsa Fornero ha creato la “casta” degli esodati, non si è riusciti a dare una risposta concreta a chi si è ritrovato nel limbo di non avere più un lavoro e nemmeno una pensione.
Situazione inevitabile? Errore preventivabile? Quale che sia la risposta, quello che serve è una soluzione. Ma soprattutto andrebbero evitate uscite come quella del presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua. Secondo il quale “gli esodati che verranno salvaguardati sono all’incirca 220 mila”. A suo dire “la copertura finanziaria è garantita per i 65 mila lavoratori inclusi nel decreto Salvaitalia, per altri 65 mila di due provvedimento successivi, per i 9 mila aggiunti pochi giorni fa dal ministro Fornero e per gli 80 mila che sono riusciti ad andare in pensione entro il 31 dicembre 2012″. Dopo aver snocciolato tutte queste belle cifre ha aggiunto: “Ogni sede Inps sta rifacendo i calcoli. Il 21 novembre avremo finalmente i dati definitivi”.
Ecco, corretto: prima i dati definitivi. Anche perché quelli parziali di Mastrapasqua sono stati subito corretti con la matita rossa dai sindacati. A cominciare da Vera Lamonica della Cgil: “Supponiamo che gli 80.000 pensionamenti del 2012, cui egli fa riferimento – spiega lamonica – riguardino le persone che hanno perfezionato i requisiti nel 2011 ed hanno maturato la decorrenza dei trattamenti nell’anno in corso per effetto delle finestre. Cosa c’entrano con i salvaguardati? si tratta di soggetti che non potevano certo rientrare nell’applicazione della riforma Fornero e che, pertanto, da questa sono stati esclusi. Se non è così il presidente chiarisca lo scoop”. In realtà il problema degli esodati “rimane tutto in piedi: le risorse stanziate, ad oggi, coprono 120.000 Persone, e la legge di stabilità certo non lo risolve. Il fondo che si crea è infatti di natura assistenziale, mentre è necessaria una soluzione previdenziale, e per di più è di entità ridicola”.
Anche per questo gli esodati, quelli che non hanno ancora avuto una risposta saranno in piazza alla manifestazione in piazza San Giovanni a Roma, sabato 20 ottobre.
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Leggi anche: Finanza in chiaro

1 commento:

  1. A PROPOSITO DI NUMERI:
    sono uscito dall'azienda il 31/8/2012 con accordo siglato in giugno stesso anno. Ho inoltrato richiesta di autorizzazione al versamento dei v.v. il 3 settembre 2012.
    La scorsa settimana, consultando il mio fascicolo previdenziale trovo scritto:
    << salvaguardia lavoratori autorizzati Versamenti Volontari Automatica (VVA)

    Potenziale beneficiario

    La sua posizione sarà esaminata per verificare il diritto alla pensione con i requisiti previgenti la riforma.
    Se rientrerà fra i beneficiari della salvaguardia riceverà una lettera in tempo utile per presentare la domanda di pensione.
    In ogni caso può consultare il documento allegato per verificare le condizioni per essere ammesso alla salvaguardia.>>.-

    L'INPS, a questa stregua, vuole spiegare cosa hanno a che vedere i pensionanti che si configurano con questi requisiti con la ghigliottina della riforma Monti - Fornero?
    Forse, la stessa , sin dall'inizio non escludeva gli autorizzati al versamento dei contributi volontari prima del 6/12/2012?
    O forse,hanno voluto includere a forza, chissà per quale oscuro motivo, nel calderone dei penitenti anche chi pur avendo spedito
    tale richiesta con largo anticipo rispetto alla fatidica data del 6/12/2012 e per la disorganizzazione dell'IPOST/INPS non ha, ancora, a distanza di più di un anno, ricevuto l'agognata autorizzazione?

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