Indirizzo mail

Puoi contattarci scrivendo a: cumpustela@gmail.com

mercoledì 14 novembre 2012

Dichiarazioni sindacali

LAVORO - ESODATI - SINDACATI: LAMONICA(CGIL):"RISPOSTA MOLTO PARZIALE" PETRICCIOLI(CISL):"NECESSARIA SOLUZIONE STRUTTURALE".VARESI (UGL):"UNICO GRANDE ERRORE"
(2012-11-13)
“Una risposta molto parziale, un passo in più ma non che risolve di certo il problema perché non assume il principio che il diritto deve essere definito ed uguale per tutti”. E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in merito al nuovo emendamento alla legge di stabilità che garantirebbe una copertura adeguata in favore degli esodati.
Secondo la dirigente sindacale “è positivo che la battaglia parlamentare abbia prodotto l'inclusione nelle salvaguardie dei lavoratori con mobilità in deroga e degli accordi firmati in sede territoriale, così come che si siano allungati i tempi per la cessazione effettiva del rapporto di lavoro di alcune tipologie di esodati, anche se la data del 31 giugno 2012 lascia scoperti, ad esempio, i dipendenti della ex Ibm”. Ma, osserva Lamonica, “rimane aperto il problema di coloro che perfezionano i requisiti dopo il 2014 e duole particolarmente l'esclusione dei lavoratori licenziati per fallimenti, e similari, che sono proprio le persone più in difficoltà”.
Il segretario confederale Cgil afferma inoltre che “come sempre gli interventi della Ragioneria si caratterizzano per l'assoluta mancanza di ogni sensibilità sociale. Resta da capire bene poi il nodo delle risorse: sembra esserci uno stanziamento, per altro piccolo, per la copertura previdenziale dei soggetti individuati. Il famoso Fondo, da alimentare con i risparmi delle risorse già stanziate, ha poi una generica destinazione di 'intervento in favore', richiamando così il fondo di natura assistenziale previsto originariamente dal governo. Se così fosse si produrrebbe ancora la logica dei due pesi e due misure, determinando un trattamento diverso per condizioni uguali, spostando risparmi previdenziali su assistenza e, come al solito, consegnando al futuro la soluzione di problemi creati oggi”, conclude Lamonica.
Anche per il segretario confederale della Cisl Petriccioli si tratta di un "passo in avanti ma non risolutivo dei problemi aperti"
"Abbiamo più volte denunciato la necessità di una soluzione strutturale per tutte le tipologie di lavoratori che hanno perduto il lavoro o, comunque, che sono coinvolti in situazioni di crisi aziendale e che a causa dell’innalzamento repentino dei requisiti pensionistici rischiano di rimanere senza alcun reddito”. Lo ha dichiarato il Segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, commentando l’emendamento dei relatori alla legge di stabilità .
“Sicuramente l’emendamento presentato dai relatori rappresenta un passo in avanti che, ad esempio, consente di salvaguardare anche i lavoratori collocati in mobilità per effetto di accordi anche non governativi e che abbiano cessato il lavoro entro il 30 settembre 2012, come pure è positivo il fatto che tutte le somme destinate alle deroghe previdenziali ed eventualmente non utilizzate vengano comunque assegnate al nuovo fondo per gli esodati.
Tuttavia - ha concluso Maurizio Petriccioli - gli interventi legislativi finora realizzati creano un affastellamento normativo disomogeneo rispetto alle situazioni salvaguardate, che contribuisce ad alimentare una situazione di incertezza e di confusione fra i soggetti potenzialmente beneficiari. Per questo motivo ribadiamo l’esigenza che Governo e Parlamento continuino a lavorare per trovare, in tempi brevi, una risposta più strutturale ed organica ad un problema che pesa sulla parte più vulnerabile del mondo del lavoro”.
Alla stessa stregua Paolo Varesi della UGL ritiene che la "Questione sia tutt’altro che risolta, anche se sono stati fatti alcuni passi in avanti rispetto a quanto previsto inizialmente dalla riforma Fornero".
Lo dichiara il segretario confederale dell’Ugl, Paolo Varesi, spiegando che “gli interventi normativi, più volte criticati dalle organizzazioni sindacali per la confusione che hanno contribuito a generare tra i beneficiari e la platea di coloro che non vengono ricompresi dai provvedimenti, rivelano oggi tutti gli aspetti negativi di un unico grande errore: voler ancora una volta reperire le risorse non da chi ha redditi elevati, ma solo da coloro che risultano sempre più penalizzati, in particolare i pensionati”.
“Inoltre, – conclude il sindacalista – la rigidità del ministro Fornero ad accettare un percorso più lungo, anche con un maggiore confronto con le parti sociali, per trovare una soluzione alla questione degli esodati, ha di fatto azzerato ogni vantaggio economico per lo Stato, annullando il risparmio prodotto dalla stessa riforma”. (13/11/2012-ITL/ITNET)
(Leggi)

Nessun commento:

Posta un commento