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martedì 13 novembre 2012

Dopo la "bomba" del C2-storico errato, nessun rimedio è praticato

Dopo la  segnalazione proveniente dalla Liguria, le verifiche fatte a Napoli e Catanzaro, le parole di rassicurazione avute dai referenti territoriali di Poste, ad oggi la situazione permae alquanto precaria. Del dovuto (e promesso) intervento riparatorio non c'è traccia e le risposte delle sedi di poste sono dilatorie e tergiversanti.
La preoccupazione dei lavoratori sale sempre più con l'avvicinarsi del 21-11-2012, termine entro il quale le DTL dovranno pronunciarsi sull'Istanza presentata da chi ritiene di essere ra i 65.000 salvaguardati.
Un nostro collega di La Spezia sta battendo tutte le strade possibili e così si è rivolto anche alla segreteria del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Egr. Dott.ssa Valle,
mi rivolgo a Lei , come mia ultima risorsa, sperando che possa far conoscere al Sig. Ministro Elsa Fornero questa mail scritta con la disperazione nel cuore.
Sono un ex dipendente di Poste Italiane che nella primavera del 2011, avvalendosi delle norme allora in vigore e avendo i requisiti richiesti, ha scelto il pensionamento anticipato con esodo volontario incentivato.
Ho naturalmente sottoscritto presso la DTL di La Spezia nel Maggio 2011 il verbale di conciliazione e transazione con Poste Italiane nel quale era chiaramente indicato il giorno 31/12/2011 quale data di cessazione del rapporto di lavoro e quindi dal 01/01/2012 non avrei più fatto parte dell'organico dell'Azienda.
In seguito ai cambiamenti avvenuti dopo il cosiddetto "decreto Fornero" ho seguito la trafila richiesta presentando nell'Agosto di quest'anno la dovuta documentazione alla DTL per l'esame della pratica.
A metà Ottobre ricevo da parte della DTL di La Spezia una raccomandata in cui mi si comunica che c'è un ostacolo all'accoglimento della mia pratica in quanto Poste Italiane, difformemente da quanto riportato nel verbale di accordo, aveva erroneamente comunicato per via telematica la data di cessazione del rapporto indicando il 02/01/2012 come ultimo giorno di lavoro invece del reale 31/12/2011.
Questo malaugurato errore, non so se fatto per sbadataggine o per leggerezza e incompetenza o peggio ancora per dolo, di fatto mi escluderebbe dai benefici per i salvaguardati.
Naturalmente ho invitato a più riprese sia a voce che per iscritto l'Azienda di provvedere a rimediare l'errore commesso facendo annullare il modello Unilav che riportava la data sbagliata e emettendone uno nuovo con la data di cessazione esatta (cosa fattibile ma che può comportare sanzioni da parte degli organi competenti), minacciando il ricorso a vie legali .
Ebbene, nonostante le rassicurazioni avute, l'intervento dei sindacati, la pubblicazione sulla stampa locale del fatto, a tutt'oggi l'Azienda non si è degnata di muovere un dito per risolvere questa situazione che, sono venuto a sapere, non riguarda solo il sottoscritto ma una quindicina di persone in Liguria e anche altri in altre regioni d'Italia.
La cosa forse più assurda di questa faccenda è il fatto che nonostante vi siano documenti che certificano in maniera incontrovertibile l'esatta data di cessazione del rapporto di lavoro in possesso della DTL (verbale di conciliazione - statini stipendio con data di cessazione 31/12/2011 - dichiarazione dell'Azienda che riporta l'esatto periodo di appartenenza in servizio - estratto conto previdenziale INPS da cui NON risultano versamenti nel 2012) tutto ciò sembra non aver valore giuridico; viceversa viene considerato come buono un dato sbagliato: praticamente IL FALSO HA PIU' VALORE DEL VERO.
E' inutile che le nasconda che tutta questa storia mi ha veramente messo a terra e causato non poca apprensione in un momento della vita, la vecchiaia, dove invece ci sarebbe bisogno di serenità e di un minimo di sicurezza per il futuro.
La ringrazio per la sua cortesia e spero, Dott.ssa Valle, di essere stato abbastanza chiaro nell'esposizione dei fatti che ho cercato di fare più stringata possibile; la preghiera che le rinnovo è quella, se le è possibile , di presentare il problema al Sig. Ministro che è forse l'unica persona in grado di risolverlo.
Augurandole ogni bene Le porgo i miei più distinti saluti.
G. G.
13/ 11/2012

Dalla lettura del testo uscito ieri dalla Commissione Bilancio pare che il problema della data "debordante" il 31-12-2011 non possa più essere un prolema perché quel temine è stato spostato al 30-06-2012.
""c) ai lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro entro il 30 giugno 2012, in ragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412 del codice di procedura civile ovvero in applicazione di accordi collettivi di incentivo all’esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011...""
Ovviamente, ad oggi, questo testo non è ancora legge, ma potrebbe essere un motivo in più acché le DTL decidano di ritenere valida la documentazione prodotta e demandare l'effettiva fruibilità alla valutazione dell'Istituto Previdenziale che valuterà a tempo debito l'effetiva domanda di pensione.
Prevarrà il buon senso?
 

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