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sabato 8 dicembre 2012

Sul nodo esodati a che punto siamo?


Rassegna Stampa
Emergenza anziani / CARLA CANTONE (SPI CGIL) DOMANI IN PIAZZA CON CISL E UIL
06/12/2012 | Manifesto |
«Monti deve agire in fretta: un pensionato su tre non si cura per aiutare figli e nipoti senza lavoro»
Rivalutare gli assegni e rivedere la riforma Fornero. Gli esodati? Oltre a loro ci sono le donne del 1952 rimaste disoccupate. Il nuovo governo? Spero sarà di centrosinistra
«Il governo agisca in fretta, la situazione è diventata insostenibile: il 30% degli anziani ormai rinuncia a comprarsi le medicine e a curarsi, spesso anche agli alimenti di prima necessità, per aiutare figli e nipoti precari o senza lavoro». È un vero e proprio allarme quello che lancia Carla Cantone, segretaria generale dello Spi Cgil, presentando la manifestazione che la vedrà scendere in piazza, domani a Roma, con Fnp Cisl e Uilp Uil. L'appuntamento è alle 10 davanti al Senato, ma contemporaneamente i pensionati si troveranno davanti a tutte le prefetture italiane. Per chiedere una svolta.
Cosa chiedete di preciso al governo?
Sono tre i capitoli che chiediamo di affrontare da tempo: pensioni, sanità, assistenza. Il governo Monti non ci ha mai dato risposte, a parte qualche sporadico incontro, all'inizio, con un sottosegretario. Partiamo dalla rivalutazione delle pensioni, bloccata per quelle medio-basse dopo la riforma Fornero: attualmente vengono rivalutate solo quelle fino a tre volte il minimo, noi chiediamo si arrivi almeno a quelle pari a cinque volte. Si tratta di persone che hanno lavorato per 40-42 anni e versato sempre i contributi, e oggi si trovano con 1200-1300-1400 euro al mese. Con il blocco perdono 300-400 euro l'anno che non recupereranno mai. Teniamo conto che quei soldi servono spesso per aiutare figli e nipoti senza lavoro: un anziano su tre ormai rinuncia alle cure e agli alimenti base.
Su sanità e assistenza cosa rivendicate?
Ci preoccupa lo stato attuale della sanità: i tagli alle risorse di comuni e regioni portano alla diminuzione dei servizi e all'aumento dei ticket. I tagli alla sanità negli ultimi tre anni sono stati pari a 22 miliardi, senza contare che Monti ha recentemente dichiarato che bisognerà cominciare ad "arrangiarsi", salvo poi fare marcia indietro. Mi pare insomma che si minacci di andare verso la sanità privata e le assicurazioni: noi chiediamo al contrario investimenti sul pubblico, anche perché portano con sè sviluppo e occupazione. Stesso discorso per i non autosufficienti: il governo Berlusconi aveva cancellato i 400 milioni disponibili, Monti ne ha recuperato 200, ma dedicandoli solo ai malati di Sla, innescando così una guerra tra poveri. Noi diciamo che al contrario servirebbero almeno 600 milioni: o che perlomeno si ritorni ai 400 originari.
Sul nodo esodati a che punto siamo?
La Cgil sta portando avanti una battaglia, sostenuta ora anche da una serie di cause al governo. Però io vorrei segnalare l'esistenza di altri "esodati" di cui nessuno parla: sono le donne nate nel 1952. Molte di loro hanno lavorato nelle fabbriche manifatturiere, nel tessile o nella ceramica, e a causa della riforma Fornero dovranno lavorare ancora 6 o 7 anni, ma non tutte hanno il posto. Tecnicamente, in realtà, non sono "esodate", perché non hanno fatto accordi per uscire, ma sono comunque state espulse dal mercato. Faccio un esempio. Oggi visito le zone terremotate dell'Emilia Romagna: lì ci sono tantissime donne che hanno perso il lavoro e che fino a 68-69 anni rischiano non solo di non avere lo stipendio e la pensione, ma perfino la cassa integrazione perché le risorse si sono esaurite.
Quindi chiedete un intervento anche sull'allungamento dell'età introdotto da Fornero?
Certo, ma difficile lo faccia l'attuale governo. Che tra l'altro, aggiungo, se non può venirci incontro, è meglio che non faccia più nulla, che stia fermo, perché ovunque si muove fa danni.
E dunque sperate, immagino, nel nuovo governo... magari che sia di centrosinistra?
Mi auguro che l'esperienza Monti si concluda con questa legislatura, e che possa andare al governo una coalizione di centrosinistra. Da questo punto di vista, la grande partecipazione registrata alle primarie mi conforta.
E cosa chiederete al nuovo esecutivo?
Naturalmente porteremo avanti tutte le rivendicazioni su rivalutazione delle pensioni, sanità e non autosufficienti, ma in particolare ci auguriamo possa essere rivisto l'innalzamento dell'età pensionabile varato da Fornero. Anche perché se le persone si fermano a lavorare fino a 69-70 anni, i giovani non entrano mai nel mondo del lavoro. Un'altra richiesta sarà quella di creare occupazione: aiuta i figli, i genitori, e i nonni. Soprattutto, ci aspettiamo una svolta: Monti è stato troppo rigore e nessuna equità
Voi andate in piazza con Cisl e Uil, mentre i metalmeccanici firmano un contratto separato e la Cgil non sigla il patto per la produttività. I pensionati procedono controcorrente?
Non direi controcorrente: piuttosto, probabilmente, diamo un segnale di speranza in un momento difficile per l'unità. Credo sia fondamentale, per ricostituirla, applicare quanto abbiamo condiviso nell'accordo del 28 giugno. Con regole su democrazia e rappresentanza, se posso far votare i lavoratori e certificare chi rappresenta chi, forse potrò sconfiggere l'attuale divisione.
 
Antonio Sciotto
 

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