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lunedì 7 gennaio 2013

Ai vertici PD e-mail di esodati a favore dell'On. Gnecchi

Pd, bufera su Bressa capolista alla Camera
Tensione nella seduta dell’ Assemblea. Sì a Luisa Gnecchi terza in lista Senato, domani vertice con la Svp sul candidato: c’è l’ipotesi Frena
di Francesca Gonzato ; di Francesca Gonzato Chiusa l’assemblea, ieri sera si è riunita la segreteria. La riunione più ristretta è stata dedicata alla discussione sulle candidature per il collegio senatoriale Bolzano-Bassa Atesina. «Dopo tante voci, iniziamo effettivamente a parlarne», commenta Frena. Ma proprio Frena è stato oggetto ieri di una vera e propria bufera di gossip: il segretario del Pd è uno dei candidati al Senato che nel vertice di domani la delegazione dei democratici presenterà alla Svp. Da parte Svp il candidato più forte resta Siegfried Brugger, nonostante le obiezioni della Svp della Bassa Atesina (tema discusso ieri in un incontro tra i Bezirke di Bolzano e Bassa Atesina). Sicuramente le voci su Frena al Senato (disponibile anche Karl Trojer) hanno contribuito a scaldare il clima dell’assemblea. Per quanto riguarda Luisa Gnecchi, nelle ultime ore la sua rielezione sembra meno incerta. Frena ha ribadito la richiesta presentata a Roma martedì: assegnare alla deputata bolzanina il terzo posto in lista, dopo il capolista scelto da Bersani e Michele Nicoletti, il segretario del Pd trentino. Riassume Frena: «Con questo ordine di lista verrebbero a trovarsi nei primi tre posti Nicoletti e Gnecchi, vincitori delle primarie nelle rispettive province. La scelta più opportuna». L’ordine di lista è passato all’unanimità e la proposta di Frena è stata ulteriormente irrobustita con una formulazione più vincolante per Luisa Gnecchi: l’assemblea chiede che venga in ogni caso agganciata a Nicoletti. Il coordinamento del Pd trentino aveva chiesto il terzo posto per la propria candidata donna Elisa Filippi. Le indiscrezioni sono favorevoli alla candidata bolzanina: i vertici nazionali del Pd sono bersagliati di mail a suo favore da parte di comitati di esodati, che arrivano a minacciare manifestazioni davanti alla sede romana.
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3 commenti:

  1. Ho scritto @ ieri a ON.MARIALUISA GNECCHI facendole gli auguri di pronta guarigione e se noi ESODATI potevamo fare qualcosa in SUO aiuto.Mi ha prontamente risposto così:-So che ci sono tante persone che che si stanno muovendo per me, grazie.-Ora speriamo che tutto vada bene per LEI e per NOI!!!! raffaele c e la sua famiglia

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  2. onore al merito! Sarebbe un inguistizia se l'on. Gnecchi, sempre in prima fila nella battaglia per gli esodati rimanesse fuori1! Occorre riprendere questa battaglia fino a trovarne la soluzione per tutti!! Purtroppo l'ono. Codurelli avendo lasciato definitivamente purtroppo ci rimane solo l'on. Gnecchi a difendere i dannati della riforma fornero. Forza onorevelo Gnecchi!!

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  3. Per l' On GNECCHI : FINORA NESSUNO DEI 130.000 E' STATO SALVAGUARDATO . CHI DICE CHE CI SONO 130000 ESODATI SALVAGUARDATI MENTE SPUDORATAMENTE ALLE SPALLE DELLE PERSONE PER BENE : QUESTA PURTROPPO E' LA VERITà : ritengo di appartenere ai 55.000 salvaguardati dall’ art 22 della legge SPENDING REVIEW , il cui decreto attuativo è stato firmato il 5 ottobre 2012 . ma di cui ancora non esiste traccia di pubblicazione su Gazzetta Ufficiale . Infatti il MINISTERO ha impiegato più di un mese per "passare" il decreto firmato alla Corte dei conti ( che l' ha ricevuto il 7 novembre ) . Adesso la Corte dei Conti si prenderà almeno 60 gg per la pubblicazione in gazzetta ufficiale : SCANDALOSO e VERGOGNOSO : Governo tecnico di LADRI e SUPERBUROCRATI .Io sono uscito dalla mia azienda il 30/12/2011 in mobilità , in base ad accordi fatti a livello governativo addirittura a fine del 2010 e quindi ben prima del 4 /12/2011 , per cui dovrei appartenere alla quota di 55000 salvaguardati . Ai patronati e all’ INPS , dove mi sono recato più volte , allargano le braccia dicendo che , se non avviene la pubblicazione su gazzetta ufficiale non possono far nulla . Tutto ciò è vergognoso visto che quando io ho firmato la mia uscita esisteva un patto con lo STATO , in base al quale potevo andare in pensione con certe regole , ma lo STATO NON MANTIENE LA PAROLA e L’ IMPEGNO con i cittadini che da 37 anni versano contributi e che da sempre pagano le tasse . Le chiedo se si può fare qualcosa ? Se l’ attesa sarà lunga , o se è il caso di intraprendere azioni legali o ricorso al TAR .Grazie e distinti saluti
    Giuseppe Librino ( 60 anni )

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