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mercoledì 30 gennaio 2013

Cari leader, parlate agli esodati

L'appello
Cari leader, parlate agli esodati
di Michele Azzu
Sono ancora più di 250 mila le persone che rischiano di rimanere senza lavoro né pensione. Ora hanno scritto ai capi dei partiti per chiedere loro impegni precisi. Per ora hanno risposto solo Bersani e Ingroia (litigando)
(29 gennaio 2013)
Una lettera degli Esodati twittata agli account dei candidati premier diventa un confronto fra i due candidati della sinistra: Pierluigi Bersani e Antonio Ingroia. E' successo ieri, quando il sito L'Isola dei cassintegrati ha pubblicato la lettera diretta ai candidati, che esprime in poche righe tutte le problematiche della situazione: non solo i circa 130.000 già salvaguardati (65.000 con la salva italia e 55.000 nella spending review), e i circa 250.000 ancora non salvaguardati, ma anche i "Quindicenni", i titolari di fondi di settore, i contributori volontari e tanti altri, racchiusi nella sigla "Rete degli esodati"

La lettera inizia con una minaccia elettorale: «Ad ognuno dei soggetti colpiti corrisponde una famiglia privata di sicurezza economica: un milione di persone che tra poco dovranno esprimere il loro voto». E la minaccia trova risposta, su twitter. Prima Pierluigi Bersani: «La posizione del Pd è chiara: per noi non deve restare senza copertura nemmeno un esodato». Poche ore più tardi il tweet di Antonio Ingroia, candidato di Rivoluzione Civile:«Identificare risorse per esodati nostro impegno prioritario. Situazione creata da 92 per cento del parlamento, compreso Bersani».

Mentre il candidato del Pd risponde alla lettera, Ingroia risponde sia agli esodati che a Bersani. E non è la prima volta: pochi giorni fa a un tweet del candidato del Pd che diceva: «Che sinistra è quella che fa vincere la destra?», Ingroia aveva risposto: «La tua». Insomma, twitter sembra essere diventato il terreno di scontro - o di incontro - preferito dei due candidati, laddove gli sms fanno fatica ad arrivare.

C'è un fatto: non è la prima volta che la Rete degli Esodati, e la "Rete" internet servono a smuovere un po' le acque stagnanti della vicenda esodati. Già ai primi di novembre diversi attivisti appartenenti alle associazioni si erano mobilitati via email per insistere sulle agenzie stampa e sul parlamentare del Pd Cesare Damiano (Commissione Lavoro) perché emergessero i numeri definitivi sul conteggio degli esodati, che esistevano già da un mese, nella relazione della Ragioneria di Stato pubblicata il 5 ottobre 2012. Relazione che stima gli esodati in 314.576 persone.

Ora i tanti firmatari della Rete degli Esodati chiedono ai candidati premier un impegno preciso: «Riolvere il problema dei non salvaguardati nei primi 100 giorni di governo», per quella che ritengono una «Riforma iniqua e ingiusta, che ha provocato gravissime ingiustizie sociali per "fare cassa"». Nella lettera i firmatari chiedono di prendere come riferimento l'ultimo tentativo serio di soluzione fatto in Parlamento: «La proposta di legge 5103, già discussa e condivisa all'unanimità dalla Commissione Lavoro della Camera, che purtroppo non è stato possibile completare con tutte le salvaguardie necessarie né portare alla luce per assenza di volontà politica e con il falso alibi della mancanza di copertura finanziaria».

Sono quattro i punto della lettera su cui gli esodati vorrebbero vedere riformulata la Riforma delle Pensioni:

1. Per tutti i mobilitati, titolari di fondi speciali di settore ed esodati debbono valere le norme in vigore all'atto della sottoscrizione dei relativi accordi sindacali o individuali.

2. Va eliminata ogni limitazione derivante da eventuali periodi lavorativi svolti nonché dalla necessità di aver già effettuato versamenti volontari.

3. Vanno estesi gli stessi principi e regole indicati ai punti precedenti anche ai licenziati/disoccupati prossimi alla pensione.

4. Vanno estese le salvaguardie per le persone che avevano maturato il diritto alla pensione di vecchiaia in base alle deroghe sancite dalla L.503/92.

Alla fine della giornata, in rete, restano i due tweet di Bersani ed Ingroia, che fanno piacere sì, a chi aspetta una risposta da mesi, ma che non possono certo soddisfare. Ad entrambi i tweet dei due candidati premier seguono tanti commenti critici, e tante richieste di maggiori spiegazioni ed impegni precisi. Come, ad esempio, la richiesta di risolvere il nodo non-salvaguardati nei primi 100 giorni di governo. Ma questo forse lo sapremo al prossimo scontro, ed incontro, su twitter.

Non pervenute, per quanto sollecitate ad account individuali e di partito, le risposte di Monti, Grillo e Movimento 5 Stelle, né Berlusconi.
(Leggi L'Espersso)




2 commenti:

  1. berlusconi e monti (minuscoli) sono uomini minuscoli, falsi, arroganti, ipocriti ed asserviti ai grandi potentati l'uno motu proprio l'altro delle banche.
    Inutile ascoltare le loro inutili parole, scusate la tautologia...
    Parlano solo gli uomini, gli asini ragliano alla luna, ricordatevi esodati chi vi può aiutare, non sono questi due.
    Mario

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    Risposte
    1. Spero anch'io che tutti lo abbiano capito, ma noi siamo masochisti! C'è ancora troppa confusione da parte di molti per sperare che le cose possano migliorare. Esodata poste 53

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