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domenica 20 gennaio 2013

Esodati, la storia infinita

 Esodati, la storia infinita

L’approvazione della legge di stabilità riduce, ma non annulla il numero dei senza lavoro e senza pensione.
A differenza di quanto i maggiori canali d'informazione hanno dato ad intendere, il problema esodati non è per nulla risolto e vede una stima di 260 mila persone ancora senza tutela.
Facciamo un po' di chiarezza: poco più di un anno fa s'insedia il Governo Monti e il ministro Fornero nel giro di pochi giorni emana una riforma delle pensioni che, per sua stessa ammissione, presenta molti buchi normativi, tanto da lasciare migliaia di persone senza lavoro e senza pensione.
La magagna è dovuta al fatto che un allungamento dell'età pensionabile mette in seria difficoltà tutte quelle persone che dopo aver perso il lavoro, magari addirittura a seguito di accordo con l'azienda, erano in procinto di 'agganciarsi' alla pensione alla fine del periodo di mobilità o con il pagamento di contributi volontari, o addirittura con entrambi i meccanismi.
In tutte le situazioni analoghe precedenti il legislatore aveva tenuto conto di chi, ormai fuori dal mondo del lavoro, aveva intrapreso un percorso che li avrebbe portati alla pensione, tutelandoli dai provvedimenti di legge successivi al licenziamento; ma la riforma Fornero non ha quest'accortezza ed il Ministero del Lavoro stima inizialmente i soggetti penalizzati in circa 60 mila.
Altre fonti sindacali ed INPS arrivano invece a ipotizzare cifre di trecento, quattrocentomila esodati! Il calcolo è reso difficile se non impossibile dalla miriade di accordi collettivi ed individuali stipulati da aziende e sindacati nel corso degli ultimi anni.
I soggetti così drammaticamente penalizzati dalla riforma sono lavoratori prossimi al conseguimento della pensione di anzianità o di vecchiaia e hanno dunque contribuito per tutto l'arco lavorativo alla sua maturazione, trovandosi quando ormai erano ad un passo dal raggiungerla, senza reddito e con un'età che non li rende più appetibili al mondo del lavoro. Facile immaginare lo stato di prostrazione che può assalire chi venga a trovarsi in tale situazione con una famiglia da mantenere e tasse da pagare.
Per tamponare la situazione, il governo farà una parziale marcia indietro concedendo la possibilità di accedere alla pensione con le vecchie regole con tre decreti successivi, prima a 65milasoggetti, poi ad altri 55mila ed infine, con l'approvazione recente della legge di Stabilità, ad altri10mila.
Ma i conti non tornano e ad oggi, a più di un anno dall'entrata in vigore di una riforma concretizzata nel giro di qualche giorno da un governo ormai dimissionario, si ipotizzano 260mila persone (e relative famiglie) fuori tutela, sprofondate nell'angoscia di trovarsi senza lavoro, senza pensione e senza la speranza, ormai ultracinquantenni, di accedere ad un lavoro che non c'è nemmeno per i loro figli.
 

3 commenti:

  1. MA PERCHE'I SINDACATI NON INTERVENGONO VISTO CHE PER GLI ACCORDI INDIVIDUALI VIENE RICHIESTA PER FORZA DI COSE LA LORO PRESENZA?

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    1. Il sindacato negli ultimi anni ha abdicato alla tutela degli interessi dei propri iscritti per dedicarsi sempre più , in modo occulto alla tutela dei propri enormi interessi economici . Come un cucciolo addomesticato, ringhia abbaia ma non morde mai , lasciando che i ladri facciano il proprio lavoro; mettere alla porta , per esempio, migliaia di lavoratori . Il sindacato, complice si è limitato ad accompagnarli al macello , come agnelli pasquali avendo cura che arrivassero alla fine del percorso senza eccessive paure. Il sindacato non è stato solo attore nella triste storia degli esodati ma protagonista e complice dei padroni..........vergogna!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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    2. ALLORA E' PROPRIO FINITA? MA PERCHE' NON RISPONDE QUALCHE SINDACALISTA CHE STA AL VERTICE COSI'CI CONVINCIAMO UNA VOLTA PER TUTTE CHE NON CI SARANNO MIGLIORAMENTI PER GLI ESODATI, DOPO TUTTO I CONTRIBUTI SONO STATI VERSATI DA POSTE ITALIANE SPA E SE COSI FOSSE PERCHE' NON CE LI RESTITUISCONO?

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