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venerdì 25 gennaio 2013

Esodati nelle Marche

Marche, il dramma degli esodati
per ora in salvo soltanto 1.500 fuoriusciti

Secondo i dati dei sindacati alcune migliaia di ex lavoratori senza paracadute. Il rebus del secondo scaglione della legge Fornero
ANCONA - Il caos esodati colpisce anche le Marche. Sono alcune migliaia, secondo le stime dei sindacati, le persone che da qui ai prossimi anni potrebbero trovarsi senza stipendio né pensione.Un numero impressionante di lavoratori, beffati dalla riforma previdenziale, che potrebbe andare presto a infoltire le già nutrite file dei disoccupati. Si tratta per lo più di dipendenti di piccole aziende, che hanno sottoscritto accordi fuori dalle sedi di carattere governativo. Persone che hanno scelto di lasciare il lavoro in anticipo o sono state costrette a farlo, mettendo mano ai propri risparmi per fare versamenti volontari all'Inps, convinte di riuscire ad arrivare ad almeno 35 anni di contributi, il numero minimo per andare in pensione previsto dalla legge prima della riforma.
Cifre allarmanti. Cgil e Cisl non sono ancora riusciti a mettere insieme un dato preciso. Al momento si sa con certezza che sono 1.500 nelle Marche i lavoratori in mobilità coperti dal primo provvedimento di salvaguardia adottato quest'estate, quello con il quale il ministro Fornero ha recuperato 65 mila esodati pensionabili. Ma in attesa di capire quanti marchigiani faranno parte del secondo scaglione che offre la scialuppa di salvataggio ad altri 55 mila lavoratori, i sindacati lanciano un grido d'allarme.
«Senza paracadute - dice Gabriele Paolucci, responsabile Inca Cgil - restano comunque alcune migliaia di persone. La platea dei lavoratori che avevano stretto accordi per l'accompagnamento alla pensione attraverso la mobilità prima della riforma previdenziale è molto più ampia rispetto al numero dei salvaguardati. Se a livello nazionale si parla di circa 150 mila persone, in regione possiamo stimarne diverse migliaia».
Una cifra impressionante, che va ad aggiungersi al
bilancio drammatico della disoccupazione. Basti pensare che nel 2012, nelle Marche, sono arrivate all'Inps ben 90 mila richieste di indennità di disoccupazione o mobilità, 13.200 in più rispetto al 2011. «Il nuovo Governo dovrà inserire nell'agenda delle sue priorità - prosegue Paolucci - la risoluzione di questo pasticcio esodati. Si tratta di un allarmante problema sociale, non si possono lasciare così, di punto in bianco, le persone in mezzo alla strada senza un salvagente. La nostra regione è già in grave difficoltà, con la crisi che ha colpito soprattutto Fabrianese e Piceno».
Un disastro annunciato, quello degli esodati, secondo Stefano Mastrovincenzo, segretario regionale Cisl.
«Quando venne approvata la riforma delle pensioni - dice - facemmo presidi per un mese davanti a Montecitorio, convinti che sarebbe stato un massacro. Avevamo ragione. Purtroppo il provvedimento di salvaguardia copre gli accordi di mobilità raggiunti attraverso la contrattazione collettiva o sindacale, ma ci sono tanti lavoratori che hanno trattato direttamente con la propria azienda, decidendo di effettuare versamenti contributivi volontari. Questa categoria è stata abbandonata a se stessa. L'innalzamento dell'età pensionabile è accompagnato da regole troppo rigide, mentre l'uscita dal lavoro in un momento di grande crisi andava gestito con maggiore flessibilità. Le istituzioni locali, la Regione soprattutto, hanno fatto il possibile
per salvaguardare l'occupazione nelle Marche, mettendo tutte le risorse disponibili in campo. Interventi efficaci, ma insufficienti».
La patata bollente al nuovo Governo. «Si deve puntare alla tutela del lavoro necessaria al rilancio dell'economia - conclude il segretario Cisl - con la sola austerità non si produce ricchezza».
(Leggi)

1 commento:

  1. MERCOLEDI' 3 APRILE 2013 ALLE ORE 09.30 PRESSO LA SEDE INPS DI ROMA DI VIALE BEETHOVEN TROVATEVI TUTTI PER PROTESTARE E CONOSCERE LA NOSTRA SITUAZIONE RISPETTO ALLA GRADUATORIA DEI 65.000 SALVAGUARDATI DAL DECRETO FORNERO CHE E' UN ULTERIORE MISTERO DELLA FEDE...

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