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sabato 12 gennaio 2013

Livorno: in 450 ancora senza reddito

Esodati, in 450 ancora senza reddito 
Esplode la rabbia della Spi Cgil: "Politici, siete avvisati"
I lavoratori denunciano: «A chi è nella nostra condizione non spetta l’esenzione sui ticket
Cozzolini (Novi)
Livorno, 12 gennaio 2013 - Sono 450 i lavoratori tra Livorno e Provincia nella non invidiabile condizione di esodati e messi in mobilità che rientrano tra i così detti salvaguardati dal governo Monti, cioè tra coloro che avranno qualche speranza di riscuotere la pensione alla fine del loro calvario. E per calvario si indica quel periodo lungo mesi o anni in cui o sono campati con i proventi della buonuscita riscossa perché si sono accordati con il datore di lavoro per lasciare il posto, o con l’assegno di mobilità dopo il quale scatta il licenziamento. Tutto questo per accompagnarli all’agognato vitalizio che le riforme del sistema pensionatisco hanno allontanato. Una delegazione di questi lavoratori fa il punto della situazione. Enzo Cozzolini, che presiede il locale Comitato Esodasti, ex metalmeccanico, ha firmato con la Pierburg per lasciare il posto per consentire l’assunzioni di giovani.
«Entro la fine di gennaio terminerà la mobilità per me e per altri colleghi nelle medesime condizioni e tanto io quando loro non sappiano ancora da Inps quando scatterà per noi la pensione. E’ come vivere sul ciglio di un burrone». Anche Daniele Pettinato a nome della categoria dei chimici, in mobilità dalla Trelleborg conta con angoscia i giorni che lo separano dalla fine della mobilità: «Tra due mesi non percepirò più un centesimo. E se Inps non mi scrive con esattezza quando inizierò a percepire la pensione non potrò fare domanda per la mobilità in deroga che viene erogata dalla Regione».
Fabrizio Del Moro esodato delle Poste, che dovrebbe andare in pensione il 1 giugno 2014 e per ora campa con meno di 1000 euro al mese di indennità di buonuscita che difficilmente durerà fino al giugno 2014, sottolinea un dato poco conosciuto: «Per lo Stato sono un soggeto senza identità e diritti perché non posso avere le esenzioni sui ticket sanitari, non posso presentare il 730 e devo riscuotere un rimborso Irpef di 900 euro ma non mi viene dato perché non ho i cedolini per la riscossione della pensione per cui se li voglio avere mi devo regolare diversamente chiedendo un assegno, ma per riceverlo dovrei aspettare due anni. Vi pare una cosa regolare?». Ancora più esasperato è Enzo Golfarini, anche lui esodato delle Poste: «Dovevo andare in pensione il 1 dicembre 2012. Ora non so più quando! Da 4 mesi ho finito l’indennità di buonuscita. Da chi vado a mangiare?».
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