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giovedì 28 febbraio 2013

Elezioni 2013: pensioni ed esodati, le patate bollenti del nuovo governo

Elezioni 2013: pensioni ed esodati, le patate bollenti del nuovo governo
Cambiare (di nuovo) le leggi previdenziali e tutelare chi ancora è senza lavoro e senza assegno pensionistico. Ecco le sfide difficili del prossimo esecutivo e le ricette (contrastanti) dei partiti
Elezioni 2013: pensioni ed esodati, le patate bollenti del nuovo governodi Andrea Telara
Previdenza e tutela degli esodati. Uno dei primi banchi di prova del prossimo governo, che si insedierà con la fiducia del nuovo Parlamento, quasi di sicuro si concenterà su questi due temi, che hanno infiammato il dibattito politico negli ultimi 12-18 mesi.
IL PROBLEMA DEGLI ESODATI
L'ultima riforma previdenziale ideata dal mnistro del welfare, Elsa Fornero , è forse la legge più incisiva voluta dall'esecutivo guidato da Mario Monti. Ma ha lasciato irrisolti alcuni problemi e, pur avendo tenuto a bada i conti pubblici nell'immediato, è stata indubbiamente un boccone amaro da digerire per gli stessi partiti che l'hanno votata: il Pdl e soprattutto il Pd, che non hanno mai fatto mistero di volerla cambiare e rendere più flessibile, anche se non è ancora ben chiaro come.
ESODATI: QUESTIONE IRRISOLTA
La riforma Fornero, infatti, ha lasciato in eredità al prossimo esecutivo la patata bollente degli esodati, cioè quei lavoratori italiani che hanno firmato con la propria azienda un accordo per mettersi in mobilità e che adesso rischiano di rimanere senza lavoro e senza pensione, proprio per effetto delle ultime manovre previdenziali (che hanno spostato in avanti l'età del pensionamento). Il governo Monti ha provato a disinnescare questa bomba-sociale a orologeria, trovando le risorse per tutelare almeno 230mila persone. Secondo le stime più accreditate, però, la platea di lavoratori da salvaguardare annovera tra le proprie fila quasi 390mila italiani.
LA RIFORMA PREVIDENZIALE DI ELSA FORNERO
Mancano dunque all'appello almeno 150-160mila lavoratori, che aspettano ancora di conoscere il proprio destino. Che ne sarà di loro? E' proprio questo l'interrogativo a cui dovrà dare risposta il prossimo governo che, per ottenere l'appoggio dei maggiori partiti, probabilmente dovrà rimettere mano alla riforma Fornero, senza però annullarne i benefici e senza creare troppi danni ai conti pubblici.
LE PROPOSTE DEI PARTITI.
L'impresa sembra molto difficile, almeno se si confrontano i programmi delle tre forze politiche che hanno conquistato i maggiori consensi nelle ultime elezioni: il Pd, il Pdl e il Movimento 5 Stelle. La posizione più delicata è forse quella del Partito Democratico che, delle tutele per gli esodati, ha fatto una bandiera nella campagna elettorale. Lo schieramento guidato da Pierluigi Bersani ha sempre detto di voler rendere più flessibili i criteri di accesso alla pensione stabiliti dalla riforma Fornero, che ha eliminato di colpo gli assegni di anzianità e ha fissato tra 62 e 66 anni i requisiti anagrafici per accedere ai trattamenti di vecchiaia (con un ulteriore innalzamento dell'età nei prossimi decenni). Secondo il Pd, ci vuole più gradualità nel passaggio dal vecchio al nuovo sistema, almeno per quei lavoratori che compongono la vasta platea degli esodati.
Mentre il terzo polo di Mario Monti difende a spada tratta la legge Fornero, il Pdl (e anche la Lega) ha una posizione più morbida: è favorevole a cambiare un po' i requisiti di accesso alla pensione, ma sottolinea anche la necessità di non compromettere i risparmi di spesa generati dalle ultime leggi previdenziali. Inoltre, il partito di Silvio Berlusconi non esclude la possibilità di introdurre dei tagli alle pensioni d'oro o degli elementi di flessibilità nel sistema pensionistico, come la possibilità di effettuare l'orario part-time per quei lavoratori anziani che lasciano spazio nelle aziende alle risorse più giovani.
L'INCOGNITA GRILLO.
La vera incognita del dopo-elezioni (anche e soprattutto sui temi previdenziali) sarà però il Movimento 5 Stelle. In alcuni casi, il leader Beppe Grillo ha avanzato alcune proposte concrete: abolire i vitalizi dei parlamentari, ridurre quelli già in essere a un massimo di 3mila euro al mese e tagliare 100mila pensioni d'oro, fissando un tetto di 5mila euro netti mensili per tutti gli assegni. Secondo l'ex-comico genevese, queste misure genererebbero un risparmio di 7 miliardi di euro (anche se le stime sono molto dubbie e tutte da verificare). Le risorse verrebbero poi impiegate per finanziare il reddito minimo garantito, cioè un sussidio a tempo indeterminato per i senza-lavoro e per i cittadini più poveri. In altre occasioni, però, Grillo ha avanzato anche altre proposte-choc, come la riduzione dell'età di pensionamento a 60 anni, che rappresenterebbe un azzeramento di tutte le riforme previdenziali approvate in Italia nell'ultimo ventennio.
(Leggi)

3 commenti:

  1. COME PENSA DI FARE GRILLO A PORTARE A TERMINE QUANTO HA PROMESSO SE NON SI PRENDE NESSUNA RESPONSABILITA' DI GOVERNO? PENSA DI FARLO DICENDO SEMPRE NO, E INTANTO LA NOSTRA SITUAZIONE ECONOMICA PRECIPITA E ALLA FINE NON CE N'E'PER NESSUNO? E' IL CASO CHE QUALCUNO SI RENDA CONTO CHE DALLE UTOPIE AI FATTI CI CORRE UN MARE, ORA SPECIALMENTE. TEMO CHE PURTROPPO ANCHE BERSANI IN QUESTA SITUAZIONE FARA' FATICA A FARE QUANTO PROMESSO. FORSE ERA L'UNICO CHE LO AVREBBE FATTO. PEGGIO PER CHI NON LO HA CAPITO, IL GUAIO E' CHE NE PAGHIAMO TUTTI LE CONSEGUENZE. MI VIENE DA DUBITARE MOLTO DELLE FACOLTA' INTELLETTIVE DEGLI ITALIANI, O SONO MAFIOSI, O SONO DISONESTI O SONO INFANTILI E CREDULONIE UN PO' IGNORANTI. IO MI METTO NELL'ULTIMA CATEGORIA. UN POPOLO CHE HA CIO' CHE SI MERITA. ESODATA POSTE 53

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    1. cara esodata poste 53 la risposta è insita nella domanda che hai fatto: l'italiano medio non è onesto, spera sempre di cavarsela a scapito di altri, non rispetta e non ama regole, prioprità, ecc. Hai mai visto quando ci sono le code (ad esempio agli impianti sciistici) cosa tenta di fare l'italiano medio? E se un nano mafioso gli dice che è consentito non pagare le tasse cosa fa l'italiano medio? Lo vota, semplice.... Bersani non buca lo schermo, non fa il clown, non promette facili successi o restituzioni impossibili di imposte e come finisce? La risposta è dentro di te. Con simpatia, e senza alcuna speranza (Piemonte, Veneto e Lombardia al servizio della Lega...... ma ci pensi? Il cuore produttivo del paese che vota per i celoduristi e le trote). Vado in Austria e vi saluto.
      Mario, Bolzano

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  2. Caro Mario di Bolzano, chiedo anche a te quello che ho chiesto all'ON. Gnecchi l'altro giorno quando mi sono congratulata della sua rielezione: non c'e' un posto li da voi, non voglio piu' essere lombarda. Paola

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