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sabato 16 febbraio 2013

Esodati udinesi

Riforma Fornero: gli esodati in Fvg verso quota mille
Già 600 hanno lasciato il lavoro, a breve altre centinaia. «Senza tutela i disoccupati o i sospesi dall’attività»
UDINE. Il numero di esodati in Fvg, cioè di coloro che dopo aver lasciato il posto di lavoro non hanno ancora maturato il diritto a ricevere la pensione, sono circa 600. Ma il loro numero sembra destinato ad aumentare, superando quota mille. Almeno stando all’analisi fatta da Michelino De Carlo, referente regionale “ammortizzatori sociali” dell’Inps, intervenuto ieri a Udine al convegno “Lavoro in corso”, organizzato da Upi e Provincia di Udine.
«Stiamo facendo un lavoro di ricerca sui potenziali esodati della nostra regione – ha chiarito De Carlo –. Per ora, il primo dato in nostro possesso, benché ancora approssimativo, indica in 600 il numero di esodati, parte della prima tranche di 65 mila lavoratori riconosciuti dal governo nazionale. Mancano però ancora quelli riferiti alla seconda tranche formata da 55 mila persone». Il loro numero quindi, pare destinato a superare quota mille. «Lavoratori – ha precisato De Carlo – che comunque non rischiano di restare senza copertura previdenziale».
Il referente regionale dell’Inps ha quindi bocciato alcuni dei contenuti della Riforma Fornero: «Non tutela i lavoratori disoccupati e quelli sospesi dall’attività lavorativa».
Critiche al nuovo testo sul Lavoro sono arrivate anche dai rappresentanti delle istituzioni e dagli esponenti del mondo accademico: la Riforma infatti appare inadeguata, sottofinanziata e penalizzante per le fasce più a rischio del mercato del lavoro, e cioè i giovani e le donne.
«L’area di Udine, per le caratteristiche del suo tessuto produttivo – ha affermato il presidente della Provincia Pietro Fontanini – è il territorio, in Fvg, dove le tensioni economiche e occupazionali si sentono di più, specialmente nel settore privato. La causa è da ricercare anche nei contenuti della Riforma Fornero, che sta facendo aumentare il numero dei disoccupati. Questa legge va modificata».
Giudizi negativi sulla Riforma sono stati espressi anche dall’assessore regionale Angela Brandi: «Le politiche del lavoro, in questi ultimi anni, hanno dovuto scontrarsi con le difficoltà create dalla crisi. La Regione ha cercato di mettere in campo una serie di interventi per sostenere il reddito dei lavoratori (quasi 20 mila per persone a cui la Regione ha dato supporto). Però la Riforma Fornero non ha aiutato, appesantendo l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro».
Una Riforma dagli effetti negativi anche per Marina Brollo, direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche all'Università di Udine. «Un testo con poche luci e tante ombre – ha detto – che rischia di penalizzare le fasce più a rischio, rendendo più complicato il mercato del lavoro». L’arcivescovo Mazzocato si è soffermato sull’importanza del lavoro nella vita di una persona: «Le difficoltà e le problematiche di tipo economico e finanziario – ha sottolienato – non devono mettere in secondo piano il ruolo del lavoro, componente primaria nell’esistenza di una persona». Al convegno sono intervenuti anche Roberta Nunin, Luca Antonicelli, Daniela Merlo e Daniele Macorig. (r.e.)
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