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martedì 30 aprile 2013

manifestazione unitaria Cgil-Cisl-Uil 22 giugno a Roma

Lavoro, manifestazione unitaria
Cgil-Cisl-Uil 22 giugno a Roma
30-04-2013
di Francesca Piscioneri
ROMA (Reuters) - Cgil, Cisl e Uil scenderanno in piazza insieme sabato 22 giugno a Roma per tenere alta l'attenzione sui temi del lavoro, dopo che ieri il neo premier Enrico Letta ha definito prioritari gli interventi a tutela dell'occupazione, a partire dal rifinanziamento della cassa in deroga e la salvaguardia degli esodati.
"Si terrà a Roma il 22 giugno la manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil sul lavoro", ha annunciato il leader della Uil, Luigi Angeletti, entrando alla direzione unitaria della triplice, la prima dal maggio 2008.
La notizia era stata anticipata ieri a Reuters da una fonte.
Intervenendo per primo alla riunione - alla quale partecipano 200 dirigenti sindacali - il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ha spiegato che alla manifestazione di giugno si arriverà attraverso un percorso di mobilitazione su base regionale "tra l'11 e il 18 maggio".
I sindacati hanno a cuore in particolare il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, senza il quale circa 700.000 lavoratori resteranno senza reddito, e la salvaguardia degli esodati.
Letta, nel discorso di ieri alla Camera per chiedere la fiducia al suo esecutivo, ha detto che gli ammortizzatori in deroga saranno rifinanziati, pur senza indicare l'entità o la copertura dell'intervento, e ha definito una "priorità" riallacciare il "patto che si è rotto" con i lavoratori esodati.
Secondo stime sindacali, oltre agli 1,7 miliardi stanziati nella legge di stabilità per la cigd, servirà un ulteriore miliardo e mezzo nel 2013 per coprire circa 700.000 lavoratori che rischiano di restare senza reddito.
Secondo i dati Istat diffusi stamani, il tasso di tasso disoccupazione in marzo è rimasto invariato all'11,5%; i giocani senza lavoro sono il 38,4%.
SINDACATI VOGLIONO ANCHE MODIFICHE RIFORMA PENSIONI
Per gli esodati, tema di scontro tra le associazioni dei lavoratori e il governo di Mario Monti, al momento sono stati stanziati circa 9 miliardi per salvaguardare 130.000 persone, ma secondo l'Inps il totale ammonterebbe a 390.000 lavoratori da tutelare nei prossimi anni.
Oltre a ribadire la necessità di un calo significativo delle tasse su lavoratori e imprese, Bonanni ha posto l'accento sul problema previdenziale.
"Bisogna rivedere le ingiustizie palesi non solo sugli esodati ma anche sui pensionandi. La riforma è stata fatta con l'accetta e con una violenza inaudita. Su questo vogliamo rientrare, per sottolineare che c'è differenza tra le persone che possono restare più a lungo al lavoro e chi non ce la può fare. Su questo dobbiamo discutere con il presidente del Consiglio", ha detto.
Ieri Letta ha parlato di possibili modifiche alla riforma previdenziale Fornero, che innalza per tutti l'età pensionabile a 66 anni dal 2018, introducendo maggiore flessibilità con un meccanismo di disincentivi per chi lascia prima.
Altro tema sul quale si attende che il direttivo unitario di oggi sigli un documento è la rappresentanza, questione spinosa, soprattutto per la Cgil, dopo che la Fiom è stata esclusa dal rinnovo del contratto Fiat e da quello dei metalmeccanici per non aver firmato l'intesa precedente. La leader del primo sindacato italiano, Susanna Camusso, ha chiesto finora che possano trattare tutti i sindacati che rappresentino più del 5% del totale dei lavoratori.
Su questo argomento è atteso un incontro il 6 maggio con la Confindustria al quale la 'grande coalizione' del sindacato si prepara ad andare unita.
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