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lunedì 10 giugno 2013

Sono attesi veri interventi su esodati

Pubblicato il: lunedì, giugno 10th, 2013
Riforma pensioni e esodati: ultime novità Governo Letta su flessibilità, incentivi, requisiti, età prepensionamento
Oramai a più di un mese dalla formazione dall’insediamento, il nuovo Governo non può ancora rinviare ancora quanto annunciato sul voler fare in tema di fisco, lavoro, produttività e welfare.
I veri interventi però sono attesi per la riforma pensionistica e per la categoria degli esodati per i quali il premier ha reso noto che è nelle intenzioni del Governo nonché del Ministero di competenza immettere nuovamente il principio di “flessibilità in uscita” nel sistema contributivo, stabilendo una range temporale nel quale il lavoratore può, su determinati presupposti, andare in pensione.
Il che si traduce in percentuali di somme che si prevedono a detrazione sul capitale pensionistico, percentuale che sarà tanto più alta quanto più distante sarà l’anno miRiforma-pensioni-e-esodati-ultime-novità-Governo-Letta-su-flessibilità-incentivi-requisiti-età-prepensionamentonimo previsto dalla normativa del settore per andare in pensione. Il Ministro Giovannini, durante una suo intervento nella giornata di ieri alla Commissione Lavoro, ha informato che è preminente la stesura e approvazione di un decreto che regolamenti la situazione degli esodati e che permetta una uscita dal mondo del lavoro in maniera più docile e graduale. Ciò si tradurrebbe nell’eliminazione di normative che sono risultate semplice palliativo e non soluzione per la situazione degli esodati, e nel contempo è necessario attivarsi affinchè quanto fin oggi accaduto con la riforma Fornero non si ripeta e dunque essere rigorosi nelle valutazioni future e tendere una mano a coloro che non solo sono stati messi nelle condizioni di lasciare il posto di lavoro ma anche di non percepire alcunché sotto il profilo pensionistico.
Al 7 maggio, l’INPS ha pagato solo 7.200 pensioni e gli ammessi alla salvaguardia sono ben 65.000… Giovannini sostiene che è necessario una “revisione delle regole sulla previdenza” con l’introduzione del sistema della “flessibilizzazione” delle opportunità di uscita dal lavoro “in cambio di penalizzazioni”.  Con i dovuti e necessari interventi alla riforma Fornero, si ipotizza che potrebbe essere positivo la possibilità di prepensionamento nella fascia di età 62-70 anni, stabilendo però ai 65 anni il punto di partenza per l’inizio della decurtazione delle percentuali di riduzione o degli incentivi. Quindi il lavoratore che si trova ad avere un’età tra i 62 e i 65 anni, potrebbe subire una riduzione della pensione tra il 2 e l’8%, mentre se si trova nella fascia di età 65-70 anni potrebbe anche godere di incentivi da stabilire con molta moderazione. Con plauso è stata accolta da molti la pro posta di rivedere la riforma Fornero :il segretario generale dello Spi-CGIL (Sindacato Pensionati Italiani), Carla Cantone, ad esempio, ha espresso la sua opinione su quanto reso noto dal Ministro Giovannini, rilevando che è “un bene che si riapra la discussione sulla riforma delle pensioni”, sempre che però “ci sia un confronto con le organizzazioni sindacali perché le scelte unilaterali hanno sempre prodotto disastri”.
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3 commenti:

  1. Behhhhhhh!!!!! allora che aspettate a togliere quella staccionata che la Fornero ha fatto innalzare per evitare che il campo venisse invaso da tutti gli aventi diritto???? Se sono solo 7200 su 65000 le pensioni erogati fino adesso allora le risorse ci sono!!! ed anche alla grande. Del resto noi Postali siamo circa 5000; forse, forse... mi viene da pensare che i numeri la sig.Fornero li ha avuti giusti! ma ha pensato bene di lasciarne fuori di proposito un bel pò penalizzandoli con tutte le postille sulla maturazione dei requisiti. Se si lascia il lavoro e ancora non si ha l'età per accedere alla pensione, immagino che ogniuno di noi viene catalogato nelle varie fattispecie di elenchi!!! dai quali non credo sia così difficile accedere ai dati e farne la somma!!! Secondo me, ha voluto essere tutto Un'imbroglio, per potersi prendere il plauso di aver portato l'Italia in salvo. Peccato che l'ha fatto a spese di tutti noi pensionandi. EX LAVORATRICE POSTALE 55

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  2. Che il governo si interessi va bene(è loro dovere risolvere problemi),che si siano salvati(anche se di soldi non se ne vedono molti ancora)in 130.000 va benissimo.E a quelli che rimangono fuori dalle cosiddette salvaguardie che cosa facciamo?Li buttiamo a mare?Ci rendiamo conto che con la nuova proposta di legge(se mai si farà),a causa del passaggio dal sistema retributivo al contributivo verranno pagate(se verranno pagate)pensioni di fame con le quali sarà impossibile vivere?A me nel giugno 2011 hanno fatto dei calcoli secondo i quali sarei andato in pensione con il retributivo ed erano circa 1350 euro al mese,adesso con il contributivo e la eventuale penalizzazione(ho 61 anni)mi ritroverò con nemmeno 1000,00 euro al mese.Ci vivessero loro con quei soldi.
    Mi dispiace non era questa la vita che mi avevano prospettato.
    Esodato postale

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  3. Siamo alle solite,ci sono le avvisaglie di una controriforma peggiorativa, di nuovo a mettere mano sulle pensioni, paiono i piranha in frenesia,è da d'amato,prodi non ricordo che non hanno più smesso devono raggiungere l'osso.A parte gli esodati che sono da sistemare,che intenzioni hanno? togliere 8-12-15-20-40% a gente che ha sul conto contributi 300-400.000€ (da rivalutare) per darne indietro neanche la metà, io dico che conviene liquidare l'INPS e dare i contributi direttamente ai lavoratori ci penseranno poi loro alla propria previdenza.

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