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mercoledì 14 agosto 2013

Esodato ma non lo sa: la storia di Salvatore

Esodato ma non lo sa: la storia di Salvatore
La vicenda di un ex-bancario siciliano che nel maggio scorso si è accorto di non avere più diritto alla pensione per 5 mesi
di Andrea Telara
Fino al maggio scorso il signor Salvatore, ex-funzionario di banca di Caltanissetta, non sapeva neanche di essere un esodato. Per lui, che nelle cronache dei giornali sulla Riforma Fornero capiva ben poco, contava soltanto quella lettera che l'Inps gli inviò 4 anni fa, preannunciandogli la lieta notizia: l'arrivo della pensione nel luglio del 2013, per la quale avrebbe dovuto presentare domanda nel corso di quest'anno.
STORIE DI ESODATI
Era il 2009 e Salvatore aveva appena firmato un accordo con il proprio datore di lavoro, il gruppo Unicredit, per ritirarsi in anticipo e vivere per 4 anni grazie al Fondo di Solidarietà, un organismo che (soprattutto nel settore bancario) eroga un sussidio ai dipendenti in esubero, per accompagnarli “dolcemente” alla pensione. Una volta terminato il sostegno del Fondo, per Salvatore sarebbe finalmente arrivato l'assegno dell'Inps, per godersi in serenità la vecchiaia. Questi erano gli accordi e questo era scritto nella lettera inviatagli nel 2009 dall'Istituto nazionale della previdenza.
ESODATI: SOLO 11MILA IN PENSIONE
Esodato ma non lo sa: la storia di Salvatore
(Credits: Giacomo Quillici/Imagoeconomica)
Nella primavera scorsa, però, incontrando un ex-collega che da 8 mesi era senza stipendio e senza pensione, Salvatore ha scoperto un'amara realtà: anche lui stava per entrare nell'esercito degli esodati, di cui tanto parlavano i giornali e i telegiornali. Colpa delle leggi previdenziali degli ultimi anni, quella della Fornero del 2011 e di Sacconi del 2010 che, tra innalzamenti dell'età pensionabile e finestre mobili, hanno spostato di quasi un semestre il momento in cui Salvatore si metterà a riposo: dal luglio del 2013 al gennaio del 2014.
“A prima vista sembrano pochi mesi”, dice Salvatore, “ma per me rappresentano un'eternità” L'ex-bancario siciliano ha infatti una moglie che non lavora, un figlio disoccupato ancora a carico, un prestito da rimborsare che gli costa 370 euro al mese e nel 2009, quando non immaginava cosa gli sarebbe accaduto, Salvatore ha impiegato gran parte dei risparmi per gli altri due suoi figli che si stavano sposando.
GLI ESODATI E IL GOVERNO LETTA
Pure l'ex-bancario siciliano, come tanti esodati usciti dal lavoro prima del 2010, aspetta un'indennità che il governo Letta dovrebbe erogargli, attingendo alle risorse del Fondo sociale per l'occupazione del Ministero del Welfare. Si tratta di un sostegno previsto da un apposito decreto, che era già stato messo a punto dall'ex-ministro Fornero ma che, con la nuova legislatura, si è perso nei meandri della burocrazia.
Ora, Salvatore è senza stipendio, senza pensione e sta per finire i soldi. “Dopo 40 anni di servizio in banca con incarichi semi-dirigenziali”, dice, “non avrei mai creduto di trovarmi in vecchiaia con il conto quasi in rosso, come uno di quei clienti un po' problematici, che in filiale dovevamo sempre tenere d'occhio”.
(Leggi)

6 commenti:

  1. Con tutto il rispetto per Salvatore, ma per quale motivo i giornali continuano a riportare notizie simili? Secondo loro stare 5 mesi senza stipendio rappresenta il vero dramma degli esodati?!

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    1. Non cominciamo con la guerra tra poveri. Un esodato è comunque un cittadino truffato dallo Stato! Chi di noi puo' giudicare o meno il ''dramma'' di una persona che ha comunque lavorato per una vita e poi si vede tradito da uno Stato che ha sperperato e sperpera la sua pensione?? Esodata di Roma

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    2. Salvatore,sono perfettamente d'accordo con il commento del 15 agosto: non sei un esodato ma un salvaguardato e devi soltanto accettare i 6 mesi della legge Sacconi perché la Fornero con tutto questo non c'entra.
      devi anche ringraziare di essere un ex bancario, con tutti i benefici economici di cui nessuno parla: premio di ingresso nel fondo,premio di uscita dal fondo e assegno non molto differente dallo stipendio. se avessi lavorato nel privato, ti sarebbero spettati solo 3 anni: rispettivamente da 900,800 e 700 euro al mase. sal Paolo

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    3. Essere salvaguardati NON vuol dire avere la continuità economica,ci sono circa 5000 famiglie che da gennaio NON hanno alcuna entrata,NON c'è nessun premio di ingresso nel fondo di solidarietà e quelli che tu anonimo chiami ''benefici'' (e non so di quali parli)scompaiono una volta in esodo.Le regole del privato valgono anche per i bancari e in ogni caso ho firmato un contratto con lo Stato che è stato disatteso alla faccia dei ''diritti acquisiti''. E in ogni caso,ripeto è una guerra tra poveri voluta da certi politici per restare sulla loro poltrona e conservare (sì quelli)i cosiddetti ''benefici'' che in questo caso chiamerei PRIVILEGI. Esodata ''bancaria'' di Roma.

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  2. Alcuni giornali stanno facendo solo disinformazione, come quando non contraddicono le affermazioni di certi politici che dicono che il problema esodati è risolto fino al 2014 o come in questo caso, cercando di ridimensionare il problema, riportano casi non gravi di esodati.

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    1. E' comunque una persona che ha lavorato 40anni e ha diritto di finire la sua vita serenamente. Con questi commenti stiamo giustificando l'inneficienza,la superficialità e la malafede di certi politici.

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