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venerdì 30 agosto 2013

Imu, Cig ed esodati: perplessità sulle misure del Governo

Imu, Cig ed esodati: perplessità sulle misure del Governo
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La fumata bianca del Consiglio dei ministri sull'Imu rappresenta il risultato di un compromesso politico che annulla il pagamento della tassa sulla prima casa per l'anno in corso con l'annuncio dello sbarco di una nuova tassa sui servizi che entrerà in vigore nel 2014. La risposta del sindacato non si è fatta attendere. Sull'Imu, il leader della Cisl, Raffaele Bonanni,  afferma che "la definitiva cancellazione della prima rata dell'Imu è un fatto positivo ma l'equilibrio politico trovato non rappresenta la migliore soluzione possibile. C'è il rischio che diventi solo una partita di giro o addirittura un rimedio peggiore del male.
Dubbi vengono sollevato sull'impatto della nuova service tax perché c'è il pericolo che "i contribuenti siano costretti a sobbarcarsi, a livello locale, di oneri crescenti, difficilmente controllabili a livello centrale e i cui margini di manovra restano affidati agli enti locali". Il problema è il probabile aumento della pressione fiscale complessiva. "Occorre subito un confronto con gli Enti locali per capire quali criteri adotteranno i comuni per questa nuova tassa. Il rischio  -  sottolinea Bonanni -  è che a fronte della cancellazione dell'Imu sulla prima casa i contribuenti siano costretti a sobbarcarsi, a livello locale, di oneri crescenti, difficilmente controllabili a livello centrale e i cui margini di manovra restano affidati agli enti locali. Noi avevamo proposto di esentare dal pagamento i nuclei familiari che possiedono la sola casa di abitazione, in modo da ridurre l'impatto sulla finanza pubblica, recuperando risorse utili a ridurre la tassazione sui redditi da lavoro, da pensione e sulle imprese che investono".
Risposta secca anche sulla Cig. I 500 milioni di euro stanziati sono una prima tranche perché, fino a fine anno serve un altro miliardo. Secondo Bonanni, "occorre fare un summit sulla vicenda della cassa integrazione per ridefinire alcuni criteri che possano finalizzare meglio questi fondi dentro un quadro di politica attiva del lavoro. Poi salvaguardare con le vecchie regole pensionistiche altri 6.500 lavoratori è una notizia positiva, ma non risolve in modo strutturale il problema dell'accesso alla pensione degli esodati e degli autorizzati ai versamenti volontari i quali sono molto più numerosi per stessa ammissione del ministro del lavoro e dell'Inps e che ormai da due anni sono in attesa di conoscere il proprio destino", rimarca il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli. "Lo stillicidio di provvedimenti-  ricorda - non fa che aumentarne la preoccupazione oltre che complicare enormemente le regole. E' necessario arrivare il prima possibile ad una soluzione definitiva che, senza compromettere gli equilibri di finanza pubblica, utilizzi anche meccanismi di flessibilità in uscita in grado di restituire alla persona la libertà di scegliere il momento in cui andare in pensione in relazione all'usura causata dalla propria storia lavorativa. Su questi temi si ragiona da tempo ma non ci sono ancora proposte concrete da parte del Governo". 
L'Europa si è fatta subito sentire: "Bisogna assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche italiane, in particolare riducendo il suo debito pubblico molto elevato, è assolutamente essenziale per recuperare la fiducia e creare le condizioni per una ripresa duratura", ha ricordato il commissario Ue per gli Affari economici e Finanziari Olli Rehn. "Inoltre - ha aggiunto - il governo ha annunciato che intende coprire l'impatto di bilancio delle misure annunciate attraverso una riduzione della spesa anziché con un aumento delle tasse. Anche questo è un fatto da accogliere con favore, anche se chiaramente dobbiamo ancora vedere i dettagli di questi piani".
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