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mercoledì 28 agosto 2013

Imu, cig in deroga, esodati: test per il governo

Imu, cig in deroga, esodati: test per il governo

Pd e Pdl cercano l'accordo sulla tassa sulla prima casa. Messaggi distensivi da Alfano. Delrio: "Valutiamo tutte le opzioni". Cancellieri: esecutivo non cadrà. Fassina: togliere l'Imu a tutti sarebbe "un'ingiustizia"
A meno di ventiquattrore dal secondo Consiglio dei ministri in due giorni, quello che il 28 agosto dovrà affrontare il nodo dell’Imu (ma anche altre questioni scottanti, come il rifinanziamento della Cig in deroga e la vicenda esodati), Pd e Pdl mandano segnali di accordo possibile. Ieri al termine della riunione con Enrico Letta, il vicepremier Angelino Alfano ha commentato ottimisticamente su Twitter: “Sull’Imu c'è ancora da lavorare fino a mercoledì, ma possiamo farcela”. Un messaggio più distensivo rispetto all’ultimatum lanciato a inizio giornata da Renato Brunetta: ”L'eliminazione dell'Imu sulla prima casa fa parte degli accordi”, aveva scandito il capogruppo del Pdl alla Camera. Uscendo dalla stessa riunione, il ministro per gli Affari Regionali e le autonomie locali Graziano Delrio ha dichiarato: “Stiamo continuando a ragionare per trovare tutte le soluzioni utili, valutando tutte le opzioni percorribili”.
C'è “un interesse convergente” a risolvere il problema dell'Imu – spiega oggi Pier Paolo Baretta nella trasmissione di Rai Radio 1 Prima di Tutto - e “la soluzione percorribile è la realizzazione della tassa di servizio comunale con ampio potere ai comuni, con questa tassa tutti pagheranno meno”. La parte finanziaria – sottolinea il sottosegretario all'Economia - “ha ancora bisogno di un lavoro non semplice che ci auguriamo di completare in queste ore, perché non abbiamo solo l'Imu ma anche l'Iva, la Cig, gli esodati”. “Io dico: attenzione - ha proseguito - che per fare tutto non facciamo un danno maggiore ovvero l'aumento di nuove tasse per i cittadini. Una volta stabilito che la tassa di servizio è la soluzione a quel punto la quadratura finanziaria deve vedere un atteggiamento di mediazione da parte di tutti”.
“La mia sensazione e opinione è che sull'Imu si troverà un punto d'incontro”. È quanto afferma, invece, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, intervenuta a 'Start' su Radiouno. Alla domanda sull'eventualità che il nodo dell'Imu possa portare al collasso dell'Esecutivo, il ministro replica: non credo che ciò possa avvenire”.
Il viceministro all'Economia, Stefano Fassina, rilancia infine l'ipotesi di un intervento selettivo:
“Togliere l'Imu anche a uno come me, che la può pagare, sarebbe un'ingiustizia, mentre eliminarla per 'l'85% delle famiglie” sarebbe un intervento “significativo”, non “un contentino”. Fassina ricorda che ci sono anche altre priorità, “come rifinanziare la Cig in deroga, gli esodati ed evitare l'innalzamento dell'Iva”. “Stiamo discutendo in queste ore - ha spiegato ancora il viceministro - non poniamo problemi del Pd, ma problemi di milioni di persone, come i disoccupati, i cassaintegrati, gli esodati e l'aumento dell'Iva, bisogna trovare un punto di equilibrio e credo ci siano le possibilità”.
Ma tra le soluzioni individuabili, secondo Fassina, va scartata quella di un aumento di altre imposte per compensare l'eliminazione dell'Imu. “Non sarei d'accordo se per eliminare l'Imu si dovessero aumentare le accise o l'Iva”, ha spiegato ancora Fassina alla radio. Bisogna “evitare di fare operazioni che spostano da una parte all'altra il carico fiscale soprattutto quando l'intervento può avere effetti regressivi”. E lasciare salire l'Iva per cancellare l'Imu (con le famiglie che spenderebbero “più di quanto risparmiato”) “potrebbe far gridare a qualcuno che ha vinto ma poi a pagare sarebbero gli italiani”.
Intanto, Confartigianato fa sapere che nel 2012 gli imprenditori hanno pagato 9,3 miliardi di euro per l'imposta sugli immobili produttivi, il 39,1% del totale dei 23,7 miliardi di gettito Imu dello scorso anno. E da gennaio scorso il prelievo è lievitato dell'8,3%, “pari a 491,2 milioni di euro di maggiori tasse per le aziende italiane”.
      'L'allarme lanciato da Confartigianato, purtroppo, non si circoscrive unicamente alle imprese. Come da tempo segnaliamo, infatti, gran parte del peso dell'Imu per imprese ed esercenti (circa il 60%) viene scaricato sui cittadini. Vogliamo ribadire una volta per tutte, infatti, che qualsiasi costo o aggravio a carico delle imprese inevitabilmente ricade sulla determinazione dei prezzi e delle tariffe'. Ad affermarlo in una nota congiunta sono Adusbef e Federconsumatori. “E' fondamentale ed urgente” che, nel Consiglio dei Ministri di mercoledi', si sciolgano i nodi relativi a Imu, Iva e Tares, sostengono Adusbef e Federconsumatori. 'I cittadini ed il Paese non possono aspettare oltre: questa situazione di incertezza pesa sempre di più sull'economia, peggiorando una situazione già fortemente critica”, avvertono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
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