Indirizzo mail

Puoi contattarci scrivendo a: cumpustela@gmail.com

giovedì 19 settembre 2013

Audizione della RETE in commissioni congiunte Bilancio e Finanze

manifestazione di esodatiESODATI, AUDIZIONE DELLA RETE IN COMMISSIONI CONGIUNTE BILANCIO E FINANZE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
La Rete dei Comitati va avanti determinata nel perseguire l’obiettivo di Giustizia a favore di coloro che la riforma “Fornero”  ha lasciato senza reddito e senza pensione.
Dopo l’audizione del 16 maggio con la Commissione Lavoro della Camera, i rappresentanti della Rete sono stati ascoltati, su richiesta formale dei loro Presidenti,  in Audizione registrata il 13 settembre dalle Commissioni Bilancio e Finanze in seduta congiunta. L’audizione è visibile al link http://webtv.camera.it/archivio?id=4026&position=2, mentre i testi delle relazioni ed il dossier saranno pubblicati nei prossimi giorni nella home page di questo giornale. 
La Rete ha denunciato, anche in questa sede,  la rottura del patto Stato-Cittadino operata dallo Stato con la Riforma delle pensioni , e quindi la sua evidente illegittimità anche costituzionale, confortata finalmente anche dalle dichiarazioni ufficiali del Presidente del Consiglio Letta e dei Presidenti delle due Camere, tutti all’atto del loro insediamento.
D’altronde è la stessa Corte Costituzionale che lo ha sempre affermato, in totale contrapposizione e censura dei criteri economici che il Governo continua ad adottare e a brandire, vietando espressamente ciò che è stato fatto: “……il principio della garanzia della sicurezza sociale, che e anch’esso di ordine costituzionale (art. 38), oltre che le innegabili ragioni di giustizia sociale e di equità per cui non possono effettuarsi riforme o conseguire risultati a danno di categorie di lavoratori in genere, ed in specie di quelli che sono prossimi alla pensione o sono già in pensione.”. Nessuno può negare che gli esodati erano prossimi alla pensione!
Perciò la Rete, rigettando il concetto che non vi sia l’urgenza dell’intervento, ha ribadito con forza che devono essere salvaguardati tutti i soggetti che al 31/12/2011 erano cessati dal lavoro oppure sarebbero cessati successivamente sulla base di accordi collettivi/individuali già sottoscritti a quella data e che, in ogni  caso, avrebbero maturato i requisiti pensionistici, con le norme precedenti, entro il 31/12/2018.
I numeri sono enormi! Ricordiamo che l’unico numero ufficiale esistente da parte delle Istituzioni è 390.200 fornito dall’INPS, a cui vanno aggiunti i “licenziati unilaterali”, gli ultimi individuati con il DL 201 del 31/8/2013. Il numero non risulta modificato anche perché la promessa di maggio del Ministro Giovannini di fornirli al Parlamento entro una settimana è malamente appassita nonostante i solleciti dell’Aula, ultima l’interrogazione a risposta scritta 4/01541 del 1/8/2013, seduta num. 63 dell’on. Nello Formisano (reperibile sulla home page di questo giornale [n.d.r.]).
A solo titolo di confronto la Rete ha mostrato come pochi anni di slittamento del provvedimento di soppressione dell’IMU garantirebbe risorse sufficienti alla totale restituzione del diritto agli esodati, ed ha ricordato che i risparmi previsti fino al 2021 al momento dell’approvazione della riforma “Fornero” sono lievitati ad oggi, secondo l’ufficio attuariale dell’INPS di quasi 38 miliardi di euro.  
La Rete, alla luce anche della posizione unanime espressa il 16 maggio dalla Commissione Lavoro, ha richiesto che nella conversione in legge del DL 201 del 31/8/2013 (decreto IMU)sia almeno approvato un emendamento di un solo articolo che abbia carattere di  “clausola conclusiva” che definisca il “Principio generale degli aventi diritto a salvaguardia” per gli esodati, secondo quanto su individuato in maniera da impegnare anche nel futuro le Assemblee Legislative ed i Governi.
Ha invece chiesto parallelamente di procedere con speditezza per l’approvazione urgente, e comunque non oltre l’anno in corso e in maniera indipendente dalla legge di Stabilità, della Proposta di Legge n. 727 che è in via di definizione unitariamente nella Commissione Lavoro, dove è in discussione con altre norme di pari finalità. A tale PdL integrata è stato chiesto dalla Rete che venga riservata una corsia preferenziale per la notevole priorità di carattere sociale che essa riveste. 
L’esito, senza alcun contrasto da parte degli onorevoli presenti, dell’Audizione non può che far ritenere che i parlamentari abbiano pienamente compreso e condiviso le posizioni e le richieste della Rete. 
Sembrerebbe perciò che le ragioni degli “esodati” e la necessità di una soluzione tramite un intervento riparatore della rottura del patto Stato-Cittadino, dovuto all’assenza nella riforma del naturale periodo di “transitorio”, siano apparentemente e pienamente sposate da tutti i partiti in Parlamento.
Il condizionale è d’obbligo ricordando ciò che già è successo nella scorsa legislatura, in condizioni analoghe  con la Pdl n. 5103 della Commissione Lavoro, che avrebbe avviato a soluzione globale la problematica: essa fu accantonata al momento del passaggio in Aula, dopo l’approvazione unanime della Commissione, per dare precedenza alla Legge di Stabilità. Ed il Governo approfittò per bloccare ancora il Parlamento. 
Le responsabilità si rimpallano tra Parlamento e Governo, mentre centinaia di famiglie soffrono e vivono in angoscia.
Ma i Cittadini non riescono e non possono più capire, soprattutto laddove è stato compiuto un abuso ed è stato violato un Patto di sicurezza sociale! Intanto la distanza tra le istanze del Paese e l’ascolto della Classe Dirigente si fa sempre più ampia! Mentre il vento di crisi e di elezioni soffia forte.  
 

Nessun commento:

Posta un commento