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giovedì 10 ottobre 2013

Esodati bresciani manifestano coi pensionati

«Con mille euro al mese è triste dover scegliere tra medicine e bistecca»
LE TESTIMONIANZE. Pochi soldi in tasca dopo una vita di lavoro Bandiere e cartelli denunciano l'evasione fiscale Donne con famiglia e meno di 500 euro di pensione
Camminano spediti e non nascondono la loro rabbia, i pensionati bresciani. Qualcuno tiene alta una bandiera, qualcun altro un cartello che chiede giustizia. Vittorio Gobbi, 76enne ex metalmeccanico, al collo porta la scritta «Chi evade le tasse colpisce anche te: ditelo a Silvio» e se gli domandi se immaginava che una volta in pensione si sarebbe trovato a fare i conti con un lunario sempre più difficile da sbancare risponde: «Prendo 1000 euro al mese e devo anche considerarmi fortunato, ma dopo una vita di lavoro è doloroso dover scegliere tra comprare i medicinali o mangiare una bistecca. Se una famiglia non si occupa dei propri bambini glieli portano via, ma non accade lo stesso se è lo Stato a non occuparsi dei suoi cittadini, anzi. Ci troviamo governati da quelle stesse persone che ci affamano ed inneggiano all'evasione per i propri interessi».
Anche Paola Preti, 61enne ex dipendente delle Poste, si dice dolorosamente “fortunata” perché rientra nel novero degli esodati che hanno avuto la pensione. Prende 800 euro al mese: «Pochi ma comunque molti se per 24 mesi non hai avuto nemmeno quelli».
DI EURO al mese, invece, Lino Benedetti ne prende solo 600: ha lavorato una vita intera come muratore ma, spiega, «spesso senza un contratto regolare e senza il versamento dei contributi». A lui, 80 anni suonati e una casa di proprietà, la pensione minima consente a stento di sopravvivere ma, dice, «spero di riuscire a vedere qualcosa cambiare prima di morire». Anche Luciana Fassa spera nel cambiamento, anche se dichiara di non essere troppo ottimista a proposito. «Mi sconvolge pensare che in una provincia come la nostra, dove le donne hanno sempre lavorato nella scuola come nel manifatturiero, la maggior parte di loro non arrivi neppure ai 500 euro al mese di pensione» tira corto evocando un problema ancor più grande se si pensa al ruolo di ammortizzatore sociale che proprio le famiglie giocano ai giorni nostri, con i figli sempre più senza lavoro e i nipoti in balia di un futuro ancora più incerto. «Dopo 36 anni di insegnamento prendo 1500 euro al mese di pensione ma dovendo mantenere me e una figlia che ancora studia non ho molto da sperperare» le fa eco Gemma Pe che, come molti, si domanda perché nessuno tocchi le tanto osannate pensioni d'oro mentre quelle delle gente normale, dice, «quelle le toccano tutte le volte che devono fare cassa». A.D.
 

1 commento:

  1. Al governo c'e' il Sig.r Letta, perche' la domanda non la giriamo a lui, considerato che attualmente e con tanto di " fiducia " ha il potere in mano ............ " Sig.r Letta perche' in un momento di crisi di queste dimensioni, le mani in tasca le avete messe solo a noi che avevamo firmato un patto-accordo col consenso dello Stato secondo le leggi vigenti al momento della sottoscrizione e invece non toccate le tanto osannate pensioni d'oro inclusa quella recente del Sig.r Bernabe' di 6,6milioni di euro...... Come avete fatto a trovare questa somma se da due anni violentate la nostra dignita' con la solita storiella della mancanza di fondi?????? ( ESODATA POSTALE)

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