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venerdì 4 ottobre 2013

Esodati, CIG e cuneo fiscale: le emergenze sul lavoro del Letta bis

Esodati, cassa integrazione e cuneo fiscale: le emergenze sul lavoro del Letta bis
La priorità dell'occupazione e delle pensioni al centro della prossima Legge di Stabilità
di Andrea Telara
Lavoro, pensioni e ammortizzatori sociali. Sono gli argomenti che riempiono di nuovo l'agenda del governo Letta, in procinto di varare la Legge di Stabilità dopo che il Parlamento gli ha rinnovato ieri la fiducia. Benché siano ancora saldamente in sella, il premier e i suoi ministri devono affrontare parecchie questioni che rientravano nel programma dell'esecutivo, illustrato durante l'insediamento a Palazzo Chigi. Ecco, di seguito, tutti i problemi il governo dovrà faticosamente risolvere sui temi del welfare, della previdenza e dell'occupazione.
CUNEO FISCALE
Con la prossima la legge di Stabilità, Letta e il ministro del welfare, Enrico Giovannini , hanno promesso di affrontare finalmente la questione del cuneo fiscale, cioè l'enorme differenza esistente in Italia tra il costo del lavoro lordo, pagato dalle imprese, e le buste-paga nette incassate dai loro dipendenti, che sono divorate dalle tasse e dai contributi. Non è ancora ben chiaro quali misure il governo metterà in cantiere su questo fronte, poiché l'abbattimento del cuneo fiscale richiede una montagna di risorse. Confindustria e i sindacati hanno chiesto uno stanziamento di almeno 5 miliardi di euro: una cifra che oggi appare però poco compatibile con i vincoli di bilancio imposti dall'Europa al nostro paese, impegnato a rispettare a tutti i costi la soglia nel 3% nel rapporto deficit/pil.
CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA
E' forse una delle questioni più urgenti sul “fronte caldo” del lavoro. Oggi, in tutta Italia, stanno infatti scarseggiando le risorse per la cassa integrazione (cigd) in deroga, cioè gli ammortizzatori sociali destinati a quelle imprese in stato di crisi, che non possono (o non possono più) far ricorso alla cassa ordinaria e straordinaria. Di recente, il governo Letta ha stanziato per la Cigd una somma di 500 milioni di euro, con la promessa di aggiungere altri 500 milioni a breve (forse già con la legge di Stabilità). Si tratta di una corsa contro il tempo giacché le Regioni, che gestiscono i fondi destinati a questo ammortizzatore sociale, denunciano da mesi la mancanza di soldi.
STORIE DI ESODATI
ESODATI: SOLO 11MILA IN PENSIONE
Quella degli esodati è altra questione urgente che attende una risposta. Il governo aveva promesso di risolvere il problema in maniera definitiva ma, per adesso, ha tutelato soltanto 6.500 lavoratori . Si tratta di persone che, negli anni scorsi, hanno subito un licenziamento individuale e non hanno ancora maturato i requisiti per la pensione, nonostante l'età avanzata. Il numero di salvaguardati è abbastanza esiguo se rapportato ai 130mila già protetti del governo Monti o se raffrontato all'intera platea degli esodati ancora in attesa di risposte. Secondo le stime più diffuse, i lavoratori che rischiano di rimanere disoccupati e senza la pensione entro il 2018 sono almeno 200-250mila.
PENSIONI:RIFORMA FANTASMA
Una delle promesse di Letta, al momento di insediarsi a Palazzo Chigi, era di rivedere in parte l'ultima legge previdenziale che porta la firma dell'ex-ministro del welfare, Elsa Fornero, la quale innalzato notevolmente l'età del pensionamento, elevandola fino a 66 anni. Il governo ha mostrato più volte l'intenzione di attuare una sorta di “controriforma”, rendendo più flessibile l'età pensionabile, per spostarla in un intervallo compreso tra 62 e 66 anni. Dopo gli annunci fatti dal premier nelle settimane iniziali del mandato, però, il progetto di cambiare di nuovo le regole sulla previdenza sembrano accantonate a data da destinarsi. Gli spazi di manovra su questo fronte, infatti, sono abbastanza limitati.
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