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giovedì 14 novembre 2013

Voragine Inps da dieci miliardi

allarme sociale
Voragine Inps da dieci miliardi: solo 3 anni e poi la fine?
I conti dell'Inps potrebbero reggere non più di 3 anni. Troppi i debiti e poche le entrate per pagare pensioni che spesso non corrispondono a tributi versati. Tra parentesi lo stipendio di Mastrapasqua è di circa un milione di euro l’anno grazie ai 22 incarichi ricoperti tra cui quello di vicepresidente di Equitalia.
Alla fine dei conti... i conti non tornano. Proprio mentre i fondi della cassa integrazione in deroga sono bloccati (leggi esauriti) e i fondi stanziati per gli anni a venire saranno sempre di meno a favore degli ammortizzatori sociali fino ad arrivare a non più di 400 milioni (contro l’attuale miliardo e 600 milioni) nel 2015. Nel frattempo dovrebbero entrare in scena nuovi strumenti di sostegno per i cassa integrati e i disoccupati in genere. Semnpre che funzionino. E sempre che nel frattempo non si verifichino scene come il fallimento dell’Inps, lo storico ente che, nato sotto la dittatura fascista, rischia di morire sotto un altro tipo di dittatura, forse anche più subdola.
E sempre per colpa di quello scellerato Inpdap che ha zavorrato e di molto le già tristi finanze dell’Inps. Totale del peso? 10 miliardi. Che non si sa dove trovare. Per questo motivo Mastrapasqua lancoa l’SOS al ministero dell’Economia a sua volta reo di aver bloccato il turn over del pubblico impiego, latra fontedi primaria importanza per l’Istituto di previsdenza. Il quale, come sappiamo, deve elargire anche le congrue pensioni d’oro che molto spesso non corrispondono ai tributi effettivamente versati dai beneficiari.
A tutto danno dell’ente. Ergo, nostra... ma tant’è...In fondo anche la politica ha i suoi obblighi. Il problema nasce anche dai tagli che lo stato ha effettuato sulle coperture che dopo il 2008 non sono più arrivati, coperture che servivano per sostenere quel deficit derivato proprio dall’accorpamento con l’Inpdap e permettere alla difficile convivenza di continuare alla meno peggio. MA poi si è abbattuta sull’Italia la crisi economica mondiale e lo stato ha dovuto mettere dei paletti particolarmente forti alle “elargizioni”, con la sola semplice e solita differenza che invece di controllare lo stato dei conti per quanto riguarda l’Inps e magari tagliare i rami marci, secchi o improduttivi, ha deciso di bloccare i finanziamenti. A prescindere. Muoia Sansone con tutti i filistei.
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